Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Balin in Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato è uno dei momenti più significativi del film, poiché offre una riflessione sulla storia e l'identità del popolo dei Nani, nonché sulla figura di Thorin Scudodiquercia. Attraverso il suo racconto, Balin descrive la tragica perdita di Moria e la minaccia rappresentata dall'Orco Azog, e la straordinaria resilienza di Thorin, che si erge come simbolo di speranza e coraggio per il suo popolo.
MINUTAGGIO: 45:07-49:19
RUOLO: Balin
ATTORE: Ken Scott
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
Don't mind him, laddie. Thorin has more cause than most to hate Orcs. After the dragon took the Lonely Mountain... King Thror tried to reclaim the ancient Dwarf kingdom of Moria. But our enemy had got there first. Moria had been taken by legions of Orcs... led by the most vile of all their race: Azog the Defiler. The giant Gundabad Orc... had sworn to wipe out the line of Durin. He began... by beheading the king. Thrain, Thorin's father, was driven mad by grief. He went missing. Taken prisoner or killed... we did not know. We were leaderless. Defeat and death... were upon us. That is when I saw him. A young Dwarf prince... facing down the pale Orc. He stood alone against this terrible foe. His armor rent... wielding nothing but an oaken branch as a shield. Azog the Defiler learned that day... that the line of Durin would not be so easily broken. Our forces rallied... wand drove the Orcs back. And our enemy... had been defeated. But there was no feast... nor song that night... for our dead were beyond the count of grief. We few had survived. And I thought to myself then... there is one who I could follow. There is one... I could call king.
ITALIANO
Non farci caso, ragazzo. Thorin ha più ragioni degli altri per odiare gli Orchi. Dopo che il drago ebbe conquistato la Montagna Solitaria, il Re Thror tentò di riprendersi l’antico regno dei Nani di Moria. Ma il nostro nemico, era arrivato prima. Moria era stata presa da legioni di Orchi, capeggiate dal più vile di tutta la loro razza. Azog, il profanatore. L’Orco Gigante di Gundabad aveva giurato di sterminare la stirpe di Durin. Cominciò decapitando il re. Thrain, il padre di Thorin, divenne pazzo per il dolore. Scomparve, fatto prigioniero o ucciso. Noi non lo sapevamo, eravamo senza una guida. Sconfitta e morte erano su di noi. E fu allora, che io lo vidi. Un giovane principe dei Nani che affrontava l’Orco Pallido. Fronteggiava da solo questo terribile nemico. Con l’armatura squarciata, brandendo solamente un ramo di quercia come scudo! Azog il Profanatore imparò quel giorno che la stirpe di Durin non sarebbe stata facile da troncare. Le nostre truppe si rianimarono e respinsero gli orchi. Il nostro nemico era stato sconfitto. Ma non ci furono feste, ne canti quella sera. Perché i nostri morti superavano di gran lunga il nostro cordoglio. Noi pochi eravamo sopravvissuti. E allora pensai tra me e me: “Là c’è uno che potrei seguire. Là c’è uno che potrei chiamare re”.
"Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" (titolo originale: The Hobbit: An Unexpected Journey) è un film del 2012 diretto da Peter Jackson, basato sull'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit. È il primo film di una trilogia prequel che funge da introduzione al più noto Il Signore degli Anelli, anch'essa diretta da Jackson.
La storia segue le avventure di Bilbo Baggins (Martin Freeman), un hobbit che viene inaspettatamente coinvolto in un'avventura epica dal mago Gandalf il Grigio (Ian McKellen) e da una compagnia di tredici nani, guidata dal loro capo, Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage). Il loro obiettivo è riconquistare Erebor, un'antica fortezza nana situata sotto la Montagna Solitaria, che è stata occupata dal drago Smaug. Durante il viaggio, Bilbo incontra creature pericolose come troll, goblin e orchi, ma l'evento più significativo è il suo incontro con Gollum (Andy Serkis), una creatura misteriosa che possiede un anello magico. Questo anello diventerà centrale nella successiva trilogia de Il Signore degli Anelli.
Il monologo di Balin è uno dei momenti più emozionanti e carichi di significato nel film Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato. In questo discorso, Balin racconta una parte fondamentale della storia dei Nani, concentrandosi in particolare su Thorin Scudodiquercia e sulla battaglia contro Azog, il profanatore. L'analisi di questo monologo rivela diversi temi centrali come il coraggio, la leadership, il sacrificio e l'identità del popolo dei Nani.
Balin inizia descrivendo la situazione disperata del popolo dei Nani dopo la caduta della Montagna Solitaria e la perdita del regno di Moria. La menzione del drago Smaug che conquista Erebor e l'arrivo degli Orchi a Moria simboleggia la caduta di due delle più grandi fortezze naniche, sottolineando la drammatica condizione in cui si trovano i Nani. La figura di Azog il Profanatore, con il suo giuramento di sterminare la stirpe di Durin, diventa un simbolo del nemico implacabile e della distruzione della loro eredità.
La decapitazione di Re Thror rappresenta la decapitazione simbolica della guida e dell'unità del popolo dei Nani. Il dolore di Thrain, padre di Thorin, e la sua successiva scomparsa riflettono l'idea che la perdita di un leader forte può portare a una crisi di identità e disperazione in un'intera comunità. Il popolo dei Nani, senza una guida e con il peso del lutto, è sull'orlo della sconfitta totale.
Il cuore del monologo ruota attorno alla figura di Thorin, presentato come un guerriero coraggioso, ma come un simbolo di speranza e resistenza per il suo popolo. Quando Balin racconta il momento in cui Thorin affronta da solo Azog, il Profanatore, armato solo di un ramo di quercia come scudo, il principe diventa un eroe leggendario. Il ramo di quercia diventa un simbolo di resilienza e ingegno, un'arma improvvisata che simboleggia la forza interiore e la determinazione di Thorin di fronte a una situazione impossibile.
Questa scena è particolarmente potente per il suo contrasto tra la fragilità apparente (un ramo di quercia) e la forza straordinaria che Thorin dimostra. La frase "Azog il Profanatore imparò quel giorno che la stirpe di Durin non sarebbe stata facile da troncare" incarna l'idea della sopravvivenza dell'identità e dell'eredità dei Nani, nonostante la distruzione e il caos.
L'atto di sfidare Azog con un ramo di quercia diventa un simbolo della forza e della determinazione dei Nani. Attraverso questo racconto, emergono temi fondamentali come il coraggio, la fiducia e la resilienza, rendendo Thorin non solo un guerriero, ma un re degno di essere seguito. In un contesto di perdita e sacrificio, Balin riconosce in lui la speranza per un futuro migliore e una guida per la rinascita del popolo nanico.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.