Godzilla x Kong in arrivo: tra mostri, invenzioni e prequel

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Non giudicare un libro dalla copertina.


~BELLE

VOGLIO AVVENTURE IN LUOGHI SCONOSCIUTI!


Cari amici della nostra rubrica, oggi vi presento un articolo speciale, scritto da Luca Ferdinandi, uno dei founders della community di RC. In questo periodo di rinascita e speranza, mentre il mondo del cinema si risveglia con il teaser del nuovo film di "Godzilla", voglio condividere con voi un pezzo che riflette lo spirito indomito e la creatività che il cinema ha sempre ispirato. Questo articolo ironico, scritto durante il picco della pandemia nel 2021, esplora l'innovazione e l'ingegnosità nel cinema in tempi di crisi. Mentre leggete, ricordatevi di quanto siamo resilienti e capaci di adattarci, proprio come i personaggi delle storie che amiamo tanto.


COME LEONARDO DA VINCI - VOLERE E' POTERE


La situazione attuale è faticosa, inutile girarci intorno. Spesso, cercando di immaginare la vita come se nulla fosse, si rimane scottati, la realtà ci piomba addosso. Lo dico perché io stesso recentemente sono rimasto pesantemente scottato. Adoro andare al cinema fin da quando ho memoria e non posso ignorare il fatto di non essere riuscito a vedere uno di quei film che capitano, davvero, una volta nella vita. Un film di forte impatto visivo. Un film che scatena, nelle premesse, un discorso ambientale fortissimo, che smuove con veemenza una delle più forti tematiche di oggi: la natura è madre della terra, l’uomo altro non è che una formica, e può solo rimanere ad osservare, inesperto e spaesato, forze più grandi di lui muoversi e scontrarsi. Un film che completava un topos simbolico degli ultimi anni, con un epos che andava oltre la mera narrativa, portando due condottieri a scontrarsi in una guerra mondiale che fa impallidire le nostre. Credo sia palese ormai che sto parlando di "Godzilla Vs Kong".


Ci sono poche cose che possono tenermi incollato allo schermo a 26 anni come se ne avessi 6, e una di queste sicuramente è una lucertola gigante radioattiva incorporata da raggi laser in tutti gli orifizi che fa una scazzottata (letteralmente) con un gorilla gigante, utilizzando la Terra come ring. Tale capolavoro sarebbe dovuto uscire, nelle sale italiane, a fine marzo. Poco prima dell’uscita, ricorderete, l’Italia intera entrava nuovamente in zona rossa. Ammetto, ho passato dei momenti difficili. Momenti nei quali ho temuto il peggio: vedere un film del genere da un dispositivo mobile, ovvero trasformare un gorilla gigante e una lucertola gigante (Radioattiva etc.) in due piccole action figures. Non lo potevo sopportare, dovevo trovare una soluzione ed è con orgoglio che sono qui a dirvi che CE L’HO FATTA. E non ho trovato una soluzione, ma diverse magnifiche invenzioni, per portare il cinema in tempo di pandemia. Invito investitori vari a leggere questo articolo con attenzione, invito gli invidiosi a non tentare di copiare tali idee (potrei averle già brevettate per quando questo articolo uscirà), invito i curiosi a chiudere gli occhi per qualche secondo e lasciarsi andare… per poi riaprirli (altrimenti non riuscireste a leggere l’articolo ndr.). Per tutti: benvenuti nel futuro.


1) La Maschemima:


è il 2009 quando James Cameron manda a tutto il mondo un messaggio chiaro: smettete di chiedervi se Jack poteva salire o meno su quel dannato legno e correte al cinema. Esce nelle sale Avatar, ormai una pietra miliare di un cinema che si vorrebbe creare e portare avanti con vigore, ma per il quale, forse, ancora è troppo presto. Le esperienze successive non sono minimamente all’altezza di questa sorta di capostipite, un film insieme avanguardistico e classico. Cameron ha girato interamente e nativamente in 3D, attraverso cineprese progettate da lui. Avatar, di fatto, è stato girato nell’arco di circa 8 mesi, all’interno di una sorta di sala vuota, chiamata “Il Volume”, dove gli attori si muovevano con speciali “tute e caschi”. La ripresa che vedeva Cameron era già compresa di accorgimenti visivi, ambientazioni, effetti, in modo che si potessero correggere diversi errori fin da subito. Il film è girato al 60% da elementi virtuali e al 40% da un live action. Cameron è sempre stato un innovatore, un pioniere, e la lavorazione di Avatar 2 sta procedendo con tecnologie ancora più incredibili, più rivoluzionarie. Vuole dare una spinta al futuro della Settima Arte. Ed è per questo che è con gioia che vi confesso che qualche giorno fa, arrivatagli alle orecchie questa mia idea, James Cameron stesso mi ha chiamato, per sviluppare il progetto della Maschemima, che vi espongo con amore. Dunque, il cinema 3D simula la profondità dell’immagine che si sta osservando. Ci sono più modi, oggi, per ottenere questo risultato. Senza calarci troppo in tecnicismi e aspetti del linguaggio visivo, vado diretto su quello che è la base della mia invenzione: abbiamo due videoproiettori sincronizzati che trasmettono alternativamente, in sequenza, due immagini diverse, una per l’occhio destro, una per il sinistro. Il resto del lavoro lo fa il nostro cervello, che fonde queste due immagini. Questo processo, del resto, riprende un meccanismo degli esseri umani: i nostri occhi prendono due immagini diverse, che poi vengono elaborate, fuse, e ridisegnate dal nostro cervello. Questo infinito lavoro giornaliero del muscolo perfetto ci permette di vedere le vita “in tre dimensioni”. Che meraviglia. Prendete tutto questo e mettetelo da parte per un secondo. Prendete una mascherina, anche una chirurgica. Come ormai sanno anche i sassi, le mascherine hanno il chip di controllo per il 5G, con il… ok no, questo lo approfondisco un’altra volta, andiamo al sodo. Immaginate due microproiettori installati nelle nostre mascherine subito sotto il nostro naso, uno a puntare il nostro occhio destro, e uno per l’occhio sinistro. Questi due microproiettori hanno una centralina, che funge da fonte sorgente e che si può poggiare comodamente sopra il nostro naso (pesa sui 10-15 grammi, tranquilli). Questa centralina invia gli input per la proiezione ad entrambi i proiettori e, contemporaneamente, attraverso un complesso sistema di cavi e fili, si collega alle nostre cuffiette (per ora non è disponibile la versione Bluetooth). Immaginate quindi di camminare per strada, premere un pulsantino, e ritrovarvi con gli occhi inondati di immagini e le orecchie deliziate dalle musiche del vostro film preferito. I vantaggi in termini di immersione esperienziale sono infiniti. Tuttavia, per dovere di cronaca, devo ammettere che questa tecnologia è in fase sperimentale quindi presenta qualche controindicazione: sbattere contro un discreto numero di mobili e pali, straniamento eccessivo, radiazioni. Ma al di là di queste piccole controindicazioni, il futuro per questa innovazione è roseo.



SE SOLO POTESSI... VEDERE IL MONDO FUORI DA QUI


VIVA I MOSTRI E LE INVENZIONI


2) Il cineGELnale:

Facciamo un salto indietro nel tempo ancora più vistoso: siamo nel 1895, in una nota sala di Parigi i fratelli Lumière proiettano i primi veri e propri film, della durata di ben venti-trenta secondi. Il cinema era parecchio diverso da come lo conosciamo, non esisteva il digitale, e i fratelli Lumière avevano preso spunto da diverse invenzioni per la creazione del loro cinematografo, attingendo soprattutto a piene mani dall’ambito della fotografia. La fotografia per come la conosciamo è nata quando si è riusciti ad imprimere un’immagine. Anche qui, non ci addentriamo nei tecnicismi. Quello che conta è che il cinematografo proiettava una serie di immagini impresse “in pellicola”, e i Lumière riprendevano qualunque momento della vita reale: navi che salpavano, operai che uscivano da una fabbrica, situazioni particolari… Una seconda mente geniale, tale Georges Meliès, un pirotecnico illusionista, si rese conto che la successione delle immagini, e anche le immagini stesse, potevano variare: si divertiva a modificare immagini, ad esempio per rendere il suo volto sempre più grande, creando un principio di effetti speciali e visivi, tagliava pezzetti di pellicola e li incollava in maniere particolari, andando a creare il principio del montaggio moderno. In breve, il cinema come lo conosciamo è stato concepito in meno di 10 anni, per poi subire innumerevoli modifiche dovute a teorie e nuove invenzioni. Ed è con un pizzico di nostalgia che anche io vi porto indietro nel tempo, grazie al CineGELnale. La sua funzione è semplice: tutti quanti facciamo un uso pressoché illimitato di amuchine e gel antibatterici vari, visti i tempi recenti. Bene! Quindi perché non rendere l’esperienza, quasi unicamente tattile, più piacevole anche alla vista? Diversi gel hanno un odore piacevole, cosa che apprezzo, ma penso che possiamo andare più avanti. Il mio Spoilgel, infatti, è un liquido con la variabile visiva: nanotecnologie e effetti visivi vari permettono che all’interno del gel si vedano chiaramente delle immagini: mentre vi detergete e purificate, tra le vostre mani passano frame di film, del vostro genere preferito. Anche qui, porterete il cinema con voi. I vantaggi sono meravigliosi, uno su tutti unire l’arte con la pulizia. L’aspetto negativo potrebbe essere quello di trovarsi le mani piene di primi piani di Ryan Gosling o con qualche ambientazione di Scorsese. Al momento un piccolo team di ricercatori sta valutando questa mia idea perché una o due persone hanno sperimentato irritazione e seri danni alla cute (se volete sapere la mia, trattasi di palese boicottaggio, garantisco che non c’è correlazione tra i fatti).


3) BalconCine:


il nome suggerisce già molto, ma ammetto di essere stato pesantemente ispirato. Verso la fine del XVI secolo, in Spagna, sorgono i Corrales, strutture simili a cortili, all’interno dei quali avveniva la performance teatrale. In genere erano di forma rettangolare o quadrata (ne esiste solo uno tondo, il Corral de la Monteira di Siviglia), con lo spazio centrale riservato al pubblico che assisteva allo spettacolo in piedi. Davanti al palco venivano posti anche sedie e sgabelli, e, più avanti nel tempo, delle file di gradinate che circondavano il palco. L’aspetto di un Corral de Comedias ricorda decisamente un cortile. Da qui la mia idea. E’ evidente che, vista la situazione attuale, non è possibile investire nella costruzione di cortili per spettacoli e film. Ma dei cortili esistono già, come esistono gli affacci, esistono i balconi, esistono i televisori. Uniamo tutto questo e mettiamoci la pandemia. Immaginate la scena. Estate. Un cortile pieno di persone affacciate dai balconi, in rispetto, quindi, delle debite distanze e con un ricambio di aria continuo. Tutte queste persone sono in religioso silenzio: al centro del cortile, un uomo con la testa in una scatola. La scatola presenta dei piccoli megafoni su tutti i lati. L’uomo con la testa nella scatola guarda un film appena uscito nelle sale, e fa una sorta di radiocronaca in diretta del film. Sarebbe magico: un cortile intero a guardare un uomo con la testa in una scatola con megafoni che assiste alla première di un film… magico. Peccato che, almeno fino ad ora, non ho trovato un finanziatore che volesse investire in questa idea. Spero di trovarne uno nei lettori di questo articolo.


Lascio a corredo due idee, non si tratta di progetti completi, ma di spunti, legati a situazioni diverse.


- Il tamponCine: devo davvero spiegare l’utilità di avere una piccola sala cinematografica mentre si aspetta per un tampone, o per un vaccino?


- Il postino compra i pop corn sempre due volte: immaginate di essere alle Poste, in una di quelle file che distorcono lo spazio-tempo. Al termine della fila una persona guarda un film in un modo simile a quello del BalconCine, e, in maniera simile comunica il film alle persone intorno. Ma stando per strada, per evitare di disturbare la quiete pubblica, parla a voce bassa. Lo ascolta solo l’uomo direttamente davanti a lui, che a sua volta ripete quanto ha sentito all’uomo davanti a lui, che a sua volta ripeterà all’uomo davanti a lui etc. Come il telefono senza fili, ed è proprio per questo che non sono convinto dell’idea: in una fila di dieci persone la frase: “Al mio segnale scatenate l’inferno” potrebbe tranquillamente diventare: ”Quel casale ha secche all’interno”.


Terminano così i deliri di un ragazzo che voleva solo guardarsi una lucertola e un gorilla giganti scontrarsi. Chissà se anche solo una di queste visioni prenderà vita (mi auguro di si, nel caso prego di contattarmi). In ogni caso, ringrazio il lettore che è arrivato fino a qui per la determinazione e la sopportazione di queste follie. Lo ringrazio davvero, perché forse ha visto che sotto c’è dell’altro. Sotto c’è un problema, ormai evidente: prendere un’industria e un mondo che ormai ha un contesto storico molto ben definito, e annullarlo. Perché un luogo come un cinema (o come un teatro) in tempo di pandemia risulta pericoloso, fosse solo per la sensazione di chiusura, di folla, di ricambio d’aria. Ma una sala non è solo quello, una sala è calore, emozioni, abbracci, lacrime, tante lacrime. Per il fruitore, per gli operatori che hanno raggiunto l’obiettivo della loro vita: portare i loro nomi, le loro idee nel gigantesco mondo dietro lo schermo. E in questo momento c’è un bisogno struggente di ritrovare queste pulsioni, queste emozioni, questi sogni per creatori e fruitori. Un anno fa si parlava di sfruttare il lockdown per leggere un libro in più, vedere un film in più, fermarsi e pensare, pensare, pensare… Ora questo intero anno di pensieri, di recuperare film e libri pesa, un giorno più del precedente. E si sente altro nell’aria: la necessità di una scossa, nelle vite delle persone, nei contesti, nelle storie. Mi piacerebbe molto sapere che anche una sola delle persone che sono arrivate fino a qui abbiano avuto uno stimolo, a questa lettura, e si decidessero a buttare giù quell’idea che sembra stupida. Fatelo. Pensatela, comunicatela, sognatela. Al vostro partner, alla vostra famiglia, al vostro datore di lavoro, a un quadro… E’ il momento di tirare fuori tutto quello che avete in testa, sfogare, creare, articolare. Vi auguro di farlo, e di sentirvi liberi mentre immaginate la qualunque, e di provare qualcosa che possa prima di tutto farvi passare un quarto d’ora leggero. Il cambiamento parte da qui.


E dalle mie invenzioni, ovviamente.



SI, SONO STATA IO CHE HO LIBERATO IL PRIGIONIERO


Grazie, Luca, per aver condiviso con noi queste brillanti, seppur ironiche, invenzioni. Il tuo articolo ci ricorda l'importanza di mantenere viva la nostra immaginazione e la nostra creatività, specialmente nei momenti difficili. Il cinema, come la letteratura, ha il potere unico di trasportarci in mondi diversi, di offrirci conforto, ispirazione e, soprattutto, di ricordarci che non siamo soli nelle nostre esperienze. A tutti gli attori e attrici, e agli appassionati di cinema nella nostra comunità: sognate in grande, siate audaci nelle vostre idee, e continuate a cercare quella scintilla creativa che rende il cinema così magico. Ricordate, come ho imparato anch'io, che ogni libro, ogni film, ogni storia che incontriamo, ci arricchisce e ci prepara per le nostre prossime avventure.


Con affetto,


Belle


C'è qualche contenuto che desideri condividere con la nostra community? Scrivici!


Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com