I migliori film italiani - anni '60

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~HERMIONE

SBAGLI PRONUNCIA: E' LEVIOSA, NON LEVIOSA'A


Ogni epoca ha i suoi incantesimi e, nel mondo del cinema italiano degli anni '60, questi incantesimi sono stati tessuti attraverso la lente della cinepresa, catturando il fervore e la complessità di un decennio rivoluzionario. In questo viaggio attraverso i migliori film italiani di quel periodo magico, scopriremo come registi visionari abbiano usato il loro talento non solo per intrattenere, ma anche per riflettere, provocare e illuminare.



I MIGLIORI FILM ITALIANI NEGLI ANNI '60


ACCATTONE - PIER PAOLO PASOLINI (1961)


Un'opera che esplora la vita di un giovane uomo ai margini della società romana. Come in un incantesimo oscuro, il film ci trasporta nella realtà cruda e spesso ignorata delle borgate romane.


La trama si concentra sulle peripezie di questo anti-eroe, il cui nome è un soprannome che significa "mendicante". Il film rivela con un linguaggio crudo e diretto la vita di Accattone, coinvolto in attività illecite e relazioni tormentate. Questa pellicola ci fa riflettere sulla difficile condizione sociale e morale delle periferie urbane, ponendo domande filosofiche profonde sull'esistenza e la redenzione.



DIVORZIO ALL'ITALIANA - PIETRO GERMI (1961)


Una commedia satirica che mette in luce le contraddizioni della società italiana dell'epoca. Il film racconta la storia di Ferdinando Cefalù (Marcello Mastroianni), un nobile siciliano insoddisfatto del suo matrimonio che sogna di liberarsi della moglie per sposare la sua giovane cugina. Tuttavia, a causa delle rigide leggi italiane sul divorzio dell'epoca, l'unica soluzione sembra essere quella di spingerla all'adulterio per poterla uccidere in un "delitto d'onore", socialmente accettato.


Pietro Germi, con la sua abilità registica, riesce a trasformare una trama potenzialmente tragica in una brillante satira sociale. Il film affronta argomenti seri come il matrimonio, l'adulterio, e l'ipocrisia della società, ma lo fa con una leggerezza e un'arguzia che ne fanno un classico del cinema italiano.



UNA VITA DIFFICILE - DINO RISI (1961)


Silvio Magnozzi (Alberto Sordi) è un partigiano idealista che, dopo la guerra, si scontra con le difficoltà della vita quotidiana e il disincanto politico. Silvio, passando da eroico combattente a uomo comune, si sforza di mantenere i suoi ideali in un mondo che sembra sempre più distante dai valori per cui ha combattuto. Un ritratto intenso e commovente dell'Italia del dopoguerra, esplorando temi come l'integrità personale, il compromesso e la lotta per mantenere la propria identità in un mondo in rapido cambiamento.



IL POSTO – ERMANNO OLMI (1961)


Olmi, rinomato per il suo stile neorealista e la capacità di raccontare storie profondamente umane, utilizza questo film per esplorare l'innocenza e le speranze della giovinezza confrontate con la monotonia e le restrizioni del mondo del lavoro. Il film si concentra sulla storia di Domenico, un giovane uomo che lascia la campagna per cercare lavoro nella città di Milano. Domenico trova impiego in un grande ufficio, dove viene introdotto alla routine e alle peculiarità della vita aziendale. Questa esperienza segna un passaggio cruciale dalla sua gioventù libera e spensierata alla responsabilità e alle limitazioni del mondo adulto. Una meditazione sottile e commovente sulla perdita dell'innocenza e sulla ricerca del proprio posto nel mondo.



ALL'ARMI SIAM FASCISTI – LINO DEL FRA' / LINO MICCICHE / CECILIA MANGINI (1962)


Un documentario potente e provocatorio che esplora il periodo del fascismo in Italia. Questo film rappresenta un esempio unico nel panorama cinematografico per il suo approccio audace e la sua analisi critica di un'epoca controversa nella storia italiana. Il documentario si basa su materiali d'archivio, includendo filmati dell'epoca fascista, per ricostruire e analizzare criticamente il periodo del regime di Mussolini. Gli autori, con un occhio critico e un approccio investigativo, si dedicano a smascherare la propaganda e la retorica fascista, esponendo le tecniche manipolative utilizzate per influenzare l'opinione pubblica.



SALVATORE GIULIANO - FRANCESCO ROSI (1962)


Un film che esplora con acutezza e realismo la complessa figura di Salvatore Giuliano, uno dei più noti e controversi banditi italiani del dopoguerra. Il film si apre con la scoperta del cadavere di Giuliano in una stradina di Castelvetrano, dando il via a un'indagine retrospettiva sulla sua vita. Attraverso una narrazione non lineare e frammentata, Rosi dipana la matassa della vita di Giuliano, esplorando la sua trasformazione da bandito a figura politica, e le sue connessioni con la mafia, la politica e le forze dell'ordine. Il film è come un incantesimo che svela le verità nascoste dietro la leggenda, invitando lo spettatore a riflettere sulla natura ambigua del potere e sulla difficile ricerca della giustizia.



L'ECLISSE - MICHELANGELO ANTONIONI (1962)


Un film che incanta con la sua esplorazione astratta e profonda delle relazioni umane e della condizione esistenziale moderna. Il film segue la storia di Vittoria, interpretata dalla magnetica Monica Vitti, una giovane donna che, dopo aver terminato una relazione sentimentale, si immerge in una nuova relazione con Piero, un giovane e ambizioso agente di borsa interpretato da Alain Delon. La narrazione si svolge in una Roma moderna e alienante, dove i personaggi sembrano perduti in un mondo privo di significato e connessione autentica. Un'opera che trascende il tradizionale racconto cinematografico, diventando un viaggio emotivo e intellettuale che invita lo spettatore a riflettere sulla propria esistenza e sulle complesità del mondo moderno.



IL SORPASSO - DINO RISI (1962)


Altro caposaldo del cinema italiano.


Il film racconta l'inaspettata amicizia tra due personaggi opposti: Bruno, Vittorio Gassman, un uomo estroverso e spensierato, e Roberto, Jean-Louis Trintignant, uno studente universitario timido e riservato. Durante un viaggio improvvisato in auto lungo le coste italiane, i due uomini sperimentano una serie di avventure e incontri che rivelano le loro personalità e le loro visioni della vita. Una metafora del cambiamento e del progresso, dove il "sorpasso" stesso non rappresenta solo un gesto di guida audace, ma simboleggia anche il desiderio di superare il vecchio per abbracciare il nuovo, a volte con risultati tragici.



IL GATTOPARDO - LUCHINO VISCONTI (1963)


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LE MANI SULLA CITTA' - FRANCESCO ROSI (1963)


Rosi, famoso per il suo cinema di denuncia e per la sua capacità di esplorare le complessità sociali e politiche, in questa pellicola si immerge nelle dinamiche oscure del potere e della corruzione nella Napoli degli anni '60. Il film si concentra sulla figura di Edoardo Nottola, interpretato da Rod Steiger, un imprenditore edile e consigliere comunale che rappresenta gli interessi del mondo degli affari in città. Dopo il crollo di un edificio, che causa la morte di alcuni abitanti, si scatena un dibattito politico e sociale, rivelando le complesse reti di corruzione e collusioni tra imprenditori, politici e burocrati.



I MOSTRI - DINO RISI (1963)


Il film è composto da una serie di episodi indipendenti, ognuno dei quali mette in scena diverse situazioni della vita quotidiana, esagerandole fino a raggiungere il grottesco. Attraverso questi sketch, Risi mette in luce la vanità, l'ipocrisia, la crudeltà e le piccole meschinità della natura umana. I personaggi, interpretati magistralmente da attori del calibro di Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, sono "mostri" in senso metaforico: rappresentano gli aspetti più oscuri e ridicoli della società. Questo film rimane un classico del cinema italiano, non solo per il suo valore artistico ma anche per la sua capacità di fungere da specchio ironico e spietato delle debolezze e delle follie umane.


DA 8 E 1/2 IN POI


8½ - FEDERICO FELLINI (1963)


Un film che incarna magistralmente la creatività, la complessità e il genio artistico. Fellini, noto per il suo approccio unico e la sua visione onirica, utilizza questo film per esplorare le profondità dell'immaginazione, l'ansia creativa e il processo artistico. Il film racconta la storia di Guido Anselmi (Marcello Mastroianni), che soffre di un blocco creativo mentre sta cercando di realizzare il suo ultimo film. "8½" si sviluppa come un viaggio all'interno della mente di Guido, mescolando realtà, sogni, ricordi e fantasie in un flusso continuo di immagini e scene evocative. "8½" è un'opera che trascende i confini del cinema tradizionale, diventando una riflessione sull'arte del fare cinema e sull'interiorità dell'artista. Fellini, con il suo stile unico e la sua capacità di fondere il reale con l'immaginario, crea un mondo dove la linea tra fantasia e realtà si sfuma. Il film è come un incantesimo che apre le porte dell'inconscio, mostrando il tumulto interno, i dubbi, le paure e le aspirazioni di un creativo.



I PUGNI IN TASCA - MARCO BELLOCCHO (1965)


Il rivoluzionario film d'esordio di Marco Bellocchio del 1965, è un'opera che ha scosso il panorama cinematografico italiano con il suo approccio audace e provocatorio. Bellocchio, già all'inizio della sua carriera, emerge come un regista capace di esprimere un linguaggio cinematografico potente e innovativo, mettendo in discussione le convenzioni sociali e familiari.


Il film racconta la storia di una famiglia borghese disfunzionale, concentrando l'attenzione su Alessandro, interpretato da Lou Castel, un giovane uomo ribelle e disilluso. Affetto da epilessia, Alessandro vive con la sua famiglia oppressiva in una villa isolata. L'atmosfera del film è carica di tensione, mentre Alessandro si dibatte in un conflitto interiore tra amore, odio, ribellione e un desiderio di liberazione.



IO LA CONOSCEVO BENE - ANTONIO PIETRANGELI (1965)


Un film che esplora con sensibilità e profondità la condizione femminile e il mondo dello spettacolo. Adriana è una ragazza di provincia che si trasferisce a Roma con il sogno di diventare un'attrice. Attraverso una serie di episodi e incontri, il film dipinge il ritratto di Adriana e del suo percorso nel mondo complicato e spesso superficiale dello spettacolo.



LA BATTAGLIA DI ALGERI - GILLO PONTECORVO (1966)


Il film è ambientato durante la guerra d'Algeria (1954-1962) e si concentra sulla battaglia di Algeri, un periodo chiave nel conflitto. Attraverso uno stile che ricorda il documentario, Pontecorvo narra la resistenza della popolazione algerina e le tattiche di guerriglia urbana utilizzate dal Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), nonché la brutale risposta delle forze coloniali francesi. Un film potente per il suo realismo crudo e la sua rappresentazione senza compromessi della violenza e della brutalità della guerra. Pontecorvo utilizza una narrazione diretta e coinvolgente, accompagnata da una fotografia in bianco e nero che aumenta il senso di autenticità e urgenza.



UCCELLACCI E UCCELLINI - PIER PAOLO PASOLINI (1966)


Pasolini, conosciuto per il suo approccio unico e la sua visione critica della società, utilizza questa pellicola per esplorare temi come la religione, la politica, la cultura e la natura umana.


Il film è una metafora ricca di simbolismi, raccontata attraverso le peripezie di Totò e del suo figlio Ninetto, interpretati rispettivamente da Totò e Ninetto Davoli. Durante il loro viaggio, incontrano un corvo parlante che li guida in una serie di discussioni e riflessioni su vari argomenti, da Marx alla Bibbia, con un approccio che combina l'umorismo con il pensiero profondo.



SIGNORE & SIGNORI - PIETRO GERMI (1966)


Il film è strutturato come una serie di episodi interconnessi che si svolgono nella città di Treviso. Ogni episodio si concentra su diversi personaggi e situazioni, rivelando le contraddizioni, le meschinità e gli scandali che si celano dietro la facciata rispettabile della borghesia cittadina. Attraverso queste storie, "Signore & Signori" esplora temi come l'adulterio, la gelosia, l'avarizia e l'ipocrisia sociale. Germi utilizza la sua regia acuta e dettagliata per creare un affresco vivido e colorato della vita di provincia, dove ogni personaggio, nonostante le sue imperfezioni, diventa incredibilmente umano e riconoscibile.



DILLINGER E' MORTO - MARCO FERRERI (1968)

Il film racconta la storia di Glauco, un designer industriale che ritorna a casa da una giornata di lavoro e trova la sua vita borghese insoddisfacente e vuota. Durante la serata, Glauco si imbatte in una pistola avvolta in un giornale che riporta la notizia della morte del famoso gangster John Dillinger. Questo ritrovamento lo porta in un viaggio surrealista e solitario all'interno della sua casa, un viaggio che sfocia in atti di creatività bizzarra e violenza simbolica.


"Dillinger è Morto" è un'opera che sfida le convenzioni narrative e stilistiche, usando la vita quotidiana come palcoscenico per una profonda esplorazione psicologica e esistenziale. Il film mescola il reale con l'immaginario, creando un'atmosfera onirica e a tratti disturbante, che riflette l'alienazione e la perdita di senso nella vita moderna.



INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO - ELIO PETRI (1970)


Il film narra la storia di un alto funzionario della polizia, (Gian Maria Volonté), che uccide la sua amante e poi si incarica di dirigere le indagini sul suo stesso crimine. Attraverso questo atto, il film si addentra nelle complessità e nelle contraddizioni del potere, mostrando come il protagonista utilizzi la sua posizione per manipolare le prove e sfidare l'autorità della legge. Petri, con la sua regia precisa e incisiva, crea un'atmosfera di tensione e suspense, trasformando la narrazione in un incantesimo che rivela le verità nascoste della società e delle sue istituzioni.



IL CONFORMISTA - BERNARDO BERTOLUCCI (1970)


Bertolucci, noto per il suo stile visivo ricco e la sua capacità di sondare le profondità psicologiche dei suoi personaggi, utilizza questa pellicola per raccontare la storia di un uomo in cerca della "normalità" in un'epoca turbolenta.


Il film è basato sull'omonimo romanzo di Alberto Moravia e segue la vita di Marcello Clerici, (Jean-Louis Trintignant), un uomo che, nel tentativo di conformarsi e di rinnegare il proprio passato turbolento, si unisce al partito fascista italiano durante gli anni '30. La narrazione si snoda attraverso la vita di Marcello, esplorando il suo matrimonio, i suoi rapporti familiari e il suo coinvolgimento in una missione per assassinare il suo ex professore, ora oppositore politico, rivelando la complessità e i conflitti interiori del protagonista.



I CANNIBALI - LILIANA CAVANI (1970)


Cavani, nota per il suo stile provocatorio e per la sua volontà di esplorare temi controversi, utilizza questa pellicola per offrire una visione distopica e metaforica della società e della politica. Il film è ambientato in una città immaginaria in cui i cadaveri di ribelli giustiziati vengono lasciati in strada come monito per la popolazione. La trama si concentra su un gruppo di giovani rivoluzionari che decidono di sfidare l'autorità e di seppellire i morti, un atto che si trasforma in una forma di resistenza contro il regime oppressivo. Una reinterpretazione moderna dell'Antigone di Sofocle, utilizzando la struttura della tragedia classica per esplorare temi contemporanei come la ribellione, il potere e la morale in una società totalitaria.


UCCIDERE. O PEGGIO, ESPELLERE!


Questa panoramica sui film italiani degli anni '60 ci ha condotto attraverso un labirinto di storie, temi e stili che, come per magia, hanno catturato l'essenza di un'epoca.Come veri maghi della celluloide, questi registi hanno lasciato un'eredità immortale, testimoniando che il vero incanto si trova nel raccontare storie che risuonano attraverso i tempi. Grazie per l'attenzione!


Con affetto e dedizione alla nostra arte,


Hermione


HERMIONE

Un'icona di saggezza e astuzia nel mondo di Harry Potter, si è reinventata come una voce autorevole nel blogging per il sito di Recitazione Cinematografica. Con la sua rubrica, "L'Atelier di Hermione", offre un laboratorio unico dove aspiranti attori e attrici possono imparare e crescere. La sua esperienza magica si fonde con tecniche d'avanguardia per formare talenti brillanti nel campo cinematografico. Attraverso i suoi articoli, Hermione guida i lettori in un viaggio incantato, trasformando le loro ambizioni in realtà tangibili. Con passione e un pizzico di magia, rende l'arte della recitazione accessibile e affascinante per tutti.

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