Monologo da Oscar - Robin Williams in Will Hunting

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~ LA REDAZIONE DI RC

Un diamante nel fango


"Will Hunting - Genio ribelle" è un capolavoro cinematografico che narra la storia di Will Hunting, un giovane dotato di un'intelligenza eccezionale, che lavora come bidello al MIT di Boston. La sua vita prende una svolta quando il suo talento viene scoperto da un professore del MIT, che lo aiuta a sfruttare le sue potenzialità. Il film vede Matt Damon nei panni di Will Hunting e Robin Williams in quelli dello psicologo Sean Maguire. Le performance di entrambi gli attori sono state acclamate dalla critica, con una menzione speciale per la profondità emotiva portata da Williams nel suo ruolo. "Will Hunting - Genio ribelle" ha ricevuto numerosi riconoscimenti, inclusi due Oscar: Miglior Attore Non Protagonista a Robin Williams e Miglior Sceneggiatura Originale a Matt Damon e Ben Affleck.

Robin Williams e Sean McGuire


Robin Williams è stato un attore e comico statunitense, noto per la sua straordinaria capacità di passare da ruoli comici a interpretazioni drammatiche con sorprendente facilità. Williams ha avuto una carriera costellata di ruoli memorabili, da "L'attimo fuggente" a "Mrs. Doubtfire", dimostrando una rara versatilità e un'eccezionale profondità emotiva. Per il suo ruolo in "Will Hunting", Williams ha sfruttato la propria esperienza personale e sensibilità emotiva, creando un personaggio autentico e toccante.

MONOLOGO DI ROBIN WILLIAMS IN WILL HUNTING - GENIO RIBELLE


MINUTAGGIO: 00:59:36 - 01:02:02

RUOLO: Sean McGuire

ATTORE: Robin Williams

DOVE: Netflix


INGLESE


So if I asked you about art, you'd probably give me the skinny on every art book ever written. Michelangelo, you know a lot about him. Life's work, political aspirations, him and the pope, sexual orientations, the whole works, right? But I'll bet you can't tell me what it smells like in the Sistine Chapel. You've never actually stood there and looked up at that beautiful ceiling; seen that. If I ask you about women, you'd probably give me a syllabus about your personal favorites. You may have even been laid a few times. But you can't tell me what it feels like to wake up next to a woman and feel truly happy. You're a tough kid. And I'd ask you about war, you'd probably throw Shakespeare at me, right, "once more unto the breach dear friends." But you've never been near one. You've never held your best friend's head in your lap, watch him gasp his last breath looking to you for help. I'd ask you about love, you'd probably quote me a sonnet. But you've never looked at a woman and been totally vulnerable. Known someone that could level you with her eyes, feeling like God put an angel on earth just for you. Who could rescue you from the depths of hell. And you wouldn't know what it's like to be her angel, to have that love for her, be there forever, through anything, through cancer. And you wouldn't know about sleeping sitting up in the hospital room for two months, holding her hand, because the doctors could see in your eyes, that the terms "visiting hours" don't apply to you. You don't know about real loss, 'cause it only occurs when you've loved something more than you love yourself. And I doubt you've ever dared to love anybody that much. And look at you... I don't see an intelligent, confident man... I see a cocky, scared shitless kid. But you're a genius Will. No one denies that. No one could possibly understand the depths of you. But you presume to know everything about me because you saw a painting of mine, and you ripped my fucking life apart. You're an orphan right? You think I know the first thing about how hard your life has been, how you feel, who you are, because I read Oliver Twist? Does that encapsulate you? Personally... I don't give a shit about all that, because you know what, I can't learn anything from you, I can't read in some fuckin' book. Unless you want to talk about you, who you are. Then I'm fascinated. I'm in. But you don't want to do that do you sport? You're terrified of what you might say. Your move, chief.



ITALIANO


Se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti… Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto… mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta… ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto. E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? “Ancora una volta sulla breccia cari amici!”… ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l’ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile… non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell’inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d’ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine “orario delle visite” non si applica a te. Non sai cos’è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma, sei un genio Will, chi lo nega questo. Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo. Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché sai una cosa, non c’è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo, vero campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. A te la mossa, capo.

Analisi del Monologo


Il monologo di Williams nel film è un punto di svolta, dove il suo personaggio, Sean, condivide con Will la propria saggezza sulla vita, l'amore e la perdita, evidenziando la differenza tra conoscenza libresca e esperienza vissuta. Williams utilizza un tono calmo ma intenso, con un'attenzione particolare alla sincerità emotiva, per trasmettere la profondità del suo messaggio. Il monologo ha un forte impatto emotivo, invitando il pubblico a riflettere sulla propria vita, sulle relazioni e sul vero significato dell'amore e della perdita.

Temi Principali Affrontati nel Monologo


Il monologo contrappone la conoscenza teorica all'esperienza vissuta, sottolineando l'importanza di quest'ultima per una comprensione profonda dell'essere umano. Attraverso il racconto delle proprie esperienze, il personaggio di Williams esplora i temi universali dell'amore, della perdita e del sacrificio. Il discorso evidenzia inoltre l'importanza dell'autenticità e della vulnerabilità nelle relazioni umane, invitando a un'esplorazione sincera del sé.

Il Ruolo della Recitazione Cinematografica nel Convogliare Emozioni Profonde


La recitazione di Williams dimostra come un grande attore possa usare la propria arte per trasmettere emozioni profonde e complesse, connettendo con il pubblico a un livello personale. Attraverso la vulnerabilità, l'empatia e l'onestà emotiva, attori come Williams riescono a toccare il cuore del pubblico, lasciando un'impronta indelebile. Con il suo talento unico, Williams ha elevato l'arte della recitazione, mostrando come essa possa essere un potente mezzo di espressione e connessione umana.

L'eredità di Robin Williams e "Will Hunting"


Il monologo di Williams in "Will Hunting" rimane un punto di riferimento culturale, un esempio luminoso della sua capacità di trasmettere messaggi profondi attraverso la sua arte. L'eredità di Williams continua a influenzare attori e registi, ispirando a perseguire autenticità emotiva e profondità nelle proprie opere. "Will Hunting - Genio ribelle" e il monologo di Robin Williams restano testimoni dell'importanza del cinema nel trattare temi profondi della condizione umana, invitando alla riflessione e all'empatia.

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