Monologo Femminile - \"Una donna sposata\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "Una donna sposata" di Jean-Luc Godard, la protagonista Charlotte offre una finestra penetrante sulle complessità dell'identità, del tempo e dell'esistenza attraverso le sue riflessioni personali. Questo film, che rappresenta un esemplare della Nouvelle Vague, sfida le convenzioni narrative, e si addentra anche nei meandri del pensiero e delle emozioni umane attraverso dialoghi significativi e introspezioni profonde.

IO VOGLIO VIVERE NEL PRESENTE

MINUTAGGIO: 31:46-35:08

RUOLO: Charlotte

ATTRICE: Macha Méril

DOVE: Raiplay



ITALIANO


La memoria, tutto questo… non ne abbiamo bisogno. Io preferisco il presente. E’ più eccitante, il presente. A me piace la musica… le cose che si sciupano. Mi piacciono i fiori… L'amore? l'amore, sì… bisogna viverlo. Evidentemente bisogna vivere anche nel presente, perché se non c'è… Se non sei presente, non si è vivi… si muore…. la cosa più importante per me è capire quello che mi succede… E per capire quello che mi succede... cerco di vedere a che cosa assomiglia… se a qualcosa che ho conosciuto o visto negli altri… è difficile! È difficile farlo nel presente… E' per questo che mi piace il presente, perché “nel presente” non ho tempo di riflettere, non posso pensare… Come? No, non riesco a capire… non posso capire il presente. E' una cosa più forte di me. Di sicuro quello che mi piace, che mi interessa… è questa cosa che mi sfugge… che non riesco a controllare nel presente. Ed è proprio per questo che mi piace. Voglio controllarlo perché penso, e non posso fare a meno di pensare perché non sono un animale. A volte mi dispiace. Mi piacciono gli animali. Sono naturali, fanno dei gesti naturali. Sono sempre belli, gli animali! Ma noi dobbiamo capire. Ehm, se sono felice? Ehm, non sono felice, perché… non ho una vita presente. Io sono cosciente di me stessa, ma… niente di quello che mi succede mi sorprende. Sì, provo vergogna di un sacco di cose che ho fatto, proprio perché quando sono successe, non ho saputo… non ho saputo… prepararmi, e non ho saputo... No, ho avuto vergogna dopo, perché non avevo saputo riconoscere che non andava fatto. Ma durante il presente, no. È per questo che mi piace il presente. Perché, durante il presente, io non riesco, mi sfugge! Non so quello che mi succede… il presente mi impedisce di diventare matta.

UNA DONNA SPOSATA

"Una donna sposata" è un film diretto da Jean-Luc Godard, uscito nel 1964. È considerato uno degli esempi emblematici del cinema della Nouvelle Vague, un movimento che ha rivoluzionato la narrazione e la tecnica cinematografica durante gli anni '60.


La trama del film segue la vita quotidiana di Charlotte, una giovane donna sposata che vive a Parigi. È sposata con Pierre, un attore di teatro, ma ha una relazione extraconiugale con un pilota di aerei chiamato Robert. La storia si svolge nell'arco di due giorni e si concentra sulle sue riflessioni interne e sulle conversazioni che ha con i due uomini della sua vita.


Il film esplora temi come l'identità personale, la monogamia e la libertà individuale attraverso una serie di scene che alternano momenti di vita quotidiana a riflessioni più profonde. Godard utilizza tecniche narrative non convenzionali, inclusi salti temporali e spezzoni di dialoghi che sembrano quasi frammenti di pensieri. Questo stile di narrazione spezzettata è tipico del regista e mira a riflettere la complessità delle relazioni umane e la difficoltà di comunicazione tra i personaggi.


"Una donna sposata" è anche noto per il suo stile visivo distintivo, che include inquadrature innovative, uso di testi a schermo e un montaggio che sfida le convenzioni tradizionali, aspetti che riflettono la volontà di Godard di sperimentare con il linguaggio cinematografico.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Charlotte riflette la sua lotta interiore e il suo conflitto con la nozione di tempo, memoria e identità. Charlotte esprime un chiaro disprezzo per il passato e la memoria, preferendo vivere intensamente nel presente. Le sue parole rivelano una tensione tra il desiderio di vivere liberamente, senza il peso del passato o delle aspettative future, e la consapevolezza della difficoltà di vivere completamente nel momento. Charlotte apprezza le cose effimere come la musica e i fiori, simboli della bellezza temporanea e della transitorietà, che riflettono la sua predilezione per esperienze che non lasciano tracce durature.


Il desiderio di "vivere" l'amore piuttosto che rifletterci sopra illustra ulteriormente la sua predilezione per l'esperienza diretta e immediata, che si contrappone alla riflessione o all'analisi, che potrebbero distoglierla dal "vivere". Questo è evidente quando menziona la difficoltà di capire gli eventi mentre si verificano, sottolineando come il tempo presente le sfugga costantemente, rendendo difficile la piena consapevolezza e comprensione di ciò che vive.


Nonostante il suo amore per il presente, Charlotte ammette che tale approccio la lascia spesso impreparata e piena di rimorsi per le azioni passate non riflettute. Questo solleva un paradosso nel suo desiderio di vivere senza riflessione: mentre cerca di evitare il dolore del rimpianto, finisce spesso per sperimentarlo a causa della sua incapacità di anticipare o valutare le conseguenze delle sue azioni nel momento.


Il suo confronto con gli animali, che descrive come "naturali" e sempre "belli" per la loro innata incapacità di riflettere o pentirsi, mette in luce un'invidia verso creature non consapevoli di sé che vivono completamente nel presente. Questa è una dichiarazione potente sulla sua lotta con la consapevolezza di sé e il desiderio di liberarsi dalla complessità e dalla sofferenza che questa consapevolezza può portare.

CONCLUSIONI

Il monologo di Charlotte offre anche uno spaccato delle tensioni interne che molti individui sperimentano. Godard, attraverso il personaggio di Charlotte, dipinge un ritratto complesso della condizione umana, mettendo in luce il desiderio di evadere dal peso del passato e delle aspettative future, pur affrontando le inevitabili sfide che tale scelta comporta.

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