Stuntmen: tra infortuni, storia del cinema e attori che rischiano

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~HERMIONE

SEMBRA STRANO TORNARE A CASA, NON TI PARE?


Nel vasto e incantevole universo del cinema, dove la realtà spesso si confonde con la magia, c'è un aspetto della recitazione che brilla con un fascino tutto particolare: il ruolo dello stuntman. Oggi, affronteremo un viaggio attraverso la storia del cinema e della televisione, esplorando i ruoli audaci e a volte pericolosi che gli attori hanno scelto di assumere per portare autenticità e intensità alle loro performance. Da Buster Keaton, il mago del cinema muto, a icone moderne come Tom Cruise e Charlize Theron, analizzeremo come l'esecuzione personale delle scene d'azione abbia plasmato la narrazione e l'immedesimazione del pubblico ma anche come abbia portato a sfide fisiche reali, talvolta con conseguenze dolorose. Accompagnatemi in questo viaggio affascinante, dove il coraggio e la passione degli attori si incontrano con il rischio e la realtà, creando momenti cinematografici che restano impressi nella memoria come incantesimi indimenticabili.


LA FIGURA DELLO STUNTMAN NELLA STORIA ATTRAVERSO FIGURE ED EPISODI CHIAVE


In questo affascinante mondo cinematografico, dove la magia si intreccia con la realtà, le scene d'azione sono come potenti incantesimi che catturano l'attenzione degli spettatori, intensificando la trama come un perfetto Wingardium Leviosa. Riflettete: alcuni colleghi attori e attrici si trovano di fronte a un bivio simile a quello di scegliere tra Pozioni e Incantesimi - decidere se affidare le sequenze più rischiose agli stuntman o affrontarle personalmente. Non è solo una questione di abilità o audacia, a volte si tratta di un impegno artistico profondo e di una ricerca dell'autenticità che va oltre il semplice atto recitativo.


Consideriamo gli stuntmen: esseri quasi magici, specializzati nell'arte dell'azione, capaci di compiere gesta che sfidano il pericolo con la stessa abilità con cui un mago maneggia la sua bacchetta. Questi coraggiosi artisti del rischio sono addestrati per acrobazie mozzafiato, combattimenti epici, cadute vertiginose, e altre prodezze che richiedono non solo un'eccellente preparazione fisica, ma anche un'incredibile forza mentale. La loro presenza protegge noi, attori, da potenziali pericoli, ma permette anche ai registi di trasformare le loro visioni in sequenze spettacolari che altrimenti rimarrebbero solo un sogno impossibile.


Ma ci sono attori che, come noi studenti desiderosi di imparare nuovi incantesimi, scelgono di superare i confini del tradizionale, portando sullo schermo l'adrenalina e l'intensità delle scene d'azione con il proprio corpo e spirito. Questo cammino, che richiede un impegno fisico e artistico straordinario, crea un'empatia magica con il personaggio, offrendo uno spettacolo di realismo e passione autentici e unici.


Dall'era del cinema muto, con icone come Buster Keaton, un vero e proprio mago delle acrobazie fisiche, fino agli eroi moderni come Tom Cruise, che hanno elevato l'arte dell'azione a livelli di audacia e precisione quasi incantati, la storia del cinema è ricca di attori che hanno spinto i confini fisici per onorare il loro mestiere. Questa evoluzione continua a porre domande affascinanti sulla natura dell'arte attoriale, sul delicato equilibrio tra realtà e finzione e sulle aspettative di un pubblico sempre più esigente.


Buster Keaton - Il "Nicolas Flamel" delle Acrobazie


Buster Keaton, nato Joseph Frank Keaton nel 1895, emerge come una figura leggendaria nel panorama cinematografico, un vero incantatore delle espressioni con il suo volto impassibile, soprannominato "The Great Stone Face". Il suo marchio di fabbrica? Un viso che sembrava scolpito nella pietra, imperturbabile di fronte alle sfide più ardue, proprio come un potente scudo incantato.


Cresciuto in una famiglia di artisti del vaudeville, Keaton apprese presto l'arte della caduta e della comicità fisica, abilità che si dimostrarono fondamentali nel suo passaggio al cinema. Iniziando la sua carriera accanto a Roscoe "Fatty" Arbuckle, Keaton mostrò un talento quasi magico per la tecnologia cinematografica, smontando e rimontando le macchine da presa per comprenderle meglio: un vero artigiano del film, un maestro nell'arte della regia.


Durante l'era del cinema muto, Keaton produsse una serie di film che ancora oggi risplendono come gioielli incantati nel firmamento cinematografico. Opere come "La palla nº 13 (Sherlock Jr.)", "Come vinsi la guerra (The General)" e "Io... e il ciclone (Steamboat Bill, Jr.)" sono testimonianze del suo genio creativo. La sua abilità nell'eseguire personalmente acrobazie pericolose era leggendaria. Pensate a "Io... e il ciclone", dove sfidò il pericolo con una scena in cui la facciata di un edificio cadeva su di lui, evitando il disastro per un soffio grazie a una finestra strategicamente posizionata. Queste prodezze richiedevano una precisione che sfiorava l'incantesimo, una sfida alla gravità stessa.


Come una pozione che perde la sua efficacia, la carriera di Keaton subì un declino quando firmò con la Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), perdendo quella libertà artistica che era stata la sua bacchetta di Sambuco. Seguì un periodo contrassegnato da battaglie personali e professionali, inclusa una lotta contro l'alcolismo che somigliava a una maledizione oscura. Ma, come un vero mago, Keaton riuscì a risorgere dalle sue ceneri negli anni '40, ristabilendo la sua reputazione come un comico di grande rispetto e ricevendo un Academy Honorary Award nel 1959, un riconoscimento simile al ricevere una medaglia per servizi resi al mondo magico.


Steve McQueen: Un'icona Ribelle e Avventurosa


Steve McQueen, nato Terrence Stephen McQueen il 24 marzo 1930, si è elevato a icona del cinema americano con un fascino che evoca quasi l'aura di un anti-eroe, proprio come quei personaggi che troviamo nei libri di storia della magia. Soprannominato il "Re del Cool", McQueen ha incantato il mondo con la sua recitazione e con una passione sfrenata per le corse automobilistiche e motociclistiche, diventando una leggenda tanto sul grande schermo quanto nella vita reale.


Iniziando la sua carriera nel mondo dello spettacolo negli anni '50, McQueen ha rapidamente conquistato un posto d'onore nel firmamento cinematografico, grazie a un carisma unico e a una presenza scenica che ricorda quella di un potente mago capace di incantare il pubblico. La sua performance in "Quelli della San Pablo (The Sand Pebbles)" gli valse una nomination all'Oscar, e il suo ruolo in film di successo come "I magnifici sette", "La grande fuga", "Bullitt" e "Papillon" ha sigillato la sua fama.


Tuttavia, quello che veramente distingue McQueen è il suo approccio alle scene d'azione e alle acrobazie. Come un mago che insiste nel creare i propri incantesimi, McQueen era determinato a eseguire personalmente molte delle sue acrobazie, specialmente nelle scene di guida adrenaliniche. Prendiamo ad esempio il film "Bullitt": qui McQueen non solo recitava, ma guidava realmente in molte delle scene di inseguimento, anche se i conducenti professionisti si occupavano delle acrobazie più rischiose. Questo suo desiderio di autenticità e di coinvolgimento diretto nelle scene d'azione ha cementato la sua reputazione di attore "duro" e avventuroso, un vero e proprio esploratore del mondo dell'azione cinematografica, pronto a sfidare i limiti come un audace cercatore di tesori magici.


E' UN TANTINO SUSCETTIBILE


Attori che mettono la loro vita a rischio più dei giocatori di quidditch


L'esecuzione personale delle scene d'azione da parte degli attori, proprio come in un duello di incantesimi, ha un impatto incalcolabile sulla narrazione e sull'immedesimazione del pubblico. Pensate a come l'autenticità di queste scene può arricchire la storia, offrendo una coerenza narrativa più profonda e rafforzando il legame tra l'attore e il suo personaggio, quasi come un Patronus che prende forma più nitida e potente.


Quando un attore si impegna personalmente nelle proprie acrobazie, porta sullo schermo un livello di realismo e autenticità che risulta difficile replicare con una controfigura. In scene complesse o pericolose, la presenza fisica e l'espressione dell'attore possono comunicare emozioni e tensioni con una veridicità fortissima. È come se l'attore e il personaggio diventassero uno, in una simbiosi perfetta dove ogni gesto, ogni sguardo, comunica direttamente con il pubblico.


L'utilizzo degli stuntmen, per quanto abili, può talvolta creare discontinuità visiva, specialmente se ci sono evidenti differenze fisiche tra l'attore e la controfigura. Mantenere la stessa persona in scena assicura una coerenza che permette al pubblico di rimanere immerso nella storia senza distrazioni, proprio come un incantesimo ben tessuto che non lascia spazio a incertezze. In sequenze d'azione rapide o in scene che richiedono una forte espressione emotiva durante l'azione, questo aspetto diventa ancora più cruciale.


Eseguire personalmente le acrobazie permette agli attori di connettersi più profondamente con i loro personaggi, vivendo fisicamente le sfide e i pericoli che questi affrontano. Gli attori riescono così a portare una maggiore profondità emotiva e una comprensione più intima del loro ruolo. È come se l'attore dicesse: "Il mio personaggio sta rischiando la vita, sta facendo qualcosa di incredibilmente audace. Come me." Questa connessione profonda è la vera magia della recitazione, una fusione di realtà e finzione che illumina lo schermo con la sua autenticità.



Rischi e Controversie nel Cinema: Incidenti Noti e Sicurezza sul Set


Nella storia del cinema e della televisione, si sono verificati numerosi incidenti durante le riprese, alcuni dei quali hanno avuto esiti tragici. Ve ne cito alcuni, ma la lista di danni e morti è purtroppo infinita.


Tom Cruise in "Mission: Impossible - Fallout" (2018): Cruise, sul quale bisognerebbe aprire un manuale a parte, e presto lo faremo, esegue personalmente le sue acrobazie, e si è rotto la caviglia saltando da un edificio all'altro. Non è l'unico caso di infortunio per l'attore, come immaginate. E non è assolutamente il suo stunt più folle.


Daniel Craig in "007 - Quantum of Solace" (2008): Craig, interpretando James Bond, ha subito diversi infortuni, tra cui due dita rotte, una spalla ferita e un taglio al viso che ha richiesto otto punti di sutura.


Sylvester Stallone in "I Mercenari 3" (2014): Stallone si è rotto il collo durante una scena di lotta, il che ha richiesto l'inserimento di una piastra metallica. Oltre a lui anche Jason Statham ha avuto un incidente quasi fatale quando il camion che stava guidando è finito in mare dopo che i freni hanno ceduto.


Jackie Chan in... beh quasi tutti i suoi film: Chan è famoso per eseguire le sue acrobazie e scene di combattimento, che gli hanno causato innumerevoli infortuni, tra cui una frattura del cranio durante le riprese di "Armour of God", film mai uscito in Italia.


Harrison Ford in "Star Wars: il risveglio della Forza" (2015): Ford si è rotto una gamba quando una porta idraulica del Millennium Falcon si è chiusa su di lui sul set.


Charlize Theron in "Æon Flux" (2005): Theron ha subito un grave infortunio al collo durante le riprese, che ha ritardato la produzione di diversi mesi.


Dylan O'Brien in "Maze Runner: La rivelazione" (2018): O'Brien ha subito gravi ferite, tra cui una commozione cerebrale, fratture facciali e lacerazioni, dopo essere stato colpito da un'auto durante una scena d'azione.


Jeremy Renner in "Prendimi!" (2018): Renner si è rotto entrambe le braccia durante una scena di stunt, ma ha continuato a girare usando protesi che sono state rimosse in post-produzione.


Angelina Jolie in "Salt" (2010): Jolie ha subito un infortunio alla testa che ha richiesto punti di sutura durante le riprese di una scena d'azione.




Alcuni film meriterebbero un capitolo disastroso a parte, come... Il mago di Oz. Non ridete, sono seria.


La produzione del film "Il Mago di Oz" (1939) è famosa per una serie di infortuni e problemi sul set che hanno interessato diversi membri del cast e della troupe. Ecco alcuni:


Margaret Hamilton (La Strega Cattiva dell'Ovest): Margaret Hamilton subì gravi ustioni durante una scena in cui il suo personaggio doveva sparire in una fiammata. L'incidente la costrinse a trascorrere sei settimane in ospedale e in convalescenza, dopo di che tornò sul set con limitazioni sulle scene che poteva girare.


Buddy Ebsen (L'Uomo di Latta originale): Buddy Ebsen era stato originariamente scelto per interpretare l'Uomo di Latta. Tuttavia, dopo dieci giorni di riprese, Ebsen soffrì di una grave reazione allergica alla polvere di alluminio utilizzata nel trucco, che lo costrinse a essere ricoverato in ospedale in condizioni critiche. Fu sostituito da Jack Haley, e il trucco fu cambiato in una pasta di alluminio per evitare ulteriori problemi.


Terry (Toto): Il cane Terry, che interpretava Toto, fu calpestato da uno dei guardiani delle scimmie volanti, rompendosi una zampa. Il cane dovette riposare per diverse settimane prima di poter tornare sul set.


Gli attori che interpretavano i Munchkin: Molti degli attori che interpretavano i Munchkin subirono disagi a causa delle lunghe ore di trucco e delle condizioni di lavoro difficili. Inoltre, circolano molte leggende urbane e storie esagerate sul loro comportamento fuori dal set, molte delle quali sono state smentite o esagerate nel tempo.


Judy Garland (Dorothy): Judy Garland, che interpretava Dorothy, subì una pressione intensa durante le riprese. Aveva solo 16 anni all'epoca e le fu prescritta una dieta rigorosa. Come se non bastasse le furono somministrati regolarmente pillole per mantenerla sveglia durante le lunghe ore di riprese e per aiutarla a dormire di notte.


Nel prossimo articolo, continueremo il nostro viaggio attraverso il mondo audace e spesso pericoloso delle star del cinema che insistono nell'eseguire personalmente le proprie acrobazie. Esploreremo ulteriori aspetti di questa scelta coraggiosa, analizzando come influenzi non solo la realizzazione dei film, ma anche la vita e la carriera degli attori coinvolt, la loro preparazione fisica, le innovazioni, e Tom Cruise. Tanto Tom Cruise.


MI SONO SFOGATA!


Abbiamo esplorato insieme il coraggioso mondo degli attori che osano sfidare il pericolo per portare sullo schermo un'esperienza autentica. La loro scelta di eseguire personalmente le scene d'azione è un atto di dedizione artistica che va oltre la recitazione, trasformando ogni scena in un'opera di realismo magico. Tuttavia, come abbiamo visto, questo percorso è costellato di rischi e sfide, ricordandoci che ogni acrobazia, ogni salto audace, è un passo verso l'ignoto, un gesto di coraggio che può avere conseguenze reali. Questi attori, e soprattutto, gli stuntmen, i nostri moderni eroi e maghi delle scene d'azione, non solo ci hanno regalato momenti indimenticabili, ma hanno anche elevato l'arte cinematografica a nuove vette di realismo e intensità. Come appassionati di cinema e recitazione, dobbiamo apprezzare la loro arte e il loro coraggio, ricordando sempre che dietro ogni scena mozzafiato c'è un attore che ha osato sfidare i propri limiti per portarci la magia del cinema nella sua forma più pura e avventurosa.


Vostra,


Hermione


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HERMIONE

Un'icona di saggezza e astuzia nel mondo di Harry Potter, si è reinventata come una voce autorevole nel blogging per il sito di Recitazione Cinematografica. Con la sua rubrica, "L'Atelier di Hermione", offre un laboratorio unico dove aspiranti attori e attrici possono imparare e crescere. La sua esperienza magica si fonde con tecniche d'avanguardia per formare talenti brillanti nel campo cinematografico. Attraverso i suoi articoli, Hermione guida i lettori in un viaggio incantato, trasformando le loro ambizioni in realtà tangibili. Con passione e un pizzico di magia, rende l'arte della recitazione accessibile e affascinante per tutti.

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