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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo introduttivo di Galadriel nella serie Gli Anelli del Potere stabilisce il tono epico e solenne della narrazione, immergendo lo spettatore nel contesto storico della lotta tra il bene e il male nella Terra di Mezzo. Attraverso un linguaggio poetico e riflessivo, Galadriel racconta la caduta dall'innocenza degli Elfi, la devastazione portata da Morgoth e la successiva ascesa di Sauron, che diventa il suo nemico personale.
STAGIONE 1 EP 1
MINUTAGGIO: 4:00-8:20
RUOLO: Galadriel
ATTRICE: Morfydd Clark
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
We had no word for death. For we thought our joys would be unending. We thought our light would never dim. So when the Great Foe, Morgoth, destroyed the very light of our home… We resisted. And a legion of Elves went to war. We left Valinor, our home, and journeyed to a distant realm. One filled with untold perils and strange creatures beyond count. A place known as Middle-earth. They said it would be over quickly, but the war left Middle-earth in ruin. And would last centuries. Now, we learned many words for death. In the end, Morgoth would be defeated. But not before much sorrow. For his Orcs had spread to every corner of Middle-earth, Multiplying ever greater under the command of his most devoted servant, a cruel and cunning sorcerer. They called him Sauron. My brother vowed to seek him out and destroy him. But Sauron found him first and marked his flesh with a symbol. One whose meaning even our wisest could not discern. And there, in the darkness, his vow became mine. And so, we hunted. To the ends of the Earth we hunted Sauron. But the trail grew thin. Year gave way to year. Century gave way to century. And for many Elves, the pain of those days passed out of thought and mind. More and more of our kind began to believe that Sauron was but a memory. And the threat, at last, was ended.
ITALIANO
Non avevamo un termine per morte. Pensavamo che le nostre gioie sarebbero state senza fine. Pensavamo che la nostra luce non si sarebbe mai attenuata. Perciò quando il grande nemico, Morgoth, distrusse del tutto la luce della nostra casa, noi resistemmo. E una legione di Elfi scese in guerra. Lasciammo Valinor, la nostra casa, e ci dirigemmo verso un reame distante. Uno colmo di perigli indicibili e innumerevoli strane creature. Un luogo noto come Terra di Mezzo. Dissero che sarebbe finita in fretta, ma la guerra lasciò la terra di Mezzo in rovina, e sarebbe durata secoli. Ora conoscevamo molti termini per morte. Alla fine Morgoth sarebbe stato sconfitto, ma non prima di molto dolore, perché i suoi orchi si erano sparsi in ogni angolo della terra di Mezzo, moltiplicandosi sempre di più sotto lo sguardo del suo servo più devoto, un crudele e astuto stregone. Lo chiamavano Sauron. Mio fratello fece voto di stanarlo, e distruggerlo, ma fu Sauron a trovarlo prima e marchiò la sua carne con un simbolo il cui significato nemmeno i più saggi poterono discernere. E lì, nell’oscurità, il suo voto divenne il mio. E iniziammo la caccia, sino ai confini della terra demmo la caccia a Sauron. Ma le traccie si affievolirono. Un anno si sussegui a un altro, un secolo si sussegui a un altro, e per molti Elfi la sofferenza di quei giorni sfuggì ai pensieri e alla mente. Sempre più quelli della nostra razza iniziarono a credere che Sauron fosse solo un ricordo e la minaccia, finalmente, fosse cessata.
“Gli Anelli del Potere” (The Rings of Power) è una serie TV prodotta da Amazon Prime Video, ambientata nell’universo creato da J.R.R. Tolkien, in particolare nella Seconda Era della Terra di Mezzo, migliaia di anni prima degli eventi de Il Signore degli Anelli. La serie esplora la forgiatura degli Anelli del Potere, l'ascesa di Sauron e la caduta di Numenor, tra altri avvenimenti cruciali di quel periodo.
Galadriel nella serie
Uno dei personaggi centrali della serie è Galadriel, interpretata da Morfydd Clark. A differenza della sua rappresentazione più calma e saggia ne Il Signore degli Anelli, la Galadriel de Gli Anelli del Potere è giovane, dinamica e profondamente motivata dalla vendetta per la morte del fratello Finrod, ucciso dal male rappresentato da Sauron. Questo ritratto più combattivo di Galadriel è una delle differenze principali rispetto alla sua versione canonica nelle opere successive di Tolkien. Nella serie, Galadriel viene raffigurata come un’abile guerriera e comandante. È determinata a dare la caccia a Sauron e a sradicare il male dalla Terra di Mezzo, dedicando la sua vita a questa missione, anche quando altri Elfi iniziano a dubitare che il male persista. Una delle tematiche principali del suo arco narrativo è l'ossessione per Sauron, che la spinge a esplorare terre lontane e a prendere decisioni drastiche. Questo aspetto del suo personaggio la rende più complessa e le conferisce un'aria di isolamento, poiché spesso si trova in disaccordo con gli altri Elfi, come Gil-galad ed Elrond.
Nel corso della serie, Galadriel passa attraverso una trasformazione significativa. Il suo viaggio è fisico e interiore. Viene presentata come una figura tormentata, ma progressivamente si evolve verso il ruolo di statista e leader che conosciamo dalle opere precedenti. Galadriel si trova spesso di fronte a scelte difficili e dilemmi morali. La sua sete di vendetta talvolta la porta a mettere a rischio sé stessa e gli altri. La serie pone l’accento sul suo lato più umano, rendendola un personaggio con difetti, nonostante la sua natura elfica quasi divina.
Un elemento centrale della narrazione è il suo rapporto complesso con Halbrand, un uomo con un passato misterioso. Questo legame evolve lungo la serie e si intreccia con la ricerca di Galadriel di Sauron, culminando in rivelazioni cruciali nel finale della prima stagione.
Il monologo introduttivo di Galadriel nella serie Gli Anelli del Potere stabilisce il contesto storico e il tono emotivo della narrazione, con un linguaggio poetico e solenne che riflette sia la grandezza del passato degli Elfi, sia la profondità della sofferenza che hanno vissuto.
Il monologo si apre con una riflessione sulla percezione degli Elfi riguardo la morte e il tempo. Galadriel dice: "Non avevamo un termine per morte. Pensavamo che le nostre gioie sarebbero state senza fine. Pensavamo che la nostra luce non si sarebbe mai attenuata." Gli Elfi, essendo creature immortali, non avevano una vera consapevolezza della morte o della fine delle cose. Questo sottolinea la loro iniziale ingenuità e la visione quasi paradisiaca della loro esistenza a Valinor. La "luce" di cui parla Galadriel è sia un riferimento alla loro immortalità che alla reale luce dei Due Alberi, distrutti da Morgoth. Quando "il grande nemico, Morgoth, distrusse del tutto la luce della nostra casa", gli Elfi si trovano a confrontarsi per la prima volta con la perdita, il dolore e la morte. La decisione di resistere e andare in guerra contro Morgoth segna l’inizio di una lunga e dolorosa storia di conflitti per la loro razza. L'abbandono di Valinor, il luogo paradisiaco, e il viaggio verso la Terra di Mezzo sono simboli di una caduta dall’innocenza, in cui gli Elfi scelgono di combattere piuttosto che restare passivi.
Galadriel descrive la Terra di Mezzo come "colma di perigli indicibili e innumerevoli strane creature", segnalando che questo nuovo regno è molto diverso da Valinor. È un luogo corrotto dal male, che mette alla prova la loro resistenza e forza. La guerra contro Morgoth si rivela devastante, "lasciò la terra di Mezzo in rovina", e prosegue per secoli, insegnando agli Elfi nuovi termini per la morte e il dolore. Questo passaggio mette in evidenza la lunga durata del conflitto e il prezzo altissimo pagato per la vittoria contro Morgoth.
Dopo la sconfitta di Morgoth, il monologo introduce Sauron, descritto come "il suo servo più devoto". Sebbene Morgoth sia stato sconfitto, il male non è del tutto estirpato. Sauron, presentato come "crudele e astuto", raccoglie l’eredità del suo maestro e diventa la nuova minaccia della Terra di Mezzo. Qui vediamo un’importante transizione: Sauron diventa il nuovo obiettivo di Galadriel.
La morte del fratello di Galadriel, Finrod, ucciso da Sauron, è un evento cruciale nel monologo. "Mio fratello fece voto di stanarlo, e distruggerlo, ma fu Sauron a trovarlo prima e marchiò la sua carne con un simbolo". La sua "vendetta" diventa una missione personale, e il voto di suo fratello si trasferisce su di lei: "il suo voto divenne il mio". Qui si evidenzia l'ossessione di Galadriel, che la porta a inseguire Sauron per secoli.
Uno degli aspetti più profondi del monologo è la riflessione sul tempo e sulla memoria. Mentre Galadriel continua la sua ricerca ossessiva di Sauron, "un anno si susseguì a un altro, un secolo si susseguì a un altro". Gli Elfi, essendo immortali, vedono il tempo scorrere in modo diverso dagli esseri umani, ma anche per loro la sofferenza e il peso della guerra diventano sempre più difficili da portare. Molti iniziano a dimenticare, a pensare che "Sauron fosse solo un ricordo" e che il male fosse stato sconfitto per sempre. Galadriel non dimentica e resta vigile, alimentando la sua determinazione a perseguire Sauron.
Il monologo di Galadriel introduce temi fondamentali come la caducità dell'innocenza, la persistenza del male e il peso del tempo e della memoria. Attraverso la sua voce, lo spettatore viene immerso in un mondo in cui la sofferenza è costante, il tempo è una forza implacabile e la battaglia contro il male sembra non avere fine.
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