Monologo - Ochiba in Shogun

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO


A circa metà della serie "Shogun", il personaggio di Ochiba, la madre dell’erede. Questa figura centrale si trova immersa in una rete di potere, tradimento e responsabilità, le cui radici affondano profondamente nel suo tormentato passato e nelle intricate dinamiche della corte. Il monologo svela il complesso interiore del personaggio e si presenta anche come una chiave di volta per comprendere il tessuto narrativo in cui è inserito.

IL DOLORE DI OCHIBA


STAGIONE 1 EP 6

MINUTAGGIO: 49:40-52:48

RUOLO: Ochiba

ATTRICE: Fumi Nikaido

DOVE: Disney +


INGLESE


So sorry, but I’d like to know… When is “then”? Please be patient. You’re playthings. You have no idea the enemy you face… You asked before why I hold these feelings against Toranaga. It began in my childhood in Azuchi. All those years I watched him… whispering… plotting… Sure, it was Akechi Jinsai who took my father’s life, but it was Toranaga who planned it. His secret heart is no secret to me. Serious accusations. Tell them in public? What would be the point? None of you can stop him. Have you heard what I went through to give the Taikō a son? No one else could achieve it. Hundreds of women… consorts… Not Daiyoin… Daiyoin… who drugged me with bitter herbs, forced me to endure unmentionable things in order to conceive. Only I become mother of the Heir. And do you know how? By compelling fate to look at me. So I could scratch out its eyes.



ITALIANO


Chiedo scusa, ma mi piacerebbe sapere "poi" quando? Siete un ingenuo. Non avete idea del nemico che state fronteggiando. mi avete chiesto come mai provo certi sentmenti verso Toranaga. Tutto ebbe inizio durante la mia infanzia ad Azuchi. Per tutti quegli anni l'ho osservato sussurrare, tramare. Si, fu Akechi Jinsai a togliere la vita a mio padre, ma fu Toranaga a ordire tutto. il suo cuore segreto non ha segreti per me. Rendere tutto questo di dominio pubblico? E a quale scopo? Nessuno di voi può fermarlo. Sapete che cosa ho dovuto patire per dare un figlio al Taiko? Non ci riusciva nessun'alltra. Centinaia di donne... cuncubine... Neanche Daiyoin. Daiyoin che mi faceva assumere erbe amare. Mi costringeva a sopportare cose indicibili per riuscire a concepire. Solo io sono diventata madre dell'erede. E sapete come? Obbligando il destino a guardarmi in faccia. Potendo, così, cavargli gli occhi.

SHOGUN


La serie televisiva "Shogun", sviluppata da FX, si presenta come una rivisitazione moderna dell'omonimo romanzo di James Clavell e del successivo adattamento televisivo degli anni '80. Situata nel contesto storico e culturale del Giappone del XVI secolo, la serie esplora con grande attenzione il conflitto tra onore e tradimento attraverso gli occhi di un navigatore inglese, John Blackthorne, che si ritrova improvvisamente immerso in una cultura completamente diversa dalla sua.


Durante il XVI secolo, il Giappone era dominato dalla figura dello Shogun, il comandante militare supremo, che deteneva il potere effettivo nel paese, a differenza dell'imperatore che manteneva un ruolo più cerimoniale. Questo periodo è caratterizzato da una società fortemente gerarchica e centralizzata, con i Daimyo che governavano le loro terre ma erano sottoposti all'autorità dello Shogun. Lo Shogunato Tokugawa, che iniziò all'inizio del 1600, stabilì un lungo periodo di pace interna, noto come "Pax Tokugawa", grazie anche a politiche di isolamento che limitavano i contatti con gli stranieri e mantenendo una rigida struttura sociale.


Nel contesto della serie, l'influenza dei portoghesi in Giappone è un tema rilevante. I portoghesi, arrivati per scopi commerciali e religiosi, furono inizialmente ben accetti per i vantaggi economici che portavano, introducendo in Giappone le armi da fuoco e nuove tecnologie. Tuttavia, la diffusione del cristianesimo iniziò a essere vista come una minaccia alla stabilità dello shogunato, portando a severe restrizioni contro i cristiani e i portoghesi, culminando nella politica di sakoku che isolava il Giappone dal resto del mondo.

ANALISI DEL MONOLOGO


Il monologo è carico di emozioni profonde e si svolge su più livelli narrativi, evidenziando la complessità del personaggio che lo pronuncia e della sua posizione all'interno della trama. Ochiba, madre dell'unico erede, si trova in una posizione di potere e vulnerabilità simultaneamente, una dinamica che alimenta la sua animosità verso Toranaga. Il monologo rivela un contesto storico e personale turbolento. Il personaggio è cresciuto in un ambiente pieno di intrighi di corte, testimoniando fin dalla giovinezza la manipolazione e le trame di Toranaga, colui che considera responsabile per la morte di suo padre, anche se il colpo mortale è stato inferto da un altro (Akechi Jinsai). Questo passato tragico e pieno di tradimenti ha lasciato una cicatrice indelebile sul suo cuore, influenzando profondamente la sua percezione di Toranaga e del mondo politico che lo circonda. Il monologo tocca anche il tema del potere e del suo isolamento.

Come unica donna capace di dare un erede al Taiko, Ochiba ha dovuto affrontare immense pressioni e difficoltà. La sua descrizione delle "centinaia di concubine" e delle "erbe amare" somministrate da Daiyoin suggerisce la sua unicità e la solitudine e l'alienazione vissute nel perseguire questa responsabilità cruciale. La sua capacità di concepire viene descritta come un atto di sfida contro il destino stesso, un tema che risuona profondamente nella narrativa epica.


Ochiba manifesta un'intensa determinazione, ma anche un senso di fatalismo. Il suo riferimento a "obbligando il destino a guardarmi in faccia" illustra una persona che si sente costantemente in lotta con le forze più grandi di lei, sottolineando una sorta di ribellione contro le circostanze imposte. La sua relazione con il potere è complicata: se da un lato le conferisce status e sicurezza, dall'altro la sottopone a costanti prove e sacrifici.


Il nucleo del monologo si concentra su sentimenti di tradimento e desiderio di vendetta. Ochiba vede in Toranaga una minaccia personale che ha manipolato gli eventi dalla morte di suo padre all'ascesa di suo figlio. La sua esitazione a rendere pubbliche queste accuse suggerisce una consapevolezza della potenza e dell'influenza di Toranaga, nonché una certa impotenza nel contrastarlo apertamente.

Conclusioni


Il monologo si conclude su una nota di sfida e resilienza, con Ochiba che si pone come l'unica capace di affrontare il destino e di assicurare la continuità della linea dinastica. Questo stabilisce il suo ruolo centrale nella narrazione e la presenta anche come una figura tragicamente eroica, costretta a sopportare e a combattere in circostanze quasi insopportabili. Se solo fosse buona…

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