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~ LA REDAZIONE DI RC
Nell'epopea fantasy "Il Signore degli Anelli", Elrond emerge come un personaggio di grande saggezza e potere, essendo lui stesso un Elfo immortale. Padre di Arwen e signore di Gran Burrone, Elrond rappresenta la conoscenza antica e il peso delle decisioni eterne. Arwen e Aragorn, invece, incarnano l'amore che sfida i confini del tempo, lei come elfa immortale e lui come uomo mortale destinato a divenire re. Il monologo di Elrond, indirizzato alla figlia Arwen, si colloca in un momento cruciale della narrazione, riflettendo sulla mortalità, l'immortalità, e le conseguenze dell'amore inter-specie. Il monologo esplora profondamente il tema della mortalità contrapposto all'immortalità, evidenziando la dolorosa scelta di Arwen di rinunciare alla propria immortalità per amore di Aragorn. Questa decisione simboleggia il sacrificio supremo per amore, ma porta anche in superficie il dolore e la perdita inevitabili che ne derivano.
MINUTAGGIO: 1:39:56-1:41:45
RUOLO: Elrond
ATTORE: Hugo Weaving
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
If Aragorn survives this war, you will still be parted. If Sauron is defeated and Aragorn made king and all that you hope for comes true you will still have to taste the bitterness of mortality. Whether by the sword or the slow decay of time, Aragorn will die. And there will be no comfort for you, no comfort to ease the pain of his passing. He will come to death an image of the splendor of the kings of Men in glory undimmed before the breaking of the world. But you, my daughter, you will linger on in darkness and in doubt as nightfall in winter that comes without a star. Here you will dwell bound to your grief under the fading trees until all the world is changed and the long years of your life are utterly spent. Arwen. There is nothing for you here. Only death.
ITALIANO
Se Aragorn sopravvivesse a questa guerra sareste comunque divisi. Se Sauron fosse sconfitto e Aragorn fatto re, e se tutto ciò che speri si avverasse, egli dovrebbe sempre assaporare l'amarezza della mortalità. Che sia per spada o per il lento sfacelo del tempo... Aragorn morirà. E per te non ci sarà alcun conforto per alleviare il dolore della sua scomparsa. Perverrà alla morte, come immagine dello splendore dei re degli Uomini, in gloria, senza macchia, prima del crollo del mondo. Ma tu, figlia mia, tu ti trascinerai nell'oscurità e nel dubbio. Come la notte d'inverno che arriva senza una stella. Qui tu dimorerai, legata al tuo dolore, sotto gli alberi che avvizziscono, finché il mondo intero sarà cambiato, e i lunghi anni della tua vita saranno consumati. Arwen. Non c'è nulla per te, qui. Solo morte.
Elrond è un personaggio significativo nell'universo della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien, ricoprendo un ruolo importante sia in "Lo Hobbit" che in "Il Signore degli Anelli". È il Signore di Rivendell (Imladris), un rifugio elfico nascosto, noto per la sua saggezza, conoscenza e abilità in medicina e stregoneria. Elrond è semielfo, avendo l'opzione di scegliere tra l'immortalità elfica o la mortalità umana, una scelta che alla fine lo porta a identificarsi con gli Elfi.
Elrond svolge diversi ruoli cruciali nelle opere di Tolkien:
Consigliere: È noto per la sua saggezza e viene spesso cercato per consigli. La sua casa a Rivendell serve come luogo di rifugio e riposo per molti personaggi nel corso delle loro avventure. Rivendell è anche dove si tiene il Consiglio di Elrond, durante il quale viene deciso il destino dell'Anello Unico, portando alla formazione della Compagnia dell'Anello.
Custode della storia: Elrond è un custode della memoria e della storia della Terra di Mezzo, con una conoscenza approfondita degli eventi passati, delle genealogie e delle lingue. Questa conoscenza si rivela inestimabile per gli eroi del "Signore degli Anelli" nel comprendere il contesto più ampio della loro missione.
Guaritore: È rinomato per le sue abilità di guarigione, utilizzando sia la medicina che la magia. Queste capacità vengono alla luce, per esempio, quando cura Frodo ferito dall'arma di un Nazgûl.
Leader militare e diplomatico: Sebbene più evidente nelle appendici e in altri scritti di Tolkien, Elrond ha un ruolo significativo nelle alleanze e nelle battaglie contro le forze del male, inclusa la sua partecipazione all'Ultima Alleanza degli Elfi e degli Uomini contro Sauron.
La figura di Elrond simboleggia la connessione tra il passato e il presente della Terra di Mezzo, agendo come un ponte tra le diverse razze e le loro storie. La sua scelta di abbracciare l'identità elfica e infine partire per le Terre Immortali alla fine della Terza Era segna la fine di un'epoca e il passaggio del testimone alle razze mortali della Terra di Mezzo. La sua eredità perdura attraverso i suoi figli, Arwen, Elladan ed Elrohir, e attraverso le azioni e le decisioni prese dai membri della Compagnia dell'Anello e altri personaggi chiave influenzati dalla sua saggezza.
Elrond vive l'immortalità con una profonda comprensione del tempo e dei suoi cicli, una prospettiva che colora tutte le sue decisioni e consigli. La sua posizione come padre e leader gli impone il doloroso dovere di guidare sua figlia verso una scelta che comporta la rinuncia alla propria essenza immortale. L'interpretazione di Hugo Weaving, che dà vita ad Elrond, trasmette attraverso il tono della voce, il linguaggio del corpo e gli sguardi, un mare di emozioni complesse: amore, disperazione, e accettazione della realtà, mostrando la maestria con cui un attore può portare alla luce la multidimensionalità di un personaggio. Arwen, nel suo percorso, affronta la tormentosa decisione tra l'immortalità e l'amore mortale. Le sue scelte sono rappresentate come un equilibrio tra destino e libero arbitrio, con un coraggio che emerge nonostante le inevitabili sofferenze che la scelta comporta. La chimica tra Arwen e Aragorn aggiunge profondità alla loro relazione, rendendola un pilastro emotivo della narrazione.
La mortalità, come presentata nel monologo, invita alla riflessione filosofica sull'esistenza, sulla finitezza della vita e sul significato profondo che l'amore e la perdita portano all'esistenza umana (e elfica). Il tema tocca il pubblico in maniera universale, evocando paralleli con la letteratura classica e moderna, e riflettendo sulle domande eterni sulla vita, sulla morte, e sul legame tra esse.
Nonostante il tema centrale sia la mortalità, il monologo e l'opera nel suo complesso trasmettono un messaggio di speranza e resilienza di fronte alla perdita, celebrando la forza dell'amore e della scelta. Il contributo di questo monologo all'intera narrazione de "Il Signore degli Anelli" è immenso, offrendo un impatto emotivo e culturale che riecheggia ben oltre le pagine del libro o le scene del film, lasciando al pubblico riflessioni profonde sull'amore, sulla perdita, e sul tempo.
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