Monologo maschile da \"Colpa delle stelle\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "Colpa delle stelle", diretto da Josh Boone e basato sul romanzo di John Green, troviamo un monologo potente e toccante pronunciato da Augustus Waters, uno dei protagonisti. Questo discorso serve come finestra sulle profonde riflessioni tematiche del film riguardo l'amore, la malattia, la memoria e il significato della vita stessa. Mentre Augustus si rivolge allo scrittore Peter Van Houten, cerca di esprimere i suoi sentimenti più profondi e personali su Hazel Grace, l'altra protagonista, delineando così una richiesta di aiuto per comporre un elogio funebre che possa rendere giustizia alla complessità e alla bellezza della loro storia insieme.

SIGNOR VAN HOUTEN

MINUTAGGIO: 1:57:00-1:59:00

RUOLO: Augustus Waters

ATTORE: Ansel Elgort

DOVE: Netflix



INGLESE


Mr. Van Houten. I'm a good person, but a shitty writer. You're a shitty person, but a good writer. I think we'd make a good team. I don't wanna ask you for any favors, but if you have the time - and from what I saw you had plenty - please fix this for me: It's a eulogy for Hazel. She asked me to write one, and I'm trying, but I just... I could use a little flair. See, the thing is... we all wanna be remembered. But Hazel's different. Hazel knows the truth. She didn't want a million admirers, she just wanted one. And she got it. Maybe she wasn't loved widely, but she was loved deeply. And isn't that more than most of us get? When Hazel was sick, I knew I was dying, but I didn't wanna say so. She was in the ICU when I snuck in for ten minutes and I just sat with her before I got caught. Her eyes were closed, her skin pale, but her hands were still her hands, still warm, and her nails were painted this dark blue black color, and... I just held them. And I willed myself to imagine a world without us and what a worthless world that would be. She's so beautiful. You don't get tired of looking at her. You never worry if she's smarter than you, 'cause you know she is. She's funny without ever being mean. I love her. God, I love her, I'm so lucky to love her, Van Houten. You don't get to choose if you get hurt in this world, but you do have a say in who hurts you. And I like my choices. I hope she likes hers. Okay, Hazel Grace?



ITALIANO


Signor Van Houten, Io sono una brava persona ma uno scrittore di merda, lei è una persona di merda ma un bravo scrittore: penso che faremo una bella coppia. Non voglio chiederle favori ma se ha tempo – e da quanto ho visto ne ha molto – per favore mi corregga questo, è un elogio funebre per Hazel. Lei mi ha chiesto di scriverne uno e io ci provo, solo… che ci vorrebbe un po’ di stile, no? Il fatto è che tutti vogliamo essere ricordati, ma Hazel è diversa. Hazel conosce la verità. Non voleva un milione di ammiratori, ne voleva uno, e lo ha avuto. Forse non è stata amata da molti, ma è stata amata profondamente, e questo non è più di quanto spetti a molti di noi? Quando Hazel stava male io sapevo già di dover morire, ma non ho voluto dirglielo. Lei era in terapia intensiva e io sono sgattaiolato dentro, e per dieci minuti sono stato accanto a lei prima che mi beccassero. Aveva gli occhi chiusi, era pallida, ma le mani erano ancora le sue mani, ancora calde, e le unghie erano dipinte di un colore blu notte e io le ho tenute tra le mie; e mi sono forzato a immaginare un mondo senza di noi, e che mondo senza valore sarebbe stato? E’ così bella… non ti stanchi mai di guardarla, non ti preoccupi mai se sia più intelligente di te, perché sai che lo è. E’ spiritosa senza essere cattiva. Io la amo, Dio se la amo… sono così fortunato di amarla, Van Houten. Non puoi scegliere di non soffrire a questo mondo, ma puoi scegliere per chi soffrire, e a me piace la mia scelta: spero che a Hazel piaccia la propria. Ok Hazel Grace?

COLPA DELLE STELLE

"Colpa delle stelle" (The Fault in Our Stars), basato sull'omonimo romanzo di John Green, è un film drammatico del 2014 diretto da Josh Boone. La storia si concentra su Hazel Grace Lancaster, interpretata da Shailene Woodley, una giovane ragazza affetta da cancro alla tiroide che si è metastatizzato ai polmoni. Nonostante utilizzi un apparecchio portatile di ossigeno per respirare, Hazel vive una vita relativamente ritirata fino a quando non incontra Augustus Waters, un ragazzo affascinante in remissione da un tumore osteosarcomico, interpretato da Ansel Elgort.


Il loro incontro avviene in un gruppo di supporto per adolescenti malati di cancro, dove Augustus cattura l'attenzione di Hazel con il suo atteggiamento spensierato e il suo fascino. Dopo essersi scambiati i libri preferiti, Hazel introduce Augustus al suo libro preferito, "Un'imperiale afflizione" di Peter Van Houten, che termina bruscamente senza una conclusione definitiva. Questo diventa un motivo di forte legame tra i due, poiché entrambi sono ossessionati dall'idea di scoprire cosa succede ai personaggi dopo la fine improvvisa del libro.


Guidati dalla loro ricerca e da un desiderio di risposte, organizzano un viaggio ad Amsterdam per incontrare l'autore, Peter Van Houten, nella speranza di trovare le risposte alle loro domande sul libro. Il viaggio, tuttavia, non va come previsto: scoprono che Van Houten è un uomo rozzo e alcolizzato, il che porta a una profonda delusione. Nonostante ciò, il viaggio serve come punto di svolta per Hazel e Augustus, permettendo loro di approfondire il loro rapporto e affrontare insieme le loro battaglie contro il cancro.


Il film esplora temi profondi come la mortalità, l'amore e il senso di colpa, mostrando come i giovani protagonisti lottino con questioni esistenziali che sono sia universali che uniche nelle loro circostanze straordinarie. "Colpa delle stelle" è sia commovente sia edificante, rappresentando una celebrazione della vita e dell'amore nonostante le avversità.

ANALISI MONOLOGO

Questo pezzo è significativo per diversi motivi, sia dal punto di vista narrativo sia emotivo, e riflette profondamente i temi centrali del film e del romanzo. Augustus inizia il monologo stabilendo un contrasto tra sé stesso e Van Houten, definendosi una "brava persona ma uno scrittore di merda" e Van Houten il contrario. La richiesta di aiuto di Augustus è per un elogio funebre, una situazione carica di emozione. La sua richiesta è minimale e rispettosa, riconoscendo la superiorità stilistica di Van Houten senza imporre troppo, ma con una chiara urgenza emotiva.


Augustus discute l'idea che tutti vogliono essere ricordati, ma Hazel è differente perché non cerca l'ammirazione di molti, solo quella significativa di pochi, principalmente la sua. Questo solleva questioni filosofiche su cosa significa vivere una vita significativa e come l'amore può definire quella significatività. La descrizione di Hazel in terapia intensiva è visivamente potente e emotivamente carica. Augustus usa dettagli fisici (gli occhi chiusi, il colore delle unghie) per dipingere un'immagine vivida di Hazel, sottolineando la sua bellezza persistente nonostante la malattia. Questo dettaglio amplifica il pathos del monologo, attirando l'empatia dello spettatore o del lettore. L'affermazione finale di Augustus, che non si può scegliere di non soffrire ma si può scegliere per chi soffrire, è filosoficamente profonda e definisce il nucleo emotivo del loro legame. Riflette una maturità notevole nella sua accettazione della sofferenza come parte integrante dell'amore e della vita.


Questo monologo espone il cuore emotivo di Augustus e il suo amore per Hazel, ma stabilisce anche una riflessione più ampia su come le persone affrontano la malattia, la morte e la memoria. Il monologo utilizza una miscela di introspezione filosofica e dettagli concreti per creare un pezzo emotivamente potente che sfida il lettore o lo spettatore a riflettere su amore, perdita e memoria in un modo che è tanto personale quanto universale.

CONCLUSIONI

Il monologo di Augustus rappresenta un'espressione eloquente e profondamente umana delle tematiche centrali del film: amore, perdita, e la ricerca di significato di fronte all'inevitabilità della morte.Il film articola una visione della vita dove la sofferenza e l'amore sono intrinsecamente connessi, offrendo una riflessione sulla resilienza umana e sulla capacità di trovare bellezza anche nei momenti più bui.

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