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~ LA REDAZIONE DI RC
"Kill Bill" di Quentin Tarantino, come tutte le opere di questo regista, ha una quantità infinita di microcosmi che si muovono tra i dialoghi dei personaggi; tra questi, un'acuta riflessione sul concetto di identità, maschera e percezione umana, veicolata attraverso il prisma dei supereroi. In particolare, un monologo di Bill nel secondo volume della saga offre uno spaccato filosofico sulla complessa tessitura dell'essere umano.
MINUTAGGIO: 1:44:17-1:47:24
RUOLO: Bill
ATTORE: David Carradine
DOVE: Netflix
INGLESE
As you know, l'm quite keen on comic books. Especially the ones about superheroes. I find the whole mythology surrounding superheroes fascinating. Take my favorite superhero, Superman. Not a great comic book. Not particularly well-drawn. But the mythology... The mythology is not only great, it's unique. Now, a staple of the superhero mythology is, there's the superhero and there's the alter ego. Batman is actually Bruce Wayne, Spider-Man is actually Peter Parker. When that character wakes up in the morning, he's Peter Parker. He has to put on a costume to become Spider-Man. And it is in that characteristic Superman stands alone. Superman didn't become Superman. Superman was born Superman. When Superman wakes up in the morning, he's Superman. His alter ego is Clark Kent. His outfit with the big red "S", that's the blanket he was wrapped in as a baby when the Kents found him. Those are his clothes. What Kent wears - the glasses, the business suit - that's the costume. That's the costume Superman wears to blend in with us. Clark Kent is how Superman views us. And what are the characteristics of Clark Kent. He's weak... he's unsure of himself... he's a coward. Clark Kent is Superman's critique on the whole human race. Sorta like Beatrix Kiddo and Mrs. Tommy Plimpton.
ITALIANO
Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti, soprattutto di quelli sui supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante. Prendi il mio supereroe preferito, Superman. Non un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia… la filosofia non è soltanto eccelsa, è unica!
Dunque, l’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Wayne, l’Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman! Quando Superman si sveglia al mattino è Superman. Il suo alter-ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande “S” rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti. Quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da lavoro, quello è il suo costume. È il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non crede in sé stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana, più o meno come Beatrix Kiddo è la moglie di Tommy Plympton.
"Kill Bill" è una saga cinematografica divisa in due volumi, "Kill Bill: Volume 1" (2003) e "Kill Bill: Volume 2" (2004), scritta e diretta da Quentin Tarantino. La storia segue il viaggio vendicativo di Beatrix Kiddo, nota anche come La Sposa, interpretata da Uma Thurman. Dopo essere stata tradita e lasciata per morta dal suo ex-amante e capo, Bill (David Carradine), e dalla sua squadra di assassini, la Deadly Viper Assassination Squad, La Sposa si risveglia dal coma quattro anni dopo e inizia una ricerca spietata di vendetta contro Bill e i suoi complici.
Il personaggio di Bill, sebbene rimanga in gran parte nell'ombra nel Volume 1, emerge come figura centrale nel Volume 2. Bill è presentato come l'ex-amante di Kiddo e il padre di sua figlia. È il leader carismatico e calcolatore della Deadly Viper Assassination Squad. La complessità di Bill risiede nella sua dualità: è sia mentore che nemico di Kiddo. La loro relazione, piena di amore, tradimento e rispetto reciproco, costituisce il cuore emotivo della narrazione.
Bill è un maestro nell'arte dell'inganno e possiede una profonda conoscenza delle arti marziali, della filosofia e della musica, riflettendo la vasta gamma di interessi di Tarantino come regista. Il suo personaggio, come molti in "Kill Bill", è un omaggio ai classici film di arti marziali e ai spaghetti western, generi che hanno profondamente influenzato lo stile narrativo e visivo di Tarantino.
La narrazione di "Kill Bill" è caratterizzata da uno stile non lineare, tipico di Tarantino, mescolando umorismo nero, dialoghi taglienti, e sequenze d'azione stilizzate. La saga è anche nota per la sua colonna sonora eclettica, che spazia dalla musica surf agli spaghetti western, fino alle tracce di RZA.
Il monologo di Bill in "Kill Bill" che analizza il personaggio di Superman rispetto ad altri supereroi è uno dei momenti più emblematici della saga, offrendo uno spaccato della filosofia che sottende la narrazione. Questa riflessione va oltre la semplice discussione sui supereroi, toccando temi come l'identità, la maschera sociale che ciascuno di noi indossa, e la percezione umana della forza e della debolezza.
Attraverso questo monologo, Tarantino utilizza Bill per sottolineare un punto cruciale: a differenza di altri supereroi, il cui "vero" sé è la persona sotto il costume (Bruce Wayne per Batman, Peter Parker per l'Uomo Ragno), Superman nasce supereroe. La sua identità di Clark Kent è invece il costume, un'armatura che lui indossa per integrarsi nel mondo degli umani. Ciò inverte la narrativa tradizionale del supereroe, dove l'identità segreta serve a proteggere se stessi e coloro che si amano dai nemici. Superman, essendo sempre Superman, adotta l'identità di Clark Kent non per proteggersi, ma per vivere tra gli umani, offrendo una critica velata alle debolezze che percepisce nell'umanità: la sua visione di noi è quella di esseri deboli, insicuri e paurosi.
Il paragone tra Superman/Clark Kent e Beatrix Kiddo/Tommy Plympton illumina ulteriormente il tema dell'identità e del ruolo che ciascuno sceglie di giocare nella società. Beatrix Kiddo, come Superman, nasconde la sua vera natura sotto l'identità di una normale moglie di nome Tommy Plympton. Questo parallelismo tra i due personaggi sottolinea la dualità dell'essere e il conflitto interiore tra chi siamo e chi pretendiamo di essere agli occhi del mondo. In entrambi i casi, l'identità pubblica è una maschera, un modo per adattarsi o per nascondere la propria vera essenza.
Il monologo offre una finestra sul personaggio di Bill, mostrando il suo fascino per le complessità e le sfumature dei personaggi, sia nei fumetti che nella vita reale. Rivela la sua profonda riflessione sulla natura umana e sulle identità che adottiamo. Attraverso questa analisi, Bill dimostra di essere non solo l'antagonista della storia, ma un personaggio complesso con una propria visione filosofica, capace di cogliere le sfaccettature psicologiche dei personaggi che lo circondano.
Questo discorso diventa una riflessione sull'umanità, sull'identità e su come percepiamo noi stessi e gli altri. Attraverso il prisma di Superman, Tarantino e Bill ci invitano a considerare le maschere che indossiamo ogni giorno e cosa rivelano sul nostro modo di vedere il mondo e su come vogliamo essere visti da esso.
Il monologo di Bill in "Kill Bill: Volume 2" tocca corde universali legate all'identità, alla percezione di sé e al ruolo che ciascuno di noi sceglie di interpretare nella propria vita. Tarantino, attraverso il personaggio di Bill, invita lo spettatore a riflettere sulla natura delle maschere sociali, sull'autenticità del sé e sulla visione critica che possiamo avere dell'umanità.
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