Monologo maschile - Orlando Bloom in \"Gran turismo\"

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...

~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Siamo all'inizio del film, in una riunione con i dirigenti Nissan. Danny Moore, responsabile marketing, sta per presentare un’idea fuori dagli schemi: trasformare i giocatori del simulatore Gran Turismo in veri piloti da corsa. È un discorso di vendita, certo. Ma è anche qualcosa di più: un manifesto. Questo monologo segna il momento in cui il film esplicita il suo tema centrale, cioè la legittimazione di un sogno apparentemente assurdo. Il passaggio da videogiocatore a pilota non viene descritto come un’idea folle, ma come una strategia visionaria.

Giochi e motori

MINUTAGGIO: 6:00-7:30

RUOLO: Danny Moore

ATTORE: Orlando Bloom

DOVE: Netflix

ITALIANO

Allora, grazie ancora per avermi ricevuto. Lui è Yamauchi Kazonuri, l'inventore di Gran Turismo. Un videogame di corse così accurato che ha fatto appassionare all'automobilismo ottanta milioni di persone. Il realismo, la riproduzione fedele delle auto. Hanno ricreato le piste più famose del mondo con meticolosa attenzione ai dettagli. Testano queste auto più e più volte. Tutto questo offre al giocatore un'esperienza di guida incredibilmente realistica. Quando sono arrivato in NISSAN il mio lavoro consisteva nel chiamare le persone che non pagavano le rate dell'auto. Quasi tutti dicevano: "Prendetevela, non la voglio". Preferivano stare al telefono sul sedile posteriore di un Uber che guidare. I nostri acquirenti oggi non sognano delle strade sconfinate; non associano le loro auto all'avventura. Ma quelli che giocano a Gran Turismo si. Rappresentano una fascia di acquirenti non sfruttata a cui dovremo provare ad arrivare. Creando per loro un contest, che offra ai migliori videogamer del mondo la possibilità di competere in gare professionistiche. Se riusciamo a prendere un pilota dal suo mondo virtuale, da dietro la sua console, e a metterlo dietro a un’auto da corsa, su una pista, e a trasformarlo in un campione, NISSAN riaccenderà il sogno di guidare in altri ottanta milioni di loro. Grazie.

Gran Turismo

“Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile” è uno di quei film che, almeno sulla carta, sembrano nati per essere una pubblicità mascherata. Invece, si rivela un prodotto ibrido interessante: da un lato un biopic sportivo, dall’altro un film d’iniziazione, con tutti i cliché del caso, ma girato con il gusto per l’azione tipico di Neill Blomkamp. Partiamo da una panoramica approfondita seguendo i punti che mi hai proposto: Il film racconta la storia vera di Jann Mardenborough, un ragazzo britannico cresciuto giocando al simulatore Gran Turismo su PlayStation. Non è solo un appassionato: è un talento. Tanto che finisce per partecipare a un progetto audace e all’apparenza assurdo: la GT Academy, creata da Nissan e PlayStation con l’obiettivo di trasformare i migliori giocatori del videogioco in veri piloti da corsa.

Nel corso del film seguiamo l’evoluzione di Jann, da adolescente che lavora in un negozio e litiga col padre ex calciatore (interpretato da Djimon Hounsou), fino a diventare un pilota professionista e a correre nella 24 Ore di Le Mans. Il tono è quello del classico sport movie con un chiaro arco di trasformazione: il ragazzo sognatore, sottovalutato, che si ritrova in un mondo altamente competitivo e cinico, dovendo guadagnarsi ogni singolo metro di pista. La parte più forte è quella centrale, con l’addestramento e le tensioni interne alla GT Academy, dove spicca il personaggio di Jack Salter (David Harbour), ex pilota disilluso che diventa mentore di Jann. Il climax narrativo arriva con l’incidente al Nürburgring: qui il film cambia registro, diventando più cupo, toccando il tema della responsabilità morale, del trauma e della paura. È un passaggio fondamentale perché ridimensiona il sogno e lo rende concreto: Jann non è un supereroe. È un ragazzo che deve fare i conti con le conseguenze del suo sogno.

Analisi Monologo

Il monologo si apre con una presentazione quasi reverenziale: Lui è Yamauchi Kazunori, l’inventore di Gran Turismo. Un videogame di corse così accurato che ha fatto appassionare all'automobilismo ottanta milioni di persone.” Qui Danny costruisce subito un ponte tra la simulazione e la realtà, affermando che Gran Turismo non è solo un gioco, ma una porta d’accesso concreta all’automobilismo. Usa numeri (“ottanta milioni”), parole come “realismo”, “accuratezza”, “meticolosa attenzione ai dettagli” per dare autorità alla sua argomentazione. La retorica qui è tipica del marketing, ma serve a fondare una tesi narrativa più profonda: se qualcosa è così realistico da simulare il mondo reale, allora può generare una competenza reale. Testano queste auto più e più volte. Tutto questo offre al giocatore un’esperienza di guida incredibilmente realistica.” Il concetto chiave è esperienza di guida. Danny sta dicendo che i gamer non stanno semplicemente giocando: stanno allenando riflessi, memoria muscolare, gestione della pista. In pratica, stanno studiando. Il monologo comincia a scardinare il pregiudizio culturale secondo cui videogiocare sia una perdita di tempo.

La parte centrale cambia tono e si fa più intima, quasi personale: Quando sono arrivato in NISSAN il mio lavoro consisteva nel chiamare le persone che non pagavano le rate dell’auto. Quasi tutti dicevano: ‘Prendetevela, non la voglio’.” Qui c’è una riflessione sociologica sottotraccia: l’automobile ha perso il suo valore simbolico. Non è più sinonimo di indipendenza o avventura, ma solo un oggetto funzionale. Le nuove generazioni non desiderano guidare, vogliono essere trasportate. E in questo vuoto emotivo, Danny intravede una possibilità: i gamer di Gran Turismo sognano ancora di guidare. Sono l’ultimo baluardo di quella passione che la società sembra aver smarrito. “Creando per loro un contest, che offra ai migliori videogamer del mondo la possibilità di competere in gare professionistiche...” Ecco il cuore del monologo. Danny lancia l’idea della GT Academy come un atto rivoluzionario ma calcolato. È un esperimento, sì, ma non privo di logica. L’argomentazione è: se riesci a prendere uno di questi giocatori e farlo diventare un vero campione, allora riaccendi l’immaginario automobilistico in milioni di potenziali clienti.

Questa parte del discorso funziona quasi come una narrazione profetica: non solo anticipa tutto ciò che vedremo nel film, ma dà già un senso epico alla trasformazione di Jann. “...NISSAN riaccenderà il sogno di guidare in altri ottanta milioni di loro.” Il tono qui è motivazionale, ispirato. C’è l’eco dei grandi pitch aziendali da Silicon Valley, ma con dentro un seme più profondo: la riscoperta del sogno attraverso la tecnologia. Non è una nostalgia per il passato, ma un atto di fiducia nel futuro.

Conclusione

Questo monologo è, in pratica, il manifesto poetico del film. Sotto l'apparenza di una proposta commerciale, Danny Moore espone una visione che mescola marketing, psicologia e passione sportiva. Il suo discorso ha tre livelli: Funzionale: propone un'idea innovativa per attrarre nuovi acquirenti. Narrativo: anticipa lo sviluppo della storia di Jann, e quindi dell’intero film. Tematico: lancia una riflessione sul senso della guida, sul rapporto tra realtà e simulazione, e sulla possibilità di trasformare un sogno digitale in una realtà concreta.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com