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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Néstor riflette il culmine di una crisi emotiva e strutturale nel contesto del dramma ospedaliero Respira. La tensione accumulata tra il personale medico e le condizioni insostenibili del sistema sanitario pubblico si manifesta in un discorso in cui la tragedia personale, rappresentata dal suicidio di Rodrigo, si intreccia con una lotta collettiva. Il tono è grave e urgente, volto a richiamare l'attenzione sull'inefficacia delle proteste tradizionali e a proporre un'azione drastica e definitiva.
STAGIONE 1 EP 4
MINUTAGGIO: 00:13-1:55
RUOLO: Néstor
ATTORE: Borja Luna
DOVE: Netflix
ITALIANO
Buongiorno a tutti. Oggi siamo qui riuniti per discutere delle condizioni concordate per lo sciopero. Lo sciopero, così come è stato concepito, non sarà sufficiente. Se faremo quello che facciamo sempre otterremo lo stesso risultato: niente. Quello che proponiamo è che domani quando inizierà lo sciopero al Joaquin Sorolla ci rifiuteremo di garantire i servizi minimi. Sanno che faremo sciopero, ma non che sarà senza servizi minimi. L’idea è che questa sia un’azione talmente forte da non lasciargli altra scelta se non quella di arrendersi quanto prima. Quanto successo a Rodrigo è solo la punta dell’iceberg. Se ci fermiamo ora potremo occuparci di tutti più avanti. Qui non si tratta di salvare noi stessi. Qui si tratta di salvare la sanità pubblica. La situazione è insostenibile. Quanti di voi non hanno il tempo di occuparsi dei loro pazienti? Quanti di voi passano più tempo in ospedale che a casa propria? Quanti di voi sono esausti? Quanti di noi non ce la possono veramente più fare? Colleghi dobbiamo essere uniti. Se i vertici lo scoprono troppo presto, potranno reagire e questo non sarà servito a niente. Tutti quelli che sono d’accordo a scioperare senza garantire i servizi minimi alzino la mano.
"Respira" è una serie TV spagnola di genere medical drama, creata da Carlos Montero, già noto per il successo di Élite. Disponibile su Netflix dal 30 agosto 2024, la serie è ambientata nell'ospedale pubblico Joaquin Sorolla di Valencia e segue la vita frenetica di medici e specializzandi alle prese con le difficoltà della sanità pubblica spagnola. Il sistema sanitario è in crisi, con il governo che impone tagli significativi, creando tensioni tra il personale medico e i pazienti, molti dei quali fanno parte delle fasce più deboli della popolazione.
Tra i protagonisti troviamo Biel de Felipe (Manu Ríos), un giovane medico residente che lotta per gestire le sfide etiche e professionali, e Jéssica Donoso (Blanca Suárez). Al loro fianco ci sono personaggi come Pilar Amaro (Aitana Sánchez-Gijón), una chirurga esperta, e Néstor Moa (Borja Luna), un oncologo e sindacalista, che diventa un punto di riferimento per il personale.
Il monologo di Néstor riflette un momento di tensione estrema, tanto sul piano personale quanto collettivo, ed è una chiamata all'azione in risposta a una crisi sistemica della sanità pubblica. Il suicidio di Rodrigo rappresenta un catalizzatore emotivo, il simbolo di una sofferenza che va oltre l'individuo, diventando un riflesso di un sistema insostenibile. Néstor dichiara che lo sciopero tradizionale non sarà sufficiente. Vuole rompere con il passato, perché ripetere lo stesso modello porterà agli stessi risultati. Questa frase incarna la frustrazione per l'inefficacia delle azioni finora intraprese e segna un cambiamento verso una protesta più radicale e determinata.
Néstor cita il suicidio di Rodrigo come “la punta dell’iceberg”, indicando che le sofferenze di Rodrigo non sono un caso isolato, ma piuttosto il sintomo di un problema più profondo. La sua morte diventa il punto di non ritorno, che spinge Néstor a proporre una svolta decisa nelle modalità di lotta. L'idea di scioperare senza garantire i servizi minimi è un'azione di rottura, che mira a mettere i vertici di fronte a una scelta estrema: risolvere i problemi o vedere il sistema collassare. Néstor fa leva sul concetto di collettività, sottolineando che la battaglia non è più personale, ma riguarda la salvezza della sanità pubblica e dei pazienti stessi.
L'appello finale è alla solidarietà. Néstor chiede un impegno collettivo, ma avverte che il piano potrebbe fallire se la decisione di scioperare senza servizi minimi venisse rivelata troppo presto. In questo senso, la responsabilità morale di ognuno si riflette non solo nel loro lavoro di medici, ma anche nella capacità di essere parte di un movimento unito e deciso.
Néstor conclude il suo discorso con un forte richiamo all'unità e al coraggio morale. La sua proposta di scioperare senza garantire i servizi minimi è una decisione rischiosa, ma necessaria per spingere i vertici a prendere atto della gravità della situazione. Il monologo è un invito alla responsabilità collettiva, per il futuro della sanità pubblica e dei pazienti, sottolineando che la lotta è ormai irrimediabile e non c’è più spazio per compromessi.
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