Monologo - Era a Zeus in \"Kaos: Episodio 5\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo di Era rappresenta un momento cruciale di tensione emotiva e di potere nella relazione tra la dea e Zeus. In superficie, le sue parole sembrano essere una difesa della sua fedeltà e un tentativo di rassicurare Zeus, che sta impazzendo di gelosia. Un'analisi più profonda rivela una figura ben più complessa: Era è una dea consapevole della propria forza, con ambizioni personali e un segreto che potrebbe distruggere il fragile equilibrio di potere tra loro.

NOI DUE FACCIAMO IL MONDO!

STAGIONE 1 EP 5

MINUTAGGIO: 28:21-29:33
RUOLO: Era

ATTRICE: Janet McTeer
DOVE: Netflix



INGLESE


You really are losing your mind. Do you know that? I have devoted myself to you, to your tantrums and your desires and your rage and your fear. I swallow it all for you. I eat your pain. Now, I could have taken the Earth, taken the underworld, and you know I would have done a better job with both of them, but you needed me here. Now, do our idiot brothers please you? Do they? Poseidon, strutting around the boat in his pants. And Hades, withering away in the dust down there with that... that housewife. Do they fill you with pride? Do they make the world work the way you want it to? No. No. Only we are capable of that. Zeus, together we make the world. We wrote the myths and the universe the way we saw fit. And humans bow down before us both. Now, you are king, absolutely. There is no question about it. But, by god, make no mistake, I am queen! Now that is the oath that we swore!



ITALIANO


Stai andando fuori di testa, te ne rendi conto? Mi sono consacrata completamente a te, ai tuoi capricci, ai tuoi desideri, alla tua rabbia, e alla tua paura. Mando giù tutto per te. Mi nutro del tuo dolore. Avrei potuto prendere la Terra, e anche l’Oltretomba, e sai che avrei fatto meglio di te con tutte e due. Ma tu avevi bisogno di me qui. I nostri fratelli idioti ti compiacciono? Dimmi, è così? Poseidone, che incede tronfio sulla sua barchetta in pantaloncini; e Ade, che avvizzisce nella polvere laggiù con quella specie, quella specie di casalinga, ti riempiono di orgoglio? Dimmi, fanno forse andare il mondo come tu vorresti che andasse? No, no, soltanto noi due siamo capaci di questo, Zeus. Noi due, insieme facciamo il mondo. Noi abbiamo scritto i miti e l’Universo come ritenevamo opportuno, e gli umani si inchinano davanti a entrambi. Ora tu sei il re, assolutamente, su questo non c’è alcun dubbio. Ma per Dio, puoi starne certo, io sono Regina. E’ questo il giuramento che abbiamo fatto.

KAOS

"Kaos" è una serie originale Netflix, creata da Charlie Covell, che reinterpreta i miti della mitologia greca in una chiave moderna e oscura. L'obiettivo della serie è esplorare temi complessi come il potere, la vendetta, l'amore, la famiglia, il destino e l'immortalità. La storia si concentra in particolare sulle relazioni tra gli dèi dell'Olimpo e gli esseri umani, portando alla luce la tensione e il conflitto tra questi due mondi.


Nel mito classico greco, il rapporto tra dèi e umani è spesso caratterizzato da un profondo squilibrio di potere: gli dèi controllano il destino degli esseri umani, giocano con le loro vite e agiscono come simboli di forze universali. In "Kaos", questo squilibrio è ulteriormente esplorato, mostrando un Olimpo frammentato e un gruppo di dèi che si stanno rapidamente corrompendo e perdendo il loro potere.


Gli esseri umani in "Kaos" non sono vittime passive dei capricci divini, ma cercano di ribellarsi al destino imposto loro. Questa ribellione diventa un tema centrale della serie, con alcuni umani che si scontrano direttamente con gli dèi in cerca di giustizia, libertà o vendetta.


Gli dèi sono mostrati come figure in declino, sempre più preda di sentimenti umani come l'ira, la gelosia e il desiderio di vendetta. Gli esseri umani non sono più semplicemente cercano di sfidare il potere divino, soprattutto quando la tirannia degli dèi diventa insostenibile. La tensione tra il destino imposto dagli dèi e il desiderio umano di libero arbitrio è un tema centrale, con personaggi umani che lottano per scrivere il proprio futuro.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo di Era è denso di tensione emotiva e ambiguità, evidenziando il delicato equilibrio di potere tra lei e Zeus. Era si presenta come una figura forte, intelligente e capace, ma anche profondamente frustrata e disillusa, il che rispecchia la sua posizione sia come moglie devota che come individuo con ambizioni e segreti propri. "Stai andando fuori di testa, te ne rendi conto?" – Era apre con una critica diretta a Zeus, sottolineando la sua crescente paranoia e gelosia. Questo accenno alla "follia" di Zeus imposta la dinamica tra i due: Zeus è il dio supremo, ma sta perdendo il controllo su sé stesso, e forse anche sul suo regno. Era, al contrario, sembra mantenere la calma e il controllo, mettendo in evidenza la sua superiorità emotiva rispetto al marito.


"Mi sono consacrata completamente a te...". Qui Era sottolinea i sacrifici che ha fatto per Zeus, accettando i suoi capricci, rabbia e paure. L'uso di termini come "mi nutro del tuo dolore" indica la profondità della sua devozione, ma anche un senso di auto-annullamento. Era ha assorbito il dolore di Zeus, suggerendo una relazione tossica e diseguale. Dietro a questa dichiarazione di devozione, possiamo percepire il risentimento di Era per il fatto di essere costretta a subordinarsi.


"Avrei potuto prendere la Terra, e anche l’Oltretomba...". Questa affermazione mette in evidenza il potere latente di Era. Qui dichiara apertamente che avrebbe potuto governare sia la Terra che l'Oltretomba meglio di Zeus. Non solo mette in discussione l'efficacia di Zeus come sovrano, ma suggerisce anche che il suo ruolo subordinato è stato una scelta per sostenere Zeus, piuttosto che una necessità. La sua capacità di governare e di gestire i regni divini è una minaccia sottile, ma reale, al dominio di Zeus.


"Poseidone, che incede tronfio... Ade, che avvizzisce.." Era si prende gioco dei fratelli di Zeus, Poseidone e Ade, minimizzando il loro valore rispetto a Zeus e sé stessa. Il sarcasmo con cui si riferisce a Poseidone (il quale, ironicamente, è anche il suo amante segreto) come una figura ridicola è significativo, perché sottolinea il suo disprezzo per gli altri dei e suggerisce che solo lei è l'uguale di Zeus.


"Noi due, insieme facciamo il mondo. Noi abbiamo scritto i miti...". Era riconosce il potere condiviso che lei e Zeus esercitano insieme, unendo le loro forze per creare e governare l'universo. Questa è anche una riaffermazione del suo ruolo centrale nella mitologia e nella creazione. Si presenta come indispensabile per Zeus, facendo leva su questo per affermare la sua importanza.


"Ora tu sei il re... Ma io sono Regina.". Era riconosce formalmente la superiorità di Zeus come sovrano, ma subito dopo afferma con forza il suo ruolo di regina. Il giuramento che menziona rappresenta il patto di potere condiviso tra loro due, ma è evidente che il suo ruolo di regina non è inferiore: è una co-creatrice dell'universo, una forza egualmente potente e necessaria.

CONCLUSIONE

In questo monologo, Era emerge come una figura ambigua e potente, che sfida e allo stesso tempo asseconda Zeus. Mentre ribadisce il suo ruolo di regina e partner insostituibile, sottolinea la sua autonomia e superiorità intellettuale, celando però il tradimento con Poseidone. Il discorso di Era, quindi, non è solo un atto di fedeltà, ma anche una dimostrazione di astuzia e forza interiore.

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