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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel film "Nessuno mi può giudicare", la protagonista Alice si trova ad affrontare una serie di sfide che capovolgono completamente la sua vita. Attraverso la sua trasformazione e le sue interazioni con altri personaggi, il film esplora temi di riscoperta personale, resilienza e la ricerca di connessioni umane autentiche. Parte del carattere di Alice si manifesta in un monologo indirizzato a Giulio, il suo vicino di casa, che svela la sua vulnerabilità e la sua forza interiore.
MINUTAGGIO: 1:17:48-1:18:23
RUOLO: Alice
ATTRICE: Paola Cortellesi
DOVE: Netflix
ITALIANO
Giulio apri. Apri, tanto lo so che stai là dentro. Senti, te non me poi tratta così, è. Che è, me voi fa star male? Beh, io già ce stavo male, senza er bisogno dell’aiuto tuo. Era meglio se ti dicevo tutto. E che ti dicevo, è? Che ti dicevo! Giulio parlami. Non fa niente se non me voi vede più, però te prego dimmi qualcosa.
"Nessuno mi può giudicare" è una commedia italiana uscita nel 2011, diretta da Massimiliano Bruno. Il titolo del film è un omaggio alla famosa canzone di Caterina Caselli del 1966, che viene anche cantata dai protagonisti nel film.
La trama ruota attorno alla vita di Alice, interpretata da Paola Cortellesi, una donna benestante e superficiale che vive a Roma. La sua vita subisce una drastica svolta quando il marito muore improvvisamente in un incidente stradale, lasciandola piena di debiti a causa dei suoi loschi affari. Per mantenere il suo standard di vita e la custodia del figlio di nove anni, Alice è costretta a reinventarsi.
Dopo aver scoperto che il mondo del lavoro non è così accogliente come immaginava, Alice decide di trasformare il suo lussuoso appartamento in un bordello, sfruttando la compagnia di alcune sue amiche. Nel frattempo, viene affiancata da Giulio, interpretato da Raoul Bova, un vicino di casa poco socievole che si rivela essere un assistente sociale. Giulio inizia a sospettare delle attività di Alice, ma con il tempo, tra i due nasce un rapporto che va oltre la semplice vicinanza abitativa.
Attraverso una serie di eventi comici e talvolta toccanti, "Nessuno mi può giudicare" esplora temi come la riscoperta di sé stessi, la lotta contro le avversità e l'importanza delle seconde possibilità. La pellicola riesce a bilanciare umorismo e momenti di riflessione, portando lo spettatore attraverso un viaggio emotivo insieme ai protagonisti.
Il monologo di Alice è un momento significativo di introspezione e vulnerabilità del personaggio, che riflette vari temi centrali della narrazione. Alice cerca disperatamente di comunicare con Giulio, nonostante la situazione difficile. Il suo ripetuto "apri" e la richiesta di dialogo indicano un forte desiderio di essere ascoltata e compresa, sottolineando il bisogno umano fondamentale di connessione, soprattutto nei momenti di crisi. La frase "te non me poi tratta così" rivela la vulnerabilità di Alice, evidenziando come si senta trattata ingiustamente da Giulio, la persona da cui desiderava sostegno. La sua ammissione di sentirsi già male da sola amplifica la sua solitudine e disperazione, mostrando quanto profondamente la situazione l'abbia colpita emotivamente.
Quando Alice si interroga su cosa avrebbe potuto dire a Giulio ("E che ti dicevo, è? Che ti dicevo!"), emerge un chiaro conflitto interno. Il monologo si chiude con una richiesta di risposta da parte di Giulio, anche se solo per avere una chiusura ("Non fa niente se non me voi vede più, però te prego dimmi qualcosa"). Questo riflette il desiderio di Alice di essere accettata e, se possibile, perdonata, nonostante gli errori e le scelte discutibili che ha fatto.
Il monologo di Alice illumina le sue lotte interne e il suo desiderio di connessione e comprensione. La capacità di Alice di esprimere apertamente la sua vulnerabilità e la sua ricerca di accettazione rappresentano un punto di svolta per il suo personaggio, sottolineando temi universali di perdono, resilienza e la costante ricerca dell'essere umano di trovare un terreno comune con gli altri.
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