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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel film "Perfetti sconosciuti" del 2016, diretto da Paolo Genovese, si esplora con maestria le complessità delle relazioni umane nell'era digitale. Attraverso la lente di una cena tra vecchi amici che si trasforma in un audace esperimento sociale, il film rivela come la tecnologia possa influenzare profondamente l'intimità e la fiducia tra le persone. Uno dei momenti più significativi del film si verifica attraverso il monologo di Battiston, un personaggio che critica apertamente l'attuale cultura della comunicazione, mettendo in discussione l'erosione della privacy e l'autenticità nelle interazioni umane.
MINUTAGGIO: 46:00-47:10
RUOLO: Peppe
ATTORE: Giuseppe Battiston
DOVE: Netflix
ITALIANO
Non perché sei tu, ma io, quelli che non rispondono ai messaggi non li capisco tanto, ecco. Ma che cosa ti cosa, non siete d’accordo? Per esempio questo qui è stato anche gentile a interessarsi. Basta poco, sto bene, sono a casa e fine. Per dire. Ma perché deve dire dov’è? E’ una questione di principio, è solo una questione di principio. Perché non esiste più la privacy. Una volta le telefonate cominciavano con: “come va, come stai…?” Adesso: “Dove sei!” Sono affari miei dove sto, hai capito. Ma perché lo devo venire a dire a te dove sono. Perché. Ma soprattutto, a te che cazzo te ne frega di dove sono. No, perché questi cosi qua ci stanno rovinando l’esistenza, ci stanno portando via il privato, l’intimità, e siamo noi che glielo permettiamo, giorno dopo giorno, senza neanche rendercene conto.
"Perfetti sconosciuti" è un film italiano del 2016 diretto da Paolo Genovese. È una commedia drammatica che esplora le complessità delle relazioni personali nell'era moderna. Il film si svolge interamente durante una cena tra amici, un setting che diventa il palcoscenico di rivelazioni sorprendenti.
La trama si snoda attorno a sette amici di lunga data che decidono di giocare a un gioco durante una cena: tutti devono posizionare i loro smartphone sul tavolo e ogni messaggio, email o chiamata che ricevono deve essere condivisa con il gruppo. L'obiettivo è dimostrare di non avere segreti. Man mano che la serata procede, il gioco inizia a rivelare sorprese e segreti che molti di loro avrebbero preferito rimanessero nascosti, portando a tensioni e conflitti.
Il gioco porta alla luce fin troppe verità, mettendo in luce la fragilità delle loro relazioni e la facciata spesso costruita nei rapporti sociali. Le dinamiche tra i personaggi si intrecciano e si complicano, rivelando tradimenti, verità nascoste e dilemmi morali. Il film esplora temi come la fiducia, l'onestà e le conseguenze della tecnologia sulle relazioni interpersonali, ponendo interrogativi sul valore e sul peso dei segreti in un'amicizia.
Il monologo di Battiston rispecchia una riflessione profonda sulle dinamiche della comunicazione moderna e il concetto di privacy nell'era digitale. Questo passaggio del film è mette in luce il conflitto interno del personaggio riguardo l'onnipresenza della tecnologia nella vita quotidiana e l'erosione dei confini personali che ne deriva.
Peppe inizia esprimendo frustrazione verso chi non risponde ai messaggi, un gesto considerato da molti come una normale cortesia. Il suo discorso si evolve rapidamente in una critica più ampia sulla perdita della privacy. Battiston lamenta il fatto che la comunicazione moderna, spesso mediata da dispositivi tecnologici, ponga domande invasive come "Dove sei?" piuttosto che concentrarsi su un sincero interesse per il benessere dell'altro ("come va, come stai?"). Questo cambio di focus da un'interazione umana empatica a una forma di interazione più superficiale e controllore evidenzia una trasformazione culturale che il personaggio rifiuta energicamente.
Il monologo di Battiston si sofferma sulla necessità di mantenere una sfera privata e intima, nonostante la crescente pressione sociale di condividere dettagli personali. Per lui, paradossalmente, è la stessa società a permettere e persino incentivare questa erosione della privacy, adottando tecnologie invasive senza piena consapevolezza delle conseguenze.
Il monologo di Battiston riflette su come la tecnologia stia ridisegnando le norme sociali e personali. Nel contesto di una serata che si prefiggeva di essere un innocuo ritrovo tra amici, emerge una critica incisiva sulla perdita di privacy e sulla superficialità delle relazioni moderne, spinte dall'impulso di rimanere costantemente connessi. Il film, e in particolare il monologo esaminato, invitano lo spettatore a considerare le proprie pratiche quotidiane nella gestione delle tecnologie comunicative.
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