Monologo - Elrond e la forza degli Uomini nel Signore degli Anelli

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

CONTESTO NARRATIVO


Nel cuore della trilogia epica "Il Signore degli Anelli", troviamo Elrond, signore degli Elfi di Rivendell, che pronuncia un monologo di vitale importanza. Questo momento si colloca in una fase critica dell'avventura, dove il destino dell'Anello Unico è dibattuto. Elrond, con la saggezza dei millenni, offre una prospettiva che attraversa la storia della Terra di Mezzo, ponendo le basi per la decisione di formare la Compagnia dell'Anello. Il monologo di Elrond è un ponte che collega le generazioni e le razze della Terra di Mezzo. Sottolinea il peso dell'Anello e la responsabilità collettiva di fronteggiarlo, evidenziando il declino degli Elfi e il fragile futuro degli Uomini.

MONOLOGO DI ELROND


MINUTAGGIO: 1:20:03-1:22:28

RUOLO: Elrond

ATTORE: Hugo Weaving

DOVE: Amazon Prime Video


INGLESE


This evil cannot be concealed by the power of the Elves. We do not have the strength to fight both Mordor and Isengard! Gandalf, the Ring cannot stay here. This peril belongs to all Middle-Earth. They must decide now how to end it. The time of the Elves is over — my people are leaving these shores. Who will you look to when we've gone? The Dwarves? They hide in their mountains seeking riches — they care nothing for the troubles of others. Men? Men are weak. The race of Men is failing. The blood of Númenor is all but spent, its pride and dignity forgotten. It is because of Men the Ring survives. I was there Gandalf. I was there three thousand years ago… when Isildur took the Ring. I was there the day the strength of Men failed. I led Isildur into the heart of Mount Doom, where the Ring was forged, the one place it could be destroyed. It should've ended that day, but evil was allowed to endure. Isildur kept the Ring. The line of kings is broken. There is no strength left in the world of Men. They're scattered, divided, leaderless.



ITALIANO


Questo anello non può essere occultato per sempre dagli Elfi. Non abbiamo la forza di combattere sia Mordor che Isengard. Gandalf. L'Anello non può restare qui. Il pericolo riguarda tutta la terra di Mezzo. Ora decidano gli altri come farlo cessare. Il tempo degli Elfi è finito. Il mio popolo sta lasciando queste sponde. A chi vi rivolgerete quando ce ne saremo andati, ai Nani? Si nascondono nelle montagne in cerca di ricchezze indifferenti ai problemi degli altri. Gi Uomini? Gli Uomini sono deboli, la razza degli Uomini sta svanendo. I discendenti di Numenor sono spossati, hanno dimenticato orgoglio e dignità. E' a causa degli uomini che l'Anello vive ancora. Io ero lì, Gandalf. Ero lì, 3000 anni fa, quando Isildur prese l'Anello. Ero lì il giorno in cui la forza degli uomini venne meno. Condussi Isildur nel cuore del Monte Fato, dove era stato forgiato l'Anello. L'unico luogo in cui poteva essere distrutto. Sarebbe dovuto cessare quel giorno, ma al male fu permesso di perdurare. Isildur tenne l'anello; la stirpe dei re fu spezzata; non c'è più forza nel mondo gli uomini. Sono dispersi, divisi, senza guda.

Chi è Elrond?


Elrond è un personaggio significativo nell'universo della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien, ricoprendo un ruolo importante sia in "Lo Hobbit" che in "Il Signore degli Anelli". È il Signore di Rivendell (Imladris), un rifugio elfico nascosto, noto per la sua saggezza, conoscenza e abilità in medicina e stregoneria. Elrond è semielfo, avendo l'opzione di scegliere tra l'immortalità elfica o la mortalità umana, una scelta che alla fine lo porta a identificarsi con gli Elfi.


Elrond svolge diversi ruoli cruciali nelle opere di Tolkien:


Consigliere: È noto per la sua saggezza e viene spesso cercato per consigli. La sua casa a Rivendell serve come luogo di rifugio e riposo per molti personaggi nel corso delle loro avventure. Rivendell è anche dove si tiene il Consiglio di Elrond, durante il quale viene deciso il destino dell'Anello Unico, portando alla formazione della Compagnia dell'Anello.


Custode della storia: Elrond è un custode della memoria e della storia della Terra di Mezzo, con una conoscenza approfondita degli eventi passati, delle genealogie e delle lingue. Questa conoscenza si rivela inestimabile per gli eroi del "Signore degli Anelli" nel comprendere il contesto più ampio della loro missione.


Guaritore: È rinomato per le sue abilità di guarigione, utilizzando sia la medicina che la magia. Queste capacità vengono alla luce, per esempio, quando cura Frodo ferito dall'arma di un Nazgûl.


Leader militare e diplomatico: Sebbene più evidente nelle appendici e in altri scritti di Tolkien, Elrond ha un ruolo significativo nelle alleanze e nelle battaglie contro le forze del male, inclusa la sua partecipazione all'Ultima Alleanza degli Elfi e degli Uomini contro Sauron.


La figura di Elrond simboleggia la connessione tra il passato e il presente della Terra di Mezzo, agendo come un ponte tra le diverse razze e le loro storie. La sua scelta di abbracciare l'identità elfica e infine partire per le Terre Immortali alla fine della Terza Era segna la fine di un'epoca e il passaggio del testimone alle razze mortali della Terra di Mezzo. La sua eredità perdura attraverso i suoi figli, Arwen, Elladan ed Elrohir, e attraverso le azioni e le decisioni prese dai membri della Compagnia dell'Anello e altri personaggi chiave influenzati dalla sua saggezza.

TEMI NEL MONOLOGO


I temi esplorati da Elrond includono il senso di fine, il declino morale e fisico degli Uomini e la perdita di speranza. Queste tematiche riflettono sulle sfide universali della memoria, del destino e della responsabilità individuale e collettiva.

Attraverso l'uso di ripetizioni, metafore e un tono gravemente solenne, Elrond evoca la profondità delle sue esperienze e la tragicità degli eventi storici. La scelta delle parole pittura un quadro di fallimenti e speranze perdute, arricchendo il monologo di una potente carica emotiva. L'interpretazione di questo monologo richiede un profondo senso della storia, una capacità di trasmettere emozioni complesse con sottigliezza e una presenza scenica che incarni la dignità e la tristezza di Elrond. Richiede un attore capace di navigare la profondità di questi temi senza cedere al melodramma. Hugo Weaving, nei panni di Elrond, offre una masterclass di recitazione. La sua interpretazione cattura la complessità del personaggio, comunicando sia la disperazione sia la saggezza tramite sguardi, toni vocali e pause calibrate. Weaving riesce a trasmettere il peso storico e emotivo del monologo, rendendolo un momento chiave della saga.


Conclusioni


Il monologo di Elrond in "Il Signore degli Anelli" rappresenta un esempio eccellente di come profondità narrativa e recitativa si intreccino per creare cinema potente ed emotivamente risonante. Attraverso l'analisi di questo monologo, possiamo apprezzare ulteriormente l'arte e il mestiere che stanno dietro alla creazione di momenti cinematografici memorabili.

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