Monologo - Anthony Hopkins in Vi Presento Joe Black

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "Joe Black" del 1998, diretto da Martin Brest, un monologo di William Parrish, Anthony Hopkins, cattura l'essenza delle tematiche centrali dell'opera: amore, vita e morte. Questo discorso si rivela cruciale per la comprensione dei conflitti interni e delle aspirazioni del personaggio, e funge da riflessione universale sull'importanza di vivere pienamente attraverso esperienze emotive intense.

VOGLIO UN AMORE CHE TI TRAVOLGA!


MINUTAGGIO: 8:00-9:43

RUOLO: William Parish

ATTORE: Anthony Hopkins

DOVE: Netflix



INGLESE


I want you to get swept away out there. I want you to levitate. I want you to sing with rapture and dance like a Dervish. Yeah. Be deliriously happy or at least leave yourself open to be. I know it's a cornball thing, but love is passion. Obsession. Someone you can't live without. I say fall head over heels. Find someone you can love like crazy, and who'll love you the same way back. How do you you find 'em? Well, you forget your head and you listen to your heart. I'm not hearing any heart. Because the truth is, honey, there's no sense living your life without this. To make the journey and not fall deeply in love, well, you haven't lived a life at all. But you have to try, because if you haven't tried, you haven't lived.



ITALIANO


Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio! Sì, abbi una felicità delirante! O almeno non respingerla. Lo so che ti suona smielato, ma l’amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: buttati a capofitto! Trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera! Come trovarlo? Beh... dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore, perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh... equivale a non vivere. Ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto.

IL FILM JOE BLACK

"Joe Black" ("Meet Joe Black") è un film del 1998 diretto da Martin Brest. È un adattamento moderno del film del 1934 "La morte in vacanza" e si ispira anche a una commedia teatrale del 1928 di Alberto Casella, rielaborata in inglese da Walter Ferris. Il film ha come protagonista Brad Pitt nei panni di Joe Black, un giovane affascinante che è in realtà la personificazione della Morte, venuta sulla Terra per accompagnare un uomo al suo destino finale.


Quell'uomo è William Parrish, interpretato da Anthony Hopkins, un magnate delle telecomunicazioni che sta per compiere 65 anni e che sta avendo dei presagi sulla sua morte imminente.


La trama si sviluppa attorno alla relazione tra Joe e la figlia di William, Susan, Claire Forlani. Susan è una dottoressa che si innamora di Joe senza sapere chi lui sia veramente. Nel corso del film, Joe esplora la vita umana e i suoi piaceri, imparando dagli esseri umani tanto quanto loro imparano da lui. Il film esplora temi profondi come l'amore, la morte, e il significato della vita.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo è una riflessione intensa e profonda sull'amore e sulla vita.


L'inizio del monologo pone l'accento sulla passione come forza motrice dell'esistenza, una tematica ricorrente nei film che trattano di grandi storie d'amore. L'uso dell'imperativo ("voglio", "buttati a capofitto", "non respingere") crea un senso di urgenza e di comando, quasi come se Parrish stesse impartendo una lezione vitale, non solo alla persona a cui parla, ma a chiunque stia ascoltando. La contrapposizione tra il "cervello" e il "cuore" è un tema classico, dove il cervello rappresenta la logica e la prudenza, mentre il cuore simboleggia l'istinto e la passione. Parrish incoraggia a seguire il cuore, suggerendo che l'amore vero trascende la razionalità.


Il concetto di "non aver mai vissuto" se non si è amato profondamente trasmette l'idea che la vita senza un'intensa esperienza emotiva sia incompleta. Questo rispecchia una visione romantica e idealista dell'esistenza. Il riferimento al colpo di fulmine verso la fine del monologo apre la possibilità all'amore improvviso e inaspettato, ampliando ulteriormente l'invito a essere aperti e vulnerabili alle sorprese della vita.


Il monologo può essere visto come un microcosmo delle tematiche più ampie del film, che esplora cosa significhi essere umani, l'importanza degli affetti e come questi ultimi influenzino la nostra percezione della vita e della morte. Attraverso la voce di Parrish, il film invita gli spettatori a riflettere sulla propria vita e sulle proprie scelte amorose, sottolineando che l'amore non è solo un complemento della vita, ma una forza essenziale che la definisce profondamente.

Conclusioni

Il monologo di William Parrish rappresenta un culmine narrativo e tematico del film, enfatizzando la concezione dell'amore come forza vitale irrinunciabile. Attraverso queste parole, il film estende un invito al pubblico a considerare la passione e l'amore non come mere componenti della vita, ma come essenze vitali per un'esistenza veramente completa e significativa. Questo pezzo di dialogo, ricco di pathos e saggezza, lascia un'impronta duratura, stimolando una riflessione personale sulla propria vita e

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