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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Rebecca Welton è uno dei momenti più emotivi e vulnerabili della serie. Dopo tutto il percorso che ha attraversato – da proprietaria cinica e vendicativa a leader empatica e appassionata – arriva al punto in cui deve affrontare l’inevitabile: l’addio di Ted Lasso. Rebecca ha trovato nel Richmond una famiglia. E in Ted ha trovato una persona che ha cambiato la sua vita, proprio come lei ha cambiato la sua. Questo discorso è un’ultima, disperata richiesta a Ted di restare, ma è anche un modo per esprimere finalmente ciò che prova, senza maschere, senza filtri.
STAGIONE 3 EPISODIO 10
MINUTAGGIO: 22:58-25:05
RUOLO: Rebecca Welton
ATTRICE: Hannah Waddingham
DOVE: Apple TV
INGLESE
I'm ready to talk about it now. I've decided to sell the club. If you go, I go. Hmm. There is another option. We both stay. I respect that you need to go home to your son, Ted. But I just want you to consider the possibility that this is your home. Henry can come and live here and go to one of the best schools in the world and enjoy the life-changing experience of being in another country. Michelle can come here and teach, get fully qualified and go home as a department head. Higgins has said, if I sell 49% of the team, I can afford to make you one of the highest-paid coaches in the league. I know people will say I'm crazy, but... I still think I'd be underpaying you for what you mean to this club. Would you please stay? This is the part when you say you need to sleep on it and I say, "Oh, yes, of course." And then we do exactly the same thing tomorrow. You already know your answer, don't you?
ITALIANO
Ora sono pronta a parlarne. Ho deciso di vendere il club. Se vai tu, vado io. Esiste un’altra opzione. Entrambi rimaniamo. Rispetto il fatto che tu debba tornare a casa da tuo filgio, Ted, ma io vorrei che considerassi il fatto che questa sia casa tua. Henry potrebbe venire qui e frequentare una delle migliori scuole del mondo e… vivere all’estero è un’esperienza che gli cambierà la vita per sempre. Michelle può venire qui a insegnare. Ottenere l’abilitazione e tornare a casa da preside. Higgins ha detto che se vendo il 49% del club potrò farti diventare uno degli allenatori più pagati del campionato. So che la gente dirà che sono pazza, ma… ti pagherei comunque troppo poco per quello che rappresenti per il club. Ti prego, resta. Questa è la parte in cui mi dici che devi dormirci sopra e io ti dico si certo e facciamo la stessa cosa domani. Ma la risposta la sai già, vero?
"Ted Lasso" è una serie che, sotto l'apparenza di una commedia sportiva leggera, si rivela una narrazione stratificata e ricca di sfumature emotive. Creata da Bill Lawrence, Jason Sudeikis, Joe Kelly e Brendan Hunt, la serie ha debuttato su Apple TV+ nel 2020 e si è rapidamente imposta come un prodotto capace di bilanciare umorismo, introspezione e crescita personale.
La storia segue Ted Lasso (Jason Sudeikis), un allenatore di football americano ingaggiato per allenare una squadra di calcio inglese, l’AFC Richmond, nonostante non abbia alcuna esperienza nel calcio europeo. L’assunzione non è casuale: Rebecca Welton (Hannah Waddingham), la nuova proprietaria del club, vuole distruggere la squadra come vendetta nei confronti del suo ex marito, il precedente proprietario, e pensa che assumere un allenatore incompetente sia il modo migliore per farlo.
Ted arriva in Inghilterra con un atteggiamento genuinamente positivo e un approccio fuori dagli schemi. Nonostante il cinismo iniziale di stampa, tifosi e giocatori, il suo metodo si basa sulla costruzione di fiducia e sul rafforzamento dell’identità della squadra, più che sulla tattica. Nel corso delle tre stagioni, la narrazione si sviluppa non solo attorno alle dinamiche sportive, ma anche ai percorsi di crescita personale dei personaggi.
Prima stagione: accettare il cambiamento
L’inizio è segnato dal contrasto tra l’ottimismo quasi ingenuo di Ted e la freddezza dell’ambiente calcistico britannico. All’interno della squadra, il capitano Roy Kent (Brett Goldstein), un veterano dal carattere burbero, e la giovane star Jamie Tartt (Phil Dunster), arrogante e talentuoso, rappresentano due poli opposti della leadership sportiva. Ted, con il suo metodo poco convenzionale, guadagna gradualmente il rispetto del gruppo, in particolare dell’insicuro Nathan Shelley (Nick Mohammed), inizialmente magazziniere, che Ted promuove a vice-allenatore.
Parallelamente, Rebecca, inizialmente intenzionata a sabotare Ted, si ritrova a cambiare idea, grazie anche all’amicizia con Keeley Jones (Juno Temple), influencer e fidanzata di Jamie, che evolve da semplice presenza mondana a figura chiave nella gestione del club. La stagione si conclude con il Richmond che retrocede, ma con una squadra più coesa e un’idea chiara su come ripartire.
Seconda stagione: affrontare i demoni interiori
Se la prima stagione esplora l’adattamento di Ted a un nuovo mondo, la seconda va più in profondità nel lato emotivo dei personaggi. Ted, nonostante la sua positività, inizia a mostrare segni di attacchi di panico, rivelando un lato più vulnerabile. Il tema della salute mentale prende il centro della scena con l’introduzione della psicologa dello sport Dr. Sharon Fieldstone (Sarah Niles), che sfida Ted a confrontarsi con il dolore irrisolto del suo passato, in particolare la morte del padre.
Nathan, da umile assistente insicuro, diventa sempre più ambizioso e rancoroso, sentendosi trascurato da Ted e sviluppando un’invidia crescente. Il suo arco narrativo culmina con il tradimento, quando lascia il Richmond per unirsi al West Ham, ora di proprietà dell’ex marito di Rebecca.
Intanto, Roy Kent, ritiratosi dal calcio giocato, trova una nuova dimensione come allenatore e partner di Keeley, mentre Jamie, dopo un periodo di crisi, cerca di maturare e diventare un giocatore meno egocentrico. La stagione chiude con tensioni irrisolte e un Richmond pronto a tornare in Premier League.
Terza stagione: chi siamo veramente?
La stagione finale affronta le questioni identitarie di ogni personaggio. Ted deve decidere se restare o tornare negli Stati Uniti per stare con il figlio. Nathan, dopo aver raggiunto il successo al West Ham, si rende conto di aver perso il senso di sé nel suo desiderio di affermazione. Rebecca riflette sul suo ruolo nel club, mentre Roy e Keeley affrontano le difficoltà di una relazione in continua evoluzione.
Sul piano sportivo, l’AFC Richmond, dato per sfavorito, diventa una squadra competitiva grazie a un calcio innovativo ispirato al Total Football, simbolo del superamento dei vecchi schemi e della ricerca di un’identità collettiva. La stagione si conclude con Ted che sceglie di lasciare il club per tornare a casa, Nathan che trova un equilibrio e Rebecca che, anziché vendere il Richmond, lo trasforma in qualcosa di ancora più grande.
Tematiche: più di una serie sportiva
Ted Lasso ribalta il concetto tradizionale di leadership. Il suo metodo non è basato sull’autorità o sulla conoscenza tecnica, ma sulla capacità di comprendere e valorizzare gli altri. Il messaggio è chiaro: vincere non significa solo alzare trofei, ma creare qualcosa di duraturo e significativo.
Salute mentale e vulnerabilità maschile
Uno degli aspetti più innovativi della serie è come affronta la salute mentale, specialmente tra gli uomini. Ted, che all’inizio sembra un ottimista incrollabile, si scopre fragile, segnato da traumi irrisolti. Nathan rappresenta il pericolo dell’insicurezza trasformata in rabbia repressa. Roy Kent, apparentemente duro e inscalfibile, impara a esprimere le proprie emozioni.
Trovare una famiglia fuori dalla famiglia biologica
L’AFC Richmond non è solo una squadra, ma una comunità. Ogni personaggio trova nel club un senso di appartenenza che va oltre il calcio: Rebecca si libera dall’ombra del suo ex-marito, Keeley costruisce una
carriera indipendente, Jamie supera il trauma di un padre tossico.
Il concetto di successo
La serie decostruisce l’idea classica di successo. Ted vince senza vincere trofei, Jamie diventa un leader quando smette di pensare solo a sé stesso, Nathan capisce che l’ambizione fine a sé stessa non porta alla felicità.
"Ted Lasso" è una serie che parte da un’idea semplice – un allenatore di football americano nel mondo del calcio inglese – per raccontare qualcosa di molto più profondo: il valore dell’empatia, il peso delle aspettative, la necessità di affrontare i propri demoni. Lo fa con un tono leggero ma mai superficiale, costruendo personaggi credibili e situazioni che parlano a tutti, che si sia tifosi di calcio o meno.
Rebecca inizia con una frase che stabilisce subito la sua vulnerabilità: "Ora sono pronta a parlarne. Ho deciso di vendere il club." Il fatto che dica "Ora sono pronta a parlarne" indica che ha riflettuto a lungo su questa decisione, che non è stata presa alla leggera. Il Richmond è stato il simbolo della sua rinascita, un legame con il padre e una rivincita personale su Rupert, quindi venderlo significa chiudere un capitolo importante della sua vita.
Subito dopo, collega la sua scelta a Ted: "Se vai tu, vado io”. Questa frase dice tutto senza bisogno di spiegazioni. Ted è l’anima della squadra, il motivo per cui il club è diventato qualcosa di più di un semplice business per Rebecca. Se lui se ne va, Rebecca sente di non avere più un motivo per restare. Poi propone un’alternativa: "Esiste un’altra opzione. Entrambi rimaniamo." Questa è una dichiarazione d’intenti. Rebecca sta cercando di convincere sé stessa che un futuro in cui entrambi restano è possibile. Segue poi un tentativo razionale di fargli cambiare idea: "Rispetto il fatto che tu debba tornare a casa da tuo figlio, Ted, ma io vorrei che considerassi il fatto che questa sia casa tua." Qui Rebecca tocca il punto più delicato della questione. Per Ted, casa è dove si trova suo figlio Henry. Ma Rebecca prova a offrirgli una nuova prospettiva: e se casa fosse anche il posto in cui si sente realizzato, in cui ha trovato una nuova famiglia?
Poi Rebecca presenta delle soluzioni concrete per rendere possibile questa idea: "Henry potrebbe venire qui e frequentare una delle migliori scuole del mondo e… vivere all’estero è un’esperienza che gli cambierà la vita per sempre. Michelle può venire qui a insegnare. Ottenere l’abilitazione e tornare a casa da preside." Questo passaggio è interessante perché mostra quanto Rebecca abbia riflettuto su questa possibilità. Non sta solo parlando con il cuore, ma sta cercando di dimostrare che esiste una soluzione pratica per far funzionare tutto.
Poi arriva la dichiarazione più forte sul valore di Ted: "Higgins ha detto che se vendo il 49% del club potrò farti diventare uno degli allenatori più pagati del campionato. So che la gente dirà che sono pazza, ma… ti pagherei comunque troppo poco per quello che rappresenti per il club." Qui Rebecca dimostra quanto sia disposta a sacrificare per tenerlo con sé. Non si tratta solo di soldi, si tratta di riconoscere il valore umano di Ted, il suo impatto sulle persone.
Arriva la resa finale, un momento di pura consapevolezza: "Ti prego, resta. Questa è la parte in cui mi dici che devi dormirci sopra e io ti dico sì certo e facciamo la stessa cosa domani. Ma la risposta la sai già, vero?" Questa chiusura è il vero colpo al cuore. Rebecca sa già quale sarà la risposta di Ted. Sa che lui tornerà a casa, perché è la persona che è. Ma questo non le impedisce di chiedergli di restare.
E la sua ultima frase dimostra che, alla fine, ha accettato la realtà. Sta solo aspettando che anche Ted lo dica ad alta voce.
Questo monologo è un ultimo tentativo di trattenere Ted, ma anche un modo per lasciarlo andare nel modo giusto.Rebecca non sta cercando di convincerlo con egoismo. Non gli dice che ha bisogno di lui. Gli dice che potrebbe avere ancora di più se scegliesse di restare. Ma allo stesso tempo, sa già che lui ha preso la sua decisione. E il modo in cui chiude il discorso dimostra che, alla fine, sarà in grado di accettarlo.
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