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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel monologo di Zeus tratto dalla serie Kaos, emergono chiaramente i tratti di un personaggio complesso, profondamente segnato dalla paranoia e dall’ossessione per il controllo. La sua progressiva discesa in uno stato di irrequietezza e sospetto diventa centrale nel corso della serie, riflettendo i conflitti interni e il decadimento del potere divino all'interno della sua famiglia.
STAGIONE 1 EP 8
MINUTAGGIO: 23:47-25:10
RUOLO: Zeus
ATTORE: Jeff Goldblum
DOVE: Netflix
INGLESE
I am order. I created it. I took a world of chaos, and I made it make sense. I brought stability, rule, law, cohesion to this fսck¡n' place, and it'd do you all good to remember that. There's no need for fate. Not anymore. But there is a need for loyalty. And, uh... I don't see it here. So, Olympus must be brought into line, once and for all. You ask why your bottle is half full. Tell me, Dionysus, why did Lachesis, or Lachy, you know, the Fate, why did she have this on her wrist as she burnt to oblivion? Are you a traitor? Are you, what? Moving against me?
ITALIANO
Io sono l'ordine. Io l'ho creato. Ho preso un mondo nel caos, e gli ho dato un senso. Ho portato stabilità, regole, leggi, coesione a questo posto del cazzo, e sarebbe bene che lo teneste a mente, chiaro? No, non c'è bisogno del Fato. No, non più, ma c'è bisogno di lealtà. E io, non la vedo qui. Quindi l'Olimpo deve essere messo in riga una volta per tutte. Hai chiesto perché una delle bottiglie è piena a metà. Dimmi Dioniso, come mai Lachesi, o Lacky, una delle Moire... come mai aveva questo al polso, mentre bruciava nell'Oblio. Sei un traditore? Hai intenzione di muovere contro di me?
La serie Kaos su Netflix rappresenta una rivisitazione moderna e originale della mitologia greca, mescolando elementi di commedia, dramma e fantasia in un formato che rispecchia il panorama televisivo contemporaneo. I primi episodi di Kaos sembrano giocare con le aspettative del pubblico, offrendo diversi punti di vista e introducendo nuovi protagonisti a ogni episodio o parte di esso. Questo approccio frammentato ricorda le serie antologiche dei primi anni 2000, ma con una formula modernizzata che rende l'esperienza coinvolgente e dinamica. Ogni episodio esplora nuovi personaggi e miti, rinnovando continuamente l'interesse del pubblico. Nonostante si tratti di miti noti, la serie reinterpreta alcuni dettagli, spostando eventi o rielaborando contesti per renderli più accessibili e credibili nel contesto moderno. Questo aspetto è cruciale per mantenere freschezza e originalità, anche quando si affrontano storie già raccontate molte volte.
Uno dei punti di forza principali di Kaos è il cast, guidato da Jeff Goldblum, che interpreta Zeus in modo impeccabile. Ogni attore contribuisce a dare vita a un mondo in cui le divinità greche sono nascoste tra gli esseri umani, aggiungendo un tocco di realismo fantastico. Gli dèi si muovono nel nostro mondo, cercando di mimetizzarsi, ma inevitabilmente le loro azioni divine finiscono per influenzare la vita degli esseri umani. Questa interpretazione degli dèi, resa credibile attraverso la recitazione e la sceneggiatura, è uno degli elementi che rende la serie unica e coinvolgente.
Il monologo di Zeus rivela molto del suo stato mentale e della tensione crescente all'interno della sua famiglia divina. Attraverso le sue parole, emerge chiaramente la paranoia, la fragilità del potere e la percezione distorta della realtà che lo porta a essere sempre più irascibile e sospettoso. Zeus inizia il suo monologo con un'affermazione forte: "Io sono l'ordine. Io l'ho creato". Questo mette immediatamente in evidenza la sua convinzione di essere il fondatore e custode dell'equilibrio cosmico. Ha preso un mondo caotico e lo ha reso stabile, ordinato, definendo leggi e regole che gli hanno permesso di esercitare il suo dominio. La sua dichiarazione di "portare stabilità, regole, leggi, coesione a questo posto del cazzo" esprime anche il suo disprezzo per il caos da cui è nato il mondo, ma allo stesso tempo rivela un crescente risentimento verso chi non rispetta il suo ordine.
Il tono autoritario e imperioso suggerisce che Zeus percepisce sé stesso come l'unica forza capace di mantenere il mondo in equilibrio, ma questa percezione è in netto contrasto con la sua attuale vulnerabilità. Il controllo che ha esercitato per così tanto tempo gli sfugge di mano, e ciò alimenta la sua paranoia. La seconda parte del monologo introduce chiaramente il tema della paranoia. Zeus è ossessionato dal tradimento, dall'idea che qualcuno possa muoversi contro di lui, e questa ossessione lo porta a mettere in discussione la lealtà di chiunque, anche di Dioniso, uno dei suoi figli. "Hai intenzione di muovere contro di me?" è una domanda che sospetto, ma anche paura. È consapevole della fragilità del potere, e vede minacce ovunque, perfino in dettagli apparentemente insignificanti come una bottiglia piena a metà o un braccialetto al polso di Lachesi (una delle Moire, le divinità che governano il destino).
Il riferimento al Fato ("non c'è bisogno del Fato") segnala un distacco da ciò che era un tempo fondamentale nel mantenimento dell'ordine divino. Zeus, che una volta poteva contare sul destino per governare, ora sente che la sua autorità è messa in discussione dalla mancanza di lealtà dei suoi sudditi e dei suoi stessi familiari. La sua paranoia è quindi un sintomo della sua crisi di potere: il Fato non basta più, ora ha bisogno di fedeltà assoluta per mantenere il controllo. Zeus vede l'Olimpo come una struttura che sta per crollare, e sente il bisogno di riportarlo all'ordine: "l'Olimpo deve essere messo in riga una volta per tutte". Questo è il segno che il suo dominio non è più incontrastato. La sua autorità è stata sfidata, e ora sente il bisogno di riaffermare il controllo, anche con la forza se necessario. La violenza latente in questa frase è sottolineata dal suo tono aggressivo e dal linguaggio sempre più esplicito, come l'uso del termine "messo in riga", che suggerisce l'idea di punizione e imposizione brutale dell'ordine. L'accusa a Dioniso di essere un traditore, basata su qualcosa di così apparentemente triviale come un orologio, rivela quanto Zeus sia disconnesso dalla realtà. I suoi sospetti sono costruiti su indizi insignificanti, il che accentua il suo crescente delirio e la sua incapacità di fidarsi di chiunque, anche delle persone a lui più vicine.
La bottiglia piena a metà e l'orologio sono simboli che potremmo interpretare come riflessi dello stato mentale di Zeus. La bottiglia, tradizionalmente associata a pienezza o vuoto, qui è in una condizione intermedia, a metà strada tra due stati, proprio come Zeus stesso è sospeso tra ordine e caos, stabilità e crollo. L'orologio al polso di Lachesi potrebbe essere visto come un segno di manipolazione del destino. Lachesi, una delle Moire che fila il destino, viene associata al braccialetto, forse un simbolo del fatto che Zeus sente di essere legato o limitato dal destino stesso, o peggio, che qualcuno stia giocando con il suo destino.
Questo monologo evidenzia la progressiva discesa di Zeus in uno stato di paranoia e follia. La sua crescente ossessione per il controllo e la sua convinzione di essere circondato da traditori rivelano un personaggio profondamente fragile, che si aggrappa disperatamente a un potere che sente scivolargli dalle mani. Il linguaggio duro e aggressivo, unito a simboli ambigui come la bottiglia e il braccialetto, dipinge un quadro di un re divino sull'orlo del collasso, che cerca di mantenere un'illusione di ordine in un mondo che si sta sgretolando sotto i suoi occhi.
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