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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Marina Serra nella serie Inganno rappresenta un momento chiave nella narrazione, in cui le dinamiche di potere e le illusioni di amore vengono messe a nudo. Marina, un personaggio con un passato oscuro legato a Elia, affronta Gabriella in modo brutale e manipolatorio, cercando di svelare la verità dietro la relazione tra quest'ultima ed Elia. Le parole di Marina colpiscono direttamente le insicurezze di Gabriella, sollevando questioni profonde legate all’inganno, alla vulnerabilità e all’invecchiamento.
EPISODIO 6
MINUTAGGIO: 8:54-10:10
RUOLO: Marina Serra
ATTRICE: Denise Capezza
DOVE: Netflix
ITALIANO
E' questo che sei... sei una vecchia che si è innamorata di un ragazzo molto più giovane, e che è stata sfruttata. Io penso che una parte di te ha sempre saputo che questa è la verità, no? Conosco Elia, da molto più tempo di te. Ti ha fatto sentire amata, no? Come se tu fossi la cosa più importante... lui è molto bravo a fare questa parte, molto convincente. Il vostro è solo un rapporto di affari: tu gli assicuri la vita che ha sempre sognato, lui ti fa sentire amata. Però poi... che cosa farai quado non potrai più nascondere le rughe? Pensi che lui ti farà da badante? Questo bambino che noi avremo ci legherà per sempre, e tu lo sai perché sei madre. A voi invece che cosa terrà uniti? L'amore? Ma quanto tempo potrai pregarlo perché resti con te?
"Inganno", uscita su Netflix nel 2024, è una serie italiana diretta da Pappi Corsicato, con protagonisti Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti. La trama si basa su una storia di amore intergenerazionale che sfida le convenzioni sociali e familiari. Gabriella, interpretata da Guerritore, è una donna sessantenne che ha rinunciato all'amore, fino a quando nella sua vita entra Elia, un uomo giovane e misterioso. La loro relazione turbolenta mette in crisi gli equilibri della famiglia di Gabriella, rivelando verità scomode e risvegliando emozioni che credeva sopite.
La serie affronta temi profondi come l'amore, la sessualità, il potere tra i sessi e le dinamiche familiari, toccando anche tabù come le relazioni intergenerazionali. Ambientata tra Napoli e la costiera amalfitana, la serie utilizza questi splendidi paesaggi per enfatizzare la complessità delle emozioni e dei conflitti dei personaggi.
"Inganno" è il remake della serie britannica Gold Digger, ma con un'ambientazione e una sensibilità più vicine alla cultura mediterranea, esplorando anche il ruolo della donna nella società italiana contemporanea.
GOLD DIGGER
Gold Digger è una serie televisiva britannica prodotta da BBC One, andata in onda nel 2019. La storia ruota attorno a Julia Day, una donna di 60 anni, recentemente divorziata e madre di tre figli, che si innamora di Benjamin, un uomo molto più giovane di lei. Questo rapporto provoca un grande scompiglio nella sua famiglia, soprattutto nei suoi figli, che vedono il nuovo partner della madre con sospetto, temendo che possa essere interessato solo ai suoi soldi. La serie esplora le dinamiche complesse tra i personaggi, toccando temi di potere, sessualità, fiducia e i giudizi sociali sulle relazioni tra persone di età diverse.
Il monologo di Marina Serra si inserisce in un contesto drammatico e ricco di tensione emotiva, dove il passato oscuro di Elia e le sue manipolazioni vengono svelati in modo brutale. Marina, una donna con un passato intrecciato con Elia, rivela alla protagonista Gabriella una verità amara: l’amore che Gabriella crede di vivere è, secondo Marina, un’illusione costruita da Elia per ottenere ciò che desidera.
Marina affronta Gabriella con una crudele sincerità, smantellando l’immagine romantica della loro relazione e trasformandola in un affare puramente opportunistico. Usa il termine “vecchia” con l’intento di ferire e sminuire, sottolineando la vulnerabilità di Gabriella nella relazione. Il monologo di Marina rivela l’abile capacità di Elia di manipolare le donne, facendole sentire amate e desiderate per poi sfruttarle. Marina sottolinea come Elia sia “molto bravo a fare questa parte”, rafforzando il concetto che l’amore di Elia non è autentico, ma piuttosto una performance calcolata per ottenere benefici materiali.
Marina incide su una delle paure più profonde di Gabriella: l’invecchiamento e la perdita di attrattiva. Questo è un tema centrale nel personaggio di Gabriella, una donna che, pur essendo forte e indipendente, sente il peso del giudizio sociale legato all’età, specialmente in una relazione con un uomo più giovane. Marina la colpisce lì dove sa di poter ferire di più, parlando delle rughe e insinuando che, con il tempo, Elia non sarà più interessato a lei.
Marina, che aspetta un figlio da Elia, usa la gravidanza come un'arma emotiva contro Gabriella. Il bambino, secondo Marina, rappresenterà un legame indissolubile tra lei ed Elia, un legame che Gabriella non può competere. Questo mette in luce uno dei conflitti centrali della storia: il ruolo della maternità e il desiderio di appartenenza e legame duraturo.
Alla fine del monologo, Marina sfida l’idea stessa dell’amore che tiene uniti Gabriella ed Elia. Le chiede cosa li legherà veramente, insinuando che l’amore non sarà sufficiente a mantenere la loro relazione. Questa domanda fa leva sulle insicurezze di Gabriella e la mette di fronte alla dura realtà che il tempo potrebbe non essere dalla sua parte.
Il monologo di Marina Serra è un riflesso di temi universali come la paura dell'invecchiamento, il desiderio di sentirsi amate e il confronto con le proprie vulnerabilità. Le sue parole, cariche di crudeltà e verità, portano Gabriella a un momento di disillusione che potrebbe alterare il corso della sua storia d’amore.
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