Monologo - Tom Hardy in Revenant

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "The Revenant - Redivivo", la lotta per la sopravvivenza si intreccia con la ricerca del significato spirituale e personale nei vasti e spietati paesaggi dell'America del XIX secolo. Uno dei momenti più pregnanti e rivelatori del film è il monologo di John Fitzgerald, interpretato da Tom Hardy. Questo passaggio illumina le motivazioni interne del personaggio, e si pone anche come una lente attraverso cui esplorare i temi più profondi del film: la sopravvivenza, la spiritualità, e la natura umana.

SOPRAVVIVENZA E DIO

MINUTAGGIO: 1:16:20-1:18:18

RUOLO: John Fitzgerard

ATTORE: Tom Hardy

DOVE: Netflix


INGLESE


The good Lord got us on a road whether we choose it or not. My pop, he weren't a religious man, you know? If you couldn't grow it, kill it, or eat it, he just plain old didn't believe in it, that was it. And this one time he head on up the old Saba hills... San Saba hills? He joined a couple Texas Ranger buddies of his to hunt you know? pretty routine, he done it like a hundred times before, should have been a three-day kill but, on the second day, it all went fucked. Somehow that night he lost his buddies, and to top it off, them Comanches went and took the horses so, he was starving and delirious... and he crawls up into this mott, this... this group of trees out in the middle of nowhere just sticking up in this ocean of scrub and he found religion. At that moment he told me... he found God. And it turns out that God... He's a squirrel. Yea. A big, old meaty one. "I found God" he used to say. "And while sitting there and basking in the glory and sublimity of mercy... I shot and ate that son of a bitch". Yeah. You might want to close your eyes kid.



ITALIANO


Il buon Dio ci ha messo sulla strada, che lo vogliamo o no, capisci? Il mio vecchio, noi non eravamo, non era un uomo religioso sai? Se non potevi crescere una cosa meglio ucciderla o mangiarla, semplicemente non ci credeva, tutto qui. E una volta montò a cavallo e se ne andò a San Saba Hills. Conosci San Saba Hills? Prese e andò a caccia insieme a un paio di rangers amici suoi. Roba di routine, capisci? L’aveva fatto centinaia di volte prima, doveva essere una caccia di tre giorni ma… il secondo giorno andò tutto a puttane. Insomma, in qualche modo quella notte si ritrovò separato dai compagni, e po a farlo apposta arrivano i Comache e gli fregarono i cavalli. Era affamato, cominciava a sragionare. Così se ne strisciò in questa macchia, questo… gruppo di alberi che in pieno deserto spuntava in mezzo alla pianura piena di cespugli e fu lì che trovò la fine… In quel momento, mi raccontava, lui trovò Dio. Mhm-mhm… E si da il caso che Dio è uno scoiattolo. Già, un grasso vecchio scoiattolo. ”Ho trovato Dio”, ripeteva sempre. “E mentre ero lì che mi godevo la Gloria e l’immensità della grazia ho sparato a quel figlio di puttana e l’ho mangiato.” Già, è ora di chiudere gli occhi, ragazzo.

THE REVENANT - REDIVIVO

"The Revenant - Redivivo" è un film del 2015 diretto da Alejandro González Iñárritu, basato in parte sul romanzo del 2002 "The Revenant: A Novel of Revenge" di Michael Punke. Il film è noto per la sua rappresentazione cruda della sopravvivenza e della vendetta, nonché per le sue spettacolari riprese in location naturali.


La trama segue le vicende di Hugh Glass, interpretato da Leonardo DiCaprio, un cacciatore di pellicce e esploratore nel 1823 nell'America selvaggia. Dopo essere stato brutalmente attaccato da un orso grizzly e quasi morto, Glass viene abbandonato dai suoi compagni di caccia. Tradito da uno di loro, John Fitzgerald (interpretato da Tom Hardy), che uccide il figlio di Glass e lo lascia morire, Glass intraprende un viaggio estenuante attraverso un territorio inospitale per sopravvivere e cercare vendetta.


La realizzazione del film è stata particolarmente ardua, con riprese in condizioni climatiche estreme e in location remote del Canada e dell'Argentina. Iñárritu ha insistito per usare la luce naturale quasi esclusivamente, il che ha portato a riprese giornaliere molto limitate ma ha contribuito a creare un'estetica visiva molto potente e realistica. Il direttore della fotografia Emmanuel Lubezki, noto per il suo stile unico e immersivo, ha vinto l'Oscar per la miglior fotografia, uno dei tre Oscar vinti dal film insieme a quelli per il miglior regista e il miglior attore per DiCaprio.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Fitzgerald si rivela particolarmente significativo sia per la comprensione del personaggio che per i temi più ampi del film.


Fitzgerald condivide una storia sulla ricerca di Dio in un momento di disperazione estrema, il che riecheggia il viaggio spirituale di Glass nel film. Ma la conclusione che Fitzgerald trae dalla sua esperienza è radicalmente diversa. La sua scoperta di Dio in un "grasso vecchio scoiattolo" e la sua decisione di uccidere e mangiare questo scoiattolo riflettono una visione del mondo in cui la divinità è banalizzata e ridotta a una mera opportunità per la sopravvivenza fisica. Questa storia illustra l'opportunismo di Fitzgerald, la sua mancanza di principi spirituali o morali, e la sua visione del mondo come un luogo dove solo i più forti, o i più spietati, sopravvivono.


Il racconto può essere interpretato anche a livello simbolico. Il deserto rappresenta il vuoto esistenziale o la desolazione spirituale, mentre il gruppo di alberi dove Fitzgerald afferma di aver trovato Dio potrebbe simboleggiare un'oasi di speranza o di spiritualità nel deserto della sua esistenza. Questa speranza è prontamente distrutta dalla sua scelta di uccidere la manifestazione di Dio per la sua sopravvivenza immediata. Il monologo tocca anche temi filosofici più profondi come l'esistenzialismo e il nichilismo. Fitzgerald, attraverso il suo scetticismo e cinismo, può essere visto come un personaggio nichilista che nega valori o significati trascendenti nella sua esistenza, riducendo tutto alla sopravvivenza materiale. Questo contrappone direttamente la sua visione del mondo a quella di altri personaggi nel film, che magari percepiscono una dimensione più profonda o spirituale nella loro lotta per la sopravvivenza.


Con la frase finale, "è ora di chiudere gli occhi, ragazzo," Fitzgerald conclude il suo racconto, e fornisce anche un sinistro presagio di ciò che sta per fare a Glass.

Conclusioni

Il monologo di Fitzgerald rappresenta un elemento narrativo potente che arricchisce notevolmente la trama e il substrato tematico del film. Attraverso il racconto di una scoperta divina trasformata in un atto di sopravvivenza brutale, il film mette in luce la complessità della natura umana e la sua capacità di interpretare e manipolare anche gli aspetti più sacri della vita per fini personali.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com