Monologo - Paola Cortellesi in Figli

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~ LA REDAZIONE DI RC

Figli: generazioni a confronto


"Figli" si posiziona come un film che esplora le dinamiche familiari e sociali in un'epoca di transizione e turbolenza. Attraverso il racconto intimo e personale di una giovane protagonista, il film affronta tematiche universali di speranza, delusione e la ricerca di identità. In questo articolo, e nel prossimo (qui per il link), affronteremo un punto di vista in cui alcuni di voi potrebbero riconoscersi.

Il monologo di Paola Cortellesi in Figli


MINUTAGGIO: 29:25-30:09

RUOLO: Sara

ATTRICE: Paola Cortellesi

DOVE: Amazon Prime Video


INGLESE


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ITALIANO


Mamma, sono arrabbiata perché la vostra generazione si è mangiata tutto. Siete nati nel dopoguerra, avete vissuto la vostra infanzia in una rete familiare ampia e generosa. Vi siete goduti il boom economico, avete accumulato e sprecato negli anni ’80 e ‘90, pensando che quel benessere sarebbe durato per sempre. Non avete pensato alle generazioni successive e continuate a non farlo, mamma. Oggi, con i soldi della pensione di cui sarete gli ultimi a beneficiare, vi godete la vita nelle vostre prime e seconde case di proprietà; fate progetti di vacanze, investite in obbligazioni. Fate mutui a vent’anni, checkup impeccabili, vi divertite sui social, e soprattutto credete nel futuro. Il futuro che sarete gli ultimi ad avere, perché non morite neanche più!

Qualche info sul film...


"Figli" è un film italiano diretto da Giuseppe Bonito, uscito nel 2020, attualmente su Netflix. La pellicola è una commedia che mette in luce con ironia e profondità le sfide e le contraddizioni della genitorialità moderna. I protagonisti del film sono Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi, che interpretano Nicola e Sara, una coppia alle prese con le difficoltà quotidiane di gestire il lavoro e la famiglia in una realtà urbana frenetica.


Il film si concentra in particolare sulla figura di Nicola, un padre che cerca di conciliare il suo ruolo di genitore con le ambizioni professionali, trovandosi spesso in situazioni al limite tra il comico e il drammatico. La storia si sviluppa attorno alle dinamiche familiari, esplorando temi come l'educazione dei figli in un mondo che cambia rapidamente, le aspettative sociali sulla paternità e la maternità, e il senso di inadeguatezza che molti genitori provano nel confronto con questi compiti.


La sceneggiatura del film riesce a bilanciare momenti di leggerezza con riflessioni più profonde sulla famiglia e sulla società contemporanea, rendendo "Figli" una commedia amara che rispecchia con sincerità le gioie e le sfide della vita di coppia e della genitorialità.

Il monologo


Il monologo pronunciato da Paola Cortellesi rispecchia una critica profonda e generazionale che va oltre la narrazione stessa, toccando tematiche sociali e economiche con radici ben consolidate nella realtà contemporanea. Attraverso le parole di Sara, il film estende la sua analisi dalla sfera personale a quella collettiva, offrendo uno spaccato delle tensioni tra generazioni differenti.


La rabbia espressa verso la generazione precedente, accusata di aver "mangiato tutto", sintetizza il sentimento di precarietà e insicurezza che caratterizza molti giovani e genitori di oggi. L'accusa abbraccia anche le conseguenze sociali e ambientali di scelte passate, percepite come egoiste o miopi.


La generazione dei genitori è descritta come fortunata: ha goduto di un periodo storico di crescita e benessere unico (il boom economico) e ha vissuto in un contesto di sicurezza e abbondanza. Questa descrizione fa da contraltare alla realtà percepita dai protagonisti, caratterizzata da incertezza economica, difficoltà abitative e lavorative, e una rete sociale e familiare meno solida.


L'ironia amara sulle pensioni, le case di proprietà, i viaggi, gli investimenti e persino sulla longevità della generazione precedente sottolinea un profondo senso di ingiustizia. Viene percepito come se le opportunità e le risorse fossero state esaurite prima che la nuova generazione potesse approfittarne, lasciando loro solo le conseguenze di tali azioni.


Il monologo riflette anche un desiderio di comprensione e dialogo tra le generazioni. La menzione della fede nel futuro, nonostante le circostanze, può essere vista come un richiamo alla responsabilità condivisa verso le generazioni future e alla necessità di una nuova consapevolezza collettiva.

Conclusioni


Il monologo funziona come uno strumento narrativo che permette di esplorare temi complessi come la responsabilità intergenerazionale, le aspettative verso il futuro e il senso di comunità. Questi temi, trattati con la specificità e l'intimità del contesto familiare nel film, risuonano in un contesto sociale e culturale ben più ampio, invitando lo spettatore alla riflessione. Se volete sapere però il punto di vista dei genitori... cliccate qui!

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