Monologo - Nanni Moretti in \"Caro Diario\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel suo film "Caro Diario", Nanni Moretti si avvale di un approccio narrativo che fonde autobiografia e critica sociale per esplorare temi profondi attraverso la lente della vita quotidiana. Il monologo estratto dall'episodio "In Vespa" è particolarmente significativo per il suo approfondimento sulla cultura dei media e la percezione pubblica del cinema. Moretti, con il suo stile distintivo e riflessivo, mette in discussione non solo le narrazioni mediatiche ma anche le reazioni personali e collettive ad esse.

MA CHI SCRIVE QUESTE COSE?

MINUTAGGIO: 20:50-22:20

RUOLO: Nanni

ATTORE: Nanni Moretti

DOVE: Amazon Prime Video


ITALIANO


Per alcune ore vago per la città, cercando di ricordarmi chi aveva parlato bene di questo film. io avevo letto una recensione su un giornale… Avevo letto qualcosa di positivo su Henry. Improvvisamente mi viene in mente, trovo l’articolo e lo voglio proprio copiare sul mio diario. Eccolo qua: “Henry uccide la gente, ma è quasi un buono. Di buone parole, contano i fatti. Invece il suo amico Otis è una carogna. Henry vive una pazzesca solidarietà con le sue vittime. E’ un principe sangueblu dell’annientamento. Otis no. Il regista risveglia il suo pubblico in un incubo ancora peggiore con una doccia finale di splatter. Occhi infilzati, crne martoriata. L’abominio. Henry è forse il primo a violare e vilipendere con tale lucidità la filosofia criminale dei lombrosiani di Hollywood”. Ecco penso, ma: “Chi scrive queste cose, non è che magari la sera, prima di addormentarsi, ha un momento di rimorso=”

CARO DIARIO

"Caro Diario" di Nanni Moretti è un film del 1993 che si distingue per il suo stile semi-autobiografico e la struttura in tre episodi distinti, ognuno dei quali esplora tematiche diverse attraverso il prisma personale del regista. Questo approccio narrativo riflette la passione di Moretti per un cinema che esplora la realtà personale e sociale con uno sguardo intimo e riflessivo.


Primo Episodio: "In Vespa"

Nel primo capitolo, "In Vespa", Moretti si muove attraverso una Roma deserta durante il mese di agosto, viaggiando su una Vespa. Questo viaggio diventa un mezzo per riflettere sulla città e sulla sua vita. Attraversa vari quartieri, commentando l'architettura e incontrando persone diverse. L'episodio è un'introspezione che riflette sul cinema e sulla società, offrendo anche omaggi cinefili, come la visita alla casa di Pasolini.


Secondo Episodio: "Isole"

Il secondo episodio, "Isole", segue Moretti e il suo amico Gerardo nel loro viaggio attraverso le isole Eolie in cerca di pace e tranquillità. Tuttavia, trovano difficoltà nel rilassarsi completamente a causa di vari contrattempi e interazioni umoristiche con gli abitanti locali. Questa parte esplora il desiderio di fuga dalla metropoli e la ricerca di un idillio che sembra sempre fuori portata.


Terzo Episodio: "Medici"

Nell'ultimo capitolo, "Medici", Moretti affronta temi più seri e personali. Dopo aver sofferto di prurito insistente, visita una serie di dottori e specialisti, ricevendo diagnosi superficiali o errate. Questo episodio critica il sistema sanitario e diventa più oscuro quando Moretti scopre di avere un tumore. La sua lotta per ottenere una diagnosi accurata e il trattamento necessario offre uno sguardo critico sul rapporto tra pazienti e medici.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Nanni Moretti in "Caro Diario" è un esempio della sua capacità di mescolare ironia e critica sociale, soprattutto nei confronti dei media e della critica cinematografica. Nel monologo, Moretti riflette sull'impatto delle recensioni e su come queste influenzino la percezione del pubblico nei confronti dei film. Moretti vagando per Roma cerca disperatamente di ricordare chi ha parlato bene di un film violento, illustrando la sua ossessione per la validazione esterna e le opinioni altrui. Il film menzionato nel monologo, apparentemente un thriller splatter, viene descritto attraverso la recensione che Moretti legge. "Henry uccide la gente, ma è quasi un buono." Qui, Moretti mette in discussione la dissonanza tra le azioni dei personaggi e la loro rappresentazione nei media. Questo solleva questioni più ampie su come la violenza è rappresentata e talvolta addolcita o giustificata nella cultura popolare.


La descrizione di Otis come "una carogna" contrapposta a Henry, che "vive una pazzesca solidarietà con le sue vittime", sottolinea la complessità e talvolta l'assurdità delle interpretazioni critiche. Moretti usa queste osservazioni per commentare l'industria cinematografica e la critica, che a volte può essere disconnessa dalla realtà etica e morale.


Il monologo si conclude con una riflessione sulla possibile dissonanza cognitiva del critico: la persona che scrive queste recensioni vive un conflitto interiore tra il proprio ruolo di critico e le proprie convinzioni morali?

CONCLUSIONI

Attraverso un'esplorazione critica di come il cinema viene discusso e valutato, Moretti invita gli spettatori a interrogarsi sulla propria responsabilità nel recepire e interpretare i contenuti mediatici. Il monologo arricchisce il tessuto narrativo del film e stimola una critica attiva verso le dinamiche spesso contraddittorie tra realtà e rappresentazione, evidenziando la potente interazione tra arte, critico e società.

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