Monologo Maschile - Trent Crimm, Independent in \"Ted Lasso\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di Trent Crimm, The Independent nella prima stagione di Ted Lasso rappresenta un punto di svolta fondamentale nella percezione del protagonista. Fino a quel momento, Ted è stato visto dai media e dai tifosi come un outsider ridicolo, un americano incompetente trapiantato in un ambiente calcistico che non può comprendere. Trent Crimm, giornalista noto per il suo scetticismo e la sua freddezza, incarna perfettamente questa visione. Ma il suo monologo segna un cambio di prospettiva: invece di liquidare Ted come un buffone, Crimm riconosce che il suo approccio – per quanto bizzarro e fuori dagli schemi – ha un impatto profondo e sottovalutato.

Trent Grim

STAGIONE 1 EPISODIO 3
MINUTAGGIO
: 28:0-29:50

RUOLO: Trent Crimm
ATTORE:
James Lance
DOVE:
Apple Tv


INGLESE


Whatever you think of Ted Lasso as a football coach, I assure you, the truth is harder to swallow. And swallow you must, because Ted is out there in the community either bravely or stupidly facing the music. That's for you to decide. Every time. "And yes, he's in over his head. He insisted twice that he didn't care if Richmond won or lost. But if the Lasso way is wrong, it's hard to imagine being right. In a business that celebrates ego, Ted reins his in. His coaching style is subtle. It never hits you over the head. Now, I don't know which one of you I nutted, 'cause I don't see so well at night anymore, but that goes for all of you! Slowly growing until you can no longer ignore its presence. Whether that means allowing followers to become leaders, or in a show of respect, eating food so spicy it's sure to wreak massive havoc on his intestinal system. And though I believe that Ted Lasso will fail here and Richmond will suffer the embarrassment of relegation, I won't gloat when it happens. Because I can't help but root for him.



ITALIANO


Qualsiasi cosa pensiate di Ted Lasso come allenatore, vi assicuro che la verità è ancora più difficile da mandare giù. Ma bisogna ingoiare il boccone, perché Ted è entrato nella nostra comunità e sta con coraggio o stupidità affrontando la situazione. Questo decidetelo voi. E si, è totalmente impreparato. Ha ribadito per ben due volte che non gli importa che il Richmond vinca o perda, ma se il metodo di Lasso è sbagliato, è difficile pensare di avere ragione. In un settore che non fa che esaltare l’ego, Ted porta l’umiltà. La sua idea di allenamento è sottile, è difficile da comprendere. E cresce lentamente, finché non potremo più ignorare la sua presenza. Che significhi trasformare i gregari in leader, o in segno di rispetto mangiare cibo talmente piccante da non poterti non mettere in subbuglio l’apparato intestinale. Sebbene creda che Ted Lasso qui e che il Richmond subirà una vergognosa retrocessione, non mi compiacerò quando accadrà, perché non posso fare a meno di tifare per lui.

Ted Lasso

"Ted Lasso" è una serie che, sotto l'apparenza di una commedia sportiva leggera, si rivela una narrazione stratificata e ricca di sfumature emotive. Creata da Bill Lawrence, Jason Sudeikis, Joe Kelly e Brendan Hunt, la serie ha debuttato su Apple TV+ nel 2020 e si è rapidamente imposta come un prodotto capace di bilanciare umorismo, introspezione e crescita personale.

La storia segue Ted Lasso (Jason Sudeikis), un allenatore di football americano ingaggiato per allenare una squadra di calcio inglese, l’AFC Richmond, nonostante non abbia alcuna esperienza nel calcio europeo.


L’assunzione non è casuale: Rebecca Welton (Hannah Waddingham), la nuova proprietaria del club, vuole distruggere la squadra come vendetta nei confronti del suo ex marito, il precedente proprietario, e pensa che assumere un allenatore incompetente sia il modo migliore per farlo.

Ted arriva in Inghilterra con un atteggiamento genuinamente positivo e un approccio fuori dagli schemi. Nonostante il cinismo iniziale di stampa, tifosi e giocatori, il suo metodo si basa sulla costruzione di fiducia e sul rafforzamento dell’identità della squadra, più che sulla tattica. Nel corso delle tre stagioni, la narrazione si sviluppa non solo attorno alle dinamiche sportive, ma anche ai percorsi di crescita personale dei personaggi.



Prima stagione: accettare il cambiamento


L’inizio è segnato dal contrasto tra l’ottimismo quasi ingenuo di Ted e la freddezza dell’ambiente calcistico britannico. All’interno della squadra, il capitano Roy Kent (Brett Goldstein), un veterano dal carattere burbero, e la giovane star Jamie Tartt (Phil Dunster), arrogante e talentuoso, rappresentano due poli opposti della leadership sportiva. Ted, con il suo metodo poco convenzionale, guadagna gradualmente il rispetto del gruppo, in particolare dell’insicuro Nathan Shelley (Nick Mohammed), inizialmente magazziniere, che Ted promuove a vice-allenatore.

Parallelamente, Rebecca, inizialmente intenzionata a sabotare Ted, si ritrova a cambiare idea, grazie anche all’amicizia con Keeley Jones (Juno Temple), influencer e fidanzata di Jamie, che evolve da semplice presenza mondana a figura chiave nella gestione del club. La stagione si conclude con il Richmond che retrocede, ma con una squadra più coesa e un’idea chiara su come ripartire.



Seconda stagione: affrontare i demoni interiori


Se la prima stagione esplora l’adattamento di Ted a un nuovo mondo, la seconda va più in profondità nel lato emotivo dei personaggi. Ted, nonostante la sua positività, inizia a mostrare segni di attacchi di panico, rivelando un lato più vulnerabile. Il tema della salute mentale prende il centro della scena con l’introduzione della psicologa dello sport Dr. Sharon Fieldstone (Sarah Niles), che sfida Ted a confrontarsi con il dolore irrisolto del suo passato, in particolare la morte del padre.

Nathan, da umile assistente insicuro, diventa sempre più ambizioso e rancoroso, sentendosi trascurato da Ted e sviluppando un’invidia crescente. Il suo arco narrativo culmina con il tradimento, quando lascia il Richmond per unirsi al West Ham, ora di proprietà dell’ex marito di Rebecca.

Intanto, Roy Kent, ritiratosi dal calcio giocato, trova una nuova dimensione come allenatore e partner di Keeley, mentre Jamie, dopo un periodo di crisi, cerca di maturare e diventare un giocatore meno egocentrico. La stagione chiude con tensioni irrisolte e un Richmond pronto a tornare in Premier League.



Terza stagione: chi siamo veramente?


La stagione finale affronta le questioni identitarie di ogni personaggio. Ted deve decidere se restare o tornare negli Stati Uniti per stare con il figlio. Nathan, dopo aver raggiunto il successo al West Ham, si rende conto di aver perso il senso di sé nel suo desiderio di affermazione. Rebecca riflette sul suo ruolo nel club, mentre Roy e Keeley affrontano le difficoltà di una relazione in continua evoluzione.

Sul piano sportivo, l’AFC Richmond, dato per sfavorito, diventa una squadra competitiva grazie a un calcio innovativo ispirato al Total Football, simbolo del superamento dei vecchi schemi e della ricerca di un’identità collettiva. La stagione si conclude con Ted che sceglie di lasciare il club per tornare a casa, Nathan che trova un equilibrio e Rebecca che, anziché vendere il Richmond, lo trasforma in qualcosa di ancora più grande.



Tematiche: più di una serie sportiva


Ted Lasso ribalta il concetto tradizionale di leadership. Il suo metodo non è basato sull’autorità o sulla conoscenza tecnica, ma sulla capacità di comprendere e valorizzare gli altri. Il messaggio è chiaro: vincere non significa solo alzare trofei, ma creare qualcosa di duraturo e significativo.


Salute mentale e vulnerabilità maschile


Uno degli aspetti più innovativi della serie è come affronta la salute mentale, specialmente tra gli uomini. Ted, che all’inizio sembra un ottimista incrollabile, si scopre fragile, segnato da traumi irrisolti. Nathan rappresenta il pericolo dell’insicurezza trasformata in rabbia repressa. Roy Kent, apparentemente duro e inscalfibile, impara a esprimere le proprie emozioni.


Trovare una famiglia fuori dalla famiglia biologica


L’AFC Richmond non è solo una squadra, ma una comunità. Ogni personaggio trova nel club un senso di appartenenza che va oltre il calcio: Rebecca si libera dall’ombra del suo ex-marito, Keeley costruisce una carriera indipendente, Jamie supera il trauma di un padre tossico.


Il concetto di successo


La serie decostruisce l’idea classica di successo. Ted vince senza vincere trofei, Jamie diventa un leader quando smette di pensare solo a sé stesso, Nathan capisce che l’ambizione fine a sé stessa non porta alla felicità.

"Ted Lasso" è una serie che parte da un’idea semplice – un allenatore di football americano nel mondo del calcio inglese – per raccontare qualcosa di molto più profondo: il valore dell’empatia, il peso delle aspettative, la necessità di affrontare i propri demoni. Lo fa con un tono leggero ma mai superficiale, costruendo personaggi credibili e situazioni che parlano a tutti, che si sia tifosi di calcio o meno.

Analisi Monologo

Il monologo è costruito su una contrapposizione tra apparenza e sostanza. Crimm inizia ribadendo lo scetticismo generale: Ted è impreparato, sembra non curarsi delle vittorie e sconfitte, e il suo metodo è difficile da comprendere. Man mano che il discorso procede, emerge un concetto chiave: ciò che rende Ted diverso non è la sua incompetenza, ma la sua filosofia. "In un settore che non fa che esaltare l’ego, Ted porta l’umiltà."


Questa frase racchiude il vero punto della serie: il mondo del calcio (e più in generale della competizione) è spesso dominato dall’ego, dalla ricerca del successo individuale e dall’ossessione per la vittoria. Ted, invece, ribalta questo paradigma. Il suo obiettivo è costruire un ambiente positivo e trasformare le persone intorno a lui.


Crimm ammette che il metodo di Ted è "sottile, difficile da comprendere". Questa è una dichiarazione importante perché implica che l’impatto di Ted è progressivo. Il giornalista riconosce che, a lungo termine, il modo di allenare di Ted potrebbe avere un effetto che va oltre il campo da gioco. Un altro passaggio interessante è quello in cui Crimm descrive Ted come qualcuno che si integra nella comunità, arrivando persino a mangiare cibo piccante per rispetto. Questo dettaglio apparentemente comico in realtà sottolinea qualcosa di più profondo: Ted si adatta e partecipa alla cultura che lo circonda.


Il cuore emotivo del monologo arriva nell’ultima frase: "Non mi compiacerò quando accadrà, perché non posso fare a meno di tifare per lui." Questa affermazione è significativa perché mostra una trasformazione nel personaggio di Crimm. Nonostante le sue convinzioni razionali gli dicano che il Richmond è destinato al fallimento, la personalità e il metodo di Ted lo hanno comunque conquistato. Questo è il vero successo di Ted Lasso: non vincere sul campo, ma cambiare le persone con il suo modo di essere.

Conclusione

Il monologo di Trent Crimm è un momento chiave di Ted Lasso, perché dimostra come anche i più scettici possano essere influenzati dal suo approccio. In un mondo in cui il cinismo e l’ambizione spesso prevalgono, Ted rappresenta una mentalità alternativa, basata sulla fiducia e sulla crescita personale. La sua visione è inizialmente derisa, poi osservata con curiosità, e infine accettata. Questo monologo è una riflessione sul modo in cui vediamo il successo e il valore delle persone. Trent Crimm inizia come critico e finisce come tifoso, e in questo passaggio c’è tutta la forza della serie.

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