Monologo del Custode in Alice in Borderland 3: analisi, temi e la verità dietro il Joker

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~ LA REDAZIONE DI RC

Analisi del monologo del Custode in "Alice in Borderland 3x6"

Il monologo del Custode in Alice in Borderland 3 rappresenta uno dei momenti più simbolici della serie. In questo passaggio, il personaggio illustra ad Arisu il significato del Joker e lo mette davanti alla scelta tra vita e morte. È un testo filosofico, lento e denso, ideale per audizioni in cui mostrare carisma, gestione delle pause e voce magnetica. 

  • Scheda del monologo

  • Contesto del film

  • Testo del monologo (estratto+note)

  • Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa

  • Come prepararlo per un'audizione

  • Finale del film (con spoiler)

  • FAQ

  • Credits e dove trovarlo

Scheda del monologo

Serie: Alice in Borderland 3 (2025)
Personaggio: Custode
Attore: -
Minutaggio: 43:29-47:24 (Episodio 6)

Durata: 3 minuti 57 secondi
Difficoltà Alta: il testo è concettuale, quasi filosofico. L’attore deve trasmettere autorevolezza e calma assoluta, senza cadere nel tono monotono. La sfida è mantenere un ritmo ipnotico ma mai piatto, come chi conosce verità oltre la comprensione umana.

Emozioni chiave Mistero (l’attore deve sembrare una figura che sa molto più di ciò che dice) Fascinazione (parla della morte come qualcosa di naturale, non spaventoso) Pacata minaccia (la sorte di Arisu è “nelle sue mani”) Compassione distaccata (riconosce il valore di Arisu ma non si coinvolge emotivamente)

Contesto ideale Provini in cui serve dimostrare la capacità di reggere un monologo lungo, filosofico e denso di simbolismo. Scene sul confine tra vita e morte, personaggi che incarnano entità metafisiche.

Dove vederlo: Netflix

Contesto della serie "Alice in Borderland 3"

Cinque anni dopo la caduta del meteorite che ha devastato Tokyo, Arisu e Usagi vivono insieme come marito e moglie, cercando una parvenza di normalità. Ma qualcosa non torna: le memorie dei giochi mortali vissuti a Borderland sembrano essersi dissolte, come se fossero solo un sogno.

Un nuovo personaggio entra in scena, Ryuji Matsuyama, un ricercatore in sedia a rotelle che indaga sulle esperienze di pre-morte legate al meteorite. È convinto che i sopravvissuti abbiano vissuto davvero in un mondo parallelo di giochi sanguinosi. Quando incontra Arisu e Usagi, i due iniziano a essere risucchiati di nuovo in quell’incubo.

Si susseguono sfide sempre più complesse e violente, dai giochi di carte al tempio fino alla “caccia agli zombie” e a prove dentro treni in corsa, in cui la logica si intreccia con la crudeltà. Arisu, costretto a scegliere continuamente tra sopravvivenza e sacrificio, comincia a recuperare i ricordi di quanto già vissuto a Borderland. Usagi, nel frattempo, affronta visioni legate al suicidio del padre, che diventano parte del suo conflitto interiore.

La posta in gioco si alza ulteriormente quando i protagonisti scoprono che non stanno combattendo solo per la vita, ma anche per il futuro del bambino che Usagi porta in grembo.

Leggi qui la trama di ogni episodio!

Testo del monologo + note

Ascolta, un mazzo ha tredici carte per ognuno dei quattro semi. Sommandole diventano 364. Aggiungendo un Joker diventano 365, giusto? Nel tuo mondo è il numero dei giorni dell’anno. Aggiungendo un altro Joker diventano 366: un anno bisestile. I due Joker sono carte essenziali, basate sulla verità del tempo nel mondo umano. Il Joker riempie gli spazi tra le carte, le lacune del tempo, i vuoti tra la vita e la morte. E’ come un giullare. Il joker non è una persona. Non è un’entità che governa questo mondo, né tantomeno un essere che controlla questi giochi. E’ solo… una carta. Credo che tu sia un individuo molto interessante, dubito sia una coincidenza che le due carte che decidano il tuo destino siano dei Joker. La tua sorte adesso è completamente nelle mie mani. Ma sai, questa casualità mi ha colpito, quindi ti lascio libero di scegliere. Guarda. Di là c’è la morte. Verrai risucchiato da quel vortice e morirai. Dall’altra parte c’è la vita. La vita è sempre… piena di difficoltà. Invece, la morte è un flusso che scorre e ci accompagna fino alla fine. Cosa vuoi fare? Prima o poi arrivano tutti qui. Questo è il mondo tra la vita e la morte. Se anche tornassi nel mondo dei vivi… ci vorranno anni, ma da qui comunque ripasserai. In fin dei conti, la morte è il destino di tutti. E dunque, vuoi tornare tra i vivi anche se sai che soffrirai? Puoi tornare subito al tuo mondo, ma non è detto che quella donna e sua figlia siano davvero lì. Raggiungere l’aldilà è facile. Basterà solo lanciarti nel vortice. Fidati, non è poi così male quanto pensi. Non c’è pena. Non c’è dolore. 

Ascolta, un mazzo ha tredici carte per ognuno dei quattro semi. Sommandole diventano 364.” → tono didattico, come un maestro; scandire i numeri con chiarezza.

Aggiungendo un Joker diventano 365, giusto? Nel tuo mondo è il numero dei giorni dell’anno.” → pausa prima di “giusto?”; sorriso accennato, tono quasi complice.

“Aggiungendo un altro Joker diventano 366: un anno bisestile.A” → enfatizzare

“bisestile” con curiosità, come chi svela un dettaglio che affascina.

I due Joker sono carte essenziali, basate sulla verità del tempo nel mondo umano.” → tono più solenne; rallentare su “verità del tempo”.

Il Joker riempie gli spazi tra le carte, le lacune del tempo, i vuoti tra la vita e la morte.” → voce bassa, ritmo lento, quasi ipnotico; pausa dopo “morte”.

È come un giullare.” → breve, con tono enigmatico; un mezzo sorriso, quasi ironico.

Il Joker non è una persona. Non è un’entità che governa questo mondo, né tantomeno un essere che controlla questi giochi.” → tono neutro, spiegazione chiara; sguardo stabile, come smontare un mito.

È solo… una carta.” → pausa lunga sui puntini; voce che si abbassa, tono definitivo.

Credo che tu sia un individuo molto interessante, dubito sia una coincidenza che le due carte che decidano il tuo destino siano dei Joker.” → tono curioso, quasi divertito; alzare leggermente il sopracciglio su “coincidenza”.

La tua sorte adesso è completamente nelle mie mani. Ma sai, questa casualità mi ha colpito, quindi ti lascio libero di scegliere.” → tono calmo ma sottile minaccia su “nelle mie mani”; ammorbidire su “ti lascio libero”.

Guarda. Di là c’è la morte. Verrai risucchiato da quel vortice e morirai.” → indicazione secca; ritmo più serrato, voce grave.

Dall’altra parte c’è la vita. La vita è sempre… piena di difficoltà.” → pausa lunga prima di “piena di difficoltà”; tono più empatico, quasi compassionevole.

Invece, la morte è un flusso che scorre e ci accompagna fino alla fine.” → voce fluida, ritmo cadenzato, come descrivere un fiume.

Cosa vuoi fare? Prima o poi arrivano tutti qui. Questo è il mondo tra la vita e la morte.” → tono neutro, interrogativo sincero; sottolineare “tutti qui” con un accento leggero.

Se anche tornassi nel mondo dei vivi… ci vorranno anni, ma da qui comunque ripasserai.” → pausa su “vivi…”; voce più bassa e lenta, fatalistica.

In fin dei conti, la morte è il destino di tutti.” → tono fermo, chiusura netta; abbassare lo sguardo.

E dunque, vuoi tornare tra i vivi anche se sai che soffrirai?” → tono diretto, quasi sfida; breve pausa prima di “anche se sai”.

Puoi tornare subito al tuo mondo, ma non è detto che quella donna e sua figlia siano davvero lì.” → voce calma ma insinuante; piccola inflessione di dubbio su “davvero lì”.

Raggiungere l’aldilà è facile. Basterà solo lanciarti nel vortice.” → tono rassicurante, quasi dolce; gesto minimo con la mano.

Fidati, non è poi così male quanto pensi. Non c’è pena. Non c’è dolore.” → voce lenta, quasi un sussurro; pause nette tra “pena” e “dolore”.

COME RENDERLO AUTENTICO

Intonazione: alternare tono didattico (quando spiega le carte) e tono ipnotico (quando descrive morte e vortice).

Pause: usare silenzi lunghi per rendere solenni concetti come “morte” o “È solo… una carta.”

Sottotesto: il Custode non vuole davvero convincere, ma mettere Arisu davanti all’inevitabile. È più una rivelazione che un ricatto.

Voce: grave e controllata, con variazioni minime; il potere sta nella calma, non nel volume.

Sguardo: fermo e penetrante, a tratti distante come chi vede oltre.

Errori da evitare: interpretarlo come un villain minaccioso; forzare l’enfasi emotiva; perdere il ritmo lento e magnetico del discorso.

Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa del monologo del Custode in "Alice in Borderland 3"

Il monologo del Custode in Alice in Borderland 3 parla del significato del Joker e del confine tra vita e morte. È un discorso filosofico che mette Arisu davanti a una scelta: tornare nel mondo reale o abbandonarsi al vortice della morte.

TEMI CENTRALI

Il Joker come simbolo: rappresenta i vuoti del tempo, i passaggi tra esistenza e fine.

Scelta tra vita e morte: il Custode offre ad Arisu due strade opposte.

Fatalismo: la morte come destino inevitabile di tutti gli esseri umani.

Illusione di libertà: sebbene sembri libero, Arisu è comunque intrappolato nel ciclo.

FUNZIONE NARRATIVA

Spiegazione simbolica: chiarisce il ruolo del Joker nell’universo narrativo.

Conflitto finale: obbliga Arisu a scegliere se continuare a lottare o arrendersi.

Tono metafisico: conferisce al Custode la dimensione di entità fuori dal tempo.

FRASI CHIAVE DA EVIDENZIARE

“Il Joker riempie gli spazi tra le carte, le lacune del tempo, i vuoti tra la vita e la morte.”

“La tua sorte adesso è completamente nelle mie mani.”

“In fin dei conti, la morte è il destino di tutti.”

“Vuoi tornare tra i vivi anche se sai che soffrirai?”

Come preparare il monologo del Custode da "Alice in Borderland 3"

STEP PRATICI PER IL MONOLOGO ED ERRORI DA EVITARE

Obiettivo del monologo Dimostrare la capacità di un attore di reggere un discorso filosofico e metafisico con autorevolezza. Non si tratta di sedurre o minacciare apertamente Arisu, ma di incarnare la calma glaciale di chi conosce la verità ultima: la morte come destino inevitabile.

Sottotesto Il Custode non è interessato a convincere. Il sottotesto è: “Il tuo destino è già scritto, ma ti lascio l’illusione della scelta.”“Io non giudico: ti mostro ciò che è inevitabile.” Ogni battuta porta con sé un tono di distacco e fascinazione, come se parlasse da un piano superiore.

Azione minima Movimenti quasi nulli, solo microgesti (uno sguardo, un accenno di mano verso il vortice). Corpo stabile, postura ferma: trasmettere la sensazione di “custode immobile”. Il potere sta nell’assenza di agitazione.

Dinamica vocale

Inizio didattico: tono chiaro e matematico quando spiega le carte.
Parte centrale ipnotica: ritmo più lento, voce grave, quasi sussurrata parlando di vita e morte.
Chiusura sottile e insinuante: tono calmo ma avvolgente, come una tentazione.

Chiusa “Non c’è pena. Non c’è dolore.” Questa battuta va lasciata sospesa, con una pausa piena di silenzio. È la promessa della morte resa attraente.

Errori comuni

Recitarlo con troppa enfasi da villain: il Custode non è malvagio, è neutro.
Rendere il testo monotono: bisogna creare variazioni minime di ritmo per non annoiare.
Muoversi troppo: la forza del personaggio sta nella sua immobilità.
Mancare il sottotesto: non offre una scelta reale, ma un rituale di passaggio.

Il finale di "Alice in Borderland 3" (Spoiler)

Il climax avviene a Shibuya, trasformata in un gigantesco campo di gioco illusorio. Arisu e Usagi si ritrovano finalmente insieme, ma devono affrontare il “Game del Futuro”, una sfida che costringe i giocatori a scegliere strade diverse osservando possibili visioni della loro vita. Qui emerge la vera natura dei Game Master e il legame tra Matsuyama, il suo desiderio di conoscere l’aldilà e il destino dei due protagonisti.

Alla fine, Arisu compie un sacrificio: decide di restare indietro per permettere a Usagi, al loro bambino e agli altri sopravvissuti di uscire. Il suo atto altruista viene riconosciuto come una vittoria, e il mondo di Borderland comincia a sgretolarsi.

Nell’ultimo atto, Arisu affronta faccia a faccia il misterioso cittadino che muoveva i fili dei giochi. Gli viene proposta una scelta: diventare a sua volta un cittadino di Borderland o tornare alla vita reale. Arisu rifiuta, scegliendo la sofferenza e la gioia del mondo vero, pur di salvare Usagi. Dopo un ultimo scontro fisico e mentale, riesce a tornare nel proprio corpo.

La serie si chiude con Arisu e Usagi salvi, pronti a dare un nome alla bambina che nascerà. Ma un’ultima scena suggerisce che la minaccia non è del tutto finita: strani eventi sismici scuotono la Terra, mentre in un bar dall’altra parte del mondo una cameriera con il nome “Alice” sul cartellino serve ai tavoli.

FAQ sul monologo di Ann in "Alice in Borderland"

  • Quanto dura il monologo? Il monologo del Custode dura circa 2 minuti, se recitato con pause e ritmo lento. È più lungo rispetto ad altri monologhi della serie e richiede resistenza vocale.

  • Che temi tratta? I temi principali sono vita e morte, ciclo del tempo, illusione della scelta e il significato simbolico del Joker come carta che riempie i vuoti dell’esistenza.

  • È adatto a un’audizione? Sì, soprattutto per audizioni che richiedono un personaggio enigmatico o metafisico. È perfetto per mostrare autorevolezza, gestione delle pause e voce magnetica.

  • Che età di casting copre? Può essere interpretato da attori tra i 50 e i 60 anni. La maturità vocale e fisica è importante per dare credibilità a una figura di custode e guida.

  • Qual è la difficoltà del monologo? Alta. Richiede controllo assoluto del ritmo, voce stabile e capacità di tenere l’attenzione con poche azioni visibili. L’attore deve essere carismatico senza movimento.

  • Che emozioni trasmette?Mistero, Compassione distaccata, Fascinazione, Pacata minaccia

  • Qual è l’errore più comune nell’interpretarlo? Recitarlo come un villain aggressivo. Il Custode non è malvagio: è neutrale, osserva e mostra ad Arisu il confine tra vita e morte.

  • In che contesti funziona meglio? Audizioni teatrali e cinematografiche con ruoli drammatici o simbolici, Laboratori di recitazione sul sottotesto e il ritmo lente, Scene di studio per lavorare sul contrasto tra calma esteriore e intensità interiore

  • Cosa dimostra in audizione? Capacità di gestire testi lunghi e filosofici. Carisma senza movimento. Uso consapevole del silenzio come parte integrante del monologo.

Credits e dove vederlo

Registi: Shinsuke Sato

Sceneggiatura: Yoshiki Watabe, Yasuko Kuramitsu, Shinsuke Sato

Produttori: Akira Morii (Produzione Robot Communications)

Cast principale: Kento Yamazaki (Ryōhei Arisu), Tao Tsuchiya (Yuzuha Usagi),

Montaggio: Tsuyoshi Imai, Shoukichi Kaneda

Colonna sonora / Musica: Yutaka Yamada

Direttore della Fotografia: Taro Kawazu

Dove vederlo: Netflix

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