Intervista a Tony Sperandeo su \"The Garbage Man\", di Alfonso Bergamo sotto la lente di Miranda

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~MIRANDA

QUALCUNO E' VENUTO A LAVORARE OGGI!


Oggi, miei cari lettori, vi presento qualcosa che merita la vostra attenzione, nonostante la vostra abituale indifferenza per ciò che è veramente raffinato. Ho letto un'intervista con Tony Sperandeo, un nome che forse alcuni di voi conoscono, e ho pensato che fosse degna di essere discussa qui. In primo luogo perché lui siamo di fronte ad un talento particolarmente straordinario, in secondo luogo perché il suo ultimo lavoro in "The Garbage Man", diretto da Alfonso Bergamo, (uno dei founders di Recitazione Cinematografica, così, per dire!) ha sollevato alcuni punti interessanti. E, come sapete, io apprezzo l'arte quando è fatta bene.


ESTRATTO DELL'INTERVISTA A TONY SPERANDEO


Ecco un riassunto dell'intervista di Cinecittà News a Tony Sperandeo


Tony Sperandeo, un veterano del cinema italiano, ha recentemente condiviso il suo punto di vista artistico e personale in un'intervista focalizzata sulla sua ultima interpretazione in "The Garbage Man", diretto da Alfonso Bergamo. Questo film, che il 6 dicembre ha avuto la sua anteprima mondiale nella sezione Fuori Concorso del Noir in Festival 2023, esplora la vita di un netturbino (Paolo Briguglia), in una periferia del Sud Italia. La trama del film si immerge in tematiche di isolamento, introspezione e scoperta della bellezza nelle cose considerate inutili dalla società. Sperandeo interpreta Rosario, un boss mafioso, caratterizzato, tra le varie cose, da un distintivo abito rosa cipria.


- Rosario – nella sua ferocia – chiede però a uno dei suoi picciotti di cantare per lui: risiede nella musica il senso dell’umano di quest’uomo? -


- Questo di umano non ha niente. Infatti, che finisca buttato in mezzo ai rifiuti è la cosa più giusta che possa esistere, è una bella sceneggiatura. E poi devo fare un plauso al regista: Alfonso è uno di quelli che la macchina da presa ‘se la mangiano’, certe volte ti rompe e ti fa rifare anche 12 ciak perché non è mai contento, ma… sa davvero usare la mdp, mentre ci sono registi a cui basta affidarsi al direttore della fotografia e il cinema infatti… questa è la distruzione del cinema, scordandoci che un tempo era allo stesso livello di quello americano, che ha continuato a creare l’industria, mentre noi no. -


Durante l'intervista, Sperandeo ha sottolineato l'importanza di immergersi nella sceneggiatura e collaborare strettamente con il regista per creare un personaggio convincente, piuttosto che affidarsi esclusivamente al costume. Ha anche condiviso un particolare creativo dal film, una scena in cui il suo personaggio muore ridendo, un dettaglio aggiunto da lui per sottolineare la sfida e la resistenza del personaggio fino alla fine.

Sperandeo ha poi toccato il tema dell'ipocrisia religiosa, criticando coloro nel mondo criminale che usano simboli religiosi per giustificare azioni immorali. Ha messo in luce il contrasto tra la sua fede personale e i ruoli criminali che spesso interpreta, esprimendo un profondo rispetto per la religione. Riguardo ai suoi progetti futuri, ha menzionato un'opera in cui intende esplorare temi di redenzione e legalità, in contrasto con l'immagine negativa spesso associata alla mafia. Ha riflettuto sull'impatto dei suoi ruoli sulla percezione della Sicilia, mostrando una consapevolezza della sua responsabilità come narratore e interprete.


- Il suo Rosario è un uomo che sa provare empatia, malinconia, oppure solo l’ossessivo sentimento dell’attaccamento al malaffare? -


- C’è la scena in cui prende i regali per i bambini ma queste sono cose che i mafiosi devono fare per mostrare che non sono cattivi ma tu, nel momento in cui ammazzi una persona, in cui infanghi una terra, non stai facendo del male? La tragedia è diventata una farsa. -


Sperandeo ha anche discusso del suo approccio nei confronti delle donne nei suoi film, descrivendo il suo personaggio Rosario come qualcuno che non le rispetta, evidenziando un aspetto critico della società che il film intende esplorare. Ha inoltre espresso ammirazione per il regista Alfonso Bergamo, lodandone la maestria e l'impegno nel cinema. Concludendo l'intervista, l'attore ha parlato del suo recente riconoscimento, il Premio Luca Svizzeretto 2023. Ha dedicato questo premio alla sua famiglia, riflettendo sulla sua relazione con la sua città natale, Palermo. Ha ammesso di aver commesso un errore in passato dedicando un premio alla città anziché alla sua famiglia, e ha sottolineato il suo legame emotivo continuo con Palermo, nonostante i lunghi periodi di assenza.



NON E' TUTTO AZZURRO CERULEO


Ora, concentriamoci su ciò che Tony Sperandeo ha effettivamente detto, anche se, ovviamente, lo farò con altrettanta eleganza e acume di lui. Nel suo ruolo in "The Garbage Man", Sperandeo interpreta un boss mafioso, Rosario. Un personaggio che potrebbe sembrare scontato per i canoni di questo attore, a prima vista, ma che lui ha sapientemente arricchito. Ha parlato della sua decisione di aggiungere alla scena in cui il suo personaggio muore una risata, un tocco che rivela una complessità inaspettata in quel momento. Questo dettaglio, aggiunto personalmente da lui, sottolinea la sfida e la resistenza del personaggio fino alla fine, un concetto che trovo abbastanza intrigante. Sperandeo ha poi discusso la sua visione dell'ipocrisia religiosa nel mondo criminale, un tema che, se trattato con superficialità, potrebbe risultare banale. Tuttavia, ha espresso un profondo rispetto per la religione, separando le sue convinzioni personali dai ruoli criminali che interpreta. Un equilibrio difficile, ma che lui sembra gestire con una certa grazia.


Passando ai suoi progetti futuri, Sperandeo ha menzionato un'opera che esplora temi di redenzione e legalità. Questo contrasto con l'immagine negativa spesso associata alla mafia mostra una maturità artistica che, francamente, è rara in questo settore. Riflette anche sull'impatto dei suoi ruoli sulla percezione della Sicilia, mostrando una consapevolezza della sua responsabilità come narratore e interprete, un aspetto che molti attori tendono a trascurare. Inoltre, ha discusso del suo approccio nei confronti delle donne nei suoi film. Descrivendo il suo personaggio Rosario come qualcuno che non rispetta le donne, Sperandeo evidenzia un aspetto critico della società che il film intende esplorare. Questa è una mossa audace, che dimostra una comprensione della complessità dei personaggi e delle dinamiche sociali. Infine, ha parlato del suo recente riconoscimento, il Premio Luca Svizzeretto 2023. La sua decisione di dedicare questo premio alla sua famiglia, piuttosto che alla sua città natale, Palermo, rivela un lato più personale e riflessivo. Questo legame emotivo con la sua famiglia e la sua terra è un tema che, in un'industria spesso ossessionata dall'immagine e dal successo, è rinfrescante da sentire.



E' TUTTO!


Cari lettori, devo ammettere che l'intervista a Tony Sperandeo è stata piuttosto illuminante. Mostra un lato del cinema che spesso viene trascurato: quello della riflessione e della profondità. E, anche se non mi aspetto che tutti voi apprezziate questi concetti, spero che almeno alcuni eletti tra voi possano trarne qualcosa di utile. Ora, se mi scusate, ho altre questioni di ben maggiore importanza da affrontare.


Con affetto e un pizzico di severità,

Miranda.


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MIRANDA

Miranda Priestly, un tempo temuta direttrice di una prestigiosa rivista di moda, ha reinventato la sua carriera diventando una influente redattrice in un blog di recitazione cinematografica. Con la sua acuta percezione e un occhio critico per il dettaglio, Miranda si dedica ora a curare interviste approfondite con attori e registi, portando alla luce aspetti unici del mondo del cinema. La sua esperienza nel mondo della moda le conferisce una prospettiva unica, permettendole di esplorare l'intersezione tra moda e film in modo innovativo. La sua reputazione di leader esigente e di visionaria rimane intatta, influenzando profondamente il modo in cui il pubblico percepisce e apprezza l'arte cinematografica.

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