Monologo - Patricia in \"Respira: Sciopero\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo della Presidente Patricia in "Respira" rappresenta un momento centrale della serie, dove emergono i temi del conflitto tra politica e sanità, dell'inefficienza del sistema sanitario pubblico e della lotta personale della protagonista contro la malattia. Attraverso un discorso potente e diretto, la Presidente esprime la sua determinazione a non cedere alle pressioni dei sindacati e a non accettare le carenze della sanità pubblica, mettendo in discussione la sua efficacia e presentandosi come l'unica figura capace di apportare un cambiamento.

SANITA' PUBBLICA

STAGIONE 1 EP 5

MINUTAGGIO: 38:35-40:12
RUOLO: Patricia

ATTRICE: Najwa Nimri
DOVE: Netflix



ITALIANO


Sono consapevole delle voci che girano riguardo gli accordi che stiamo raggiungendo con i sindacati e a causa di questo e della mia malattia mi dimetterò. Niente di più lontano dalla verità. Perché io… non sono salita in carica così, tanto per. Io sono salita in carica per cambiare le cose. Si, io non me ne andrò, finché tutta questa situazione non sarà risorta. Non abbiamo raggiunto nessun accordo con i sindacati, perché questo significherebbe rinunciare a tut le mie politiche, e piegarmi alle barbarie della loro sanità. Questa sanità mi ha asportato una mammella, senza che avessi dato il mio consenso. E poi non ha rimosso il tumore che ora si sta diffondendo nel mio corpo. Quindi se questa sanità vuole ottenere qualcosa lo farà solamente sotto il mio cadavere. Io non cederò, anche se so bene che la mancanza di medici e di terapie mi costerà la vita. Perché quello che è successo a me non accada a nessun altro. Perché signore e signori, questa sanità si merita di meglio. Molte grazie.

RESPIRA

La serie "Respira" alterna finzione e realtà, traendo ispirazione da eventi attuali. L'idea alla base della serie è nata dai creatori di "Élite", uno dei teen drama di successo su Netflix, e mira a catturare l'attenzione di un pubblico interessato alle storie ambientate in ambito medico.


Lo show si svolge nell'ospedale Joaquín Sorolla di Valencia, dove un gruppo di professionisti - medici, dirigenti, specializzandi e infermieri - si confronta quotidianamente con situazioni complicate, acuite dalle proteste del settore sanitario contro i tagli e le restrizioni imposte dal governo. Questo contesto rende la serie attuale e politicamente rilevante, poiché tocca temi reali legati alla crisi della sanità pubblica, particolarmente nel rapporto con i pazienti più vulnerabili​

Iprotagonisti si trovano a dover bilanciare il senso del dovere nei confronti dei pazienti con le rivendicazioni della loro categoria professionale. I pazienti che si avvicendano nelle storie individuali, ciascuno con la propria battaglia personale, aggiungono profondità al racconto. Tra loro spicca la Presidente della comunità valenzana, interpretata da Blanca Martínez, che affronta una malattia da curare proprio in uno degli ospedali presi di mira dalle politiche governative​


Il cast include volti noti come Manu Rios (già visto in "Élite"), nel ruolo del dottore Biel de Felipe, e Blanca Suárez, che interpreta la dottoressa Jessica Donoso. Importante anche il personaggio di Néstor Moa, interpretato da Borja Luna, che oltre a essere un bravo oncologo è anche sindacalista e guida la protesta contro i tagli al sistema sanitario. Alfonso Bassave interpreta invece il direttore sanitario Luis Bonet, impegnato a mantenere i conti dell'ospedale in equilibrio.

ANALISI MONOLOGO

Ciò che emerge dal discorso di Patricia è la sua determinazione e la feroce opposizione a qualsiasi compromesso con i sindacati, percepiti come un attacco diretto alla sua autorità politica e alle sue convinzioni.


La Presidente non vede la sua malattia come un motivo per abbandonare la sua posizione, ma piuttosto come una prova di resistenza personale. Il monologo mette in luce la sua sfiducia profonda nel sistema sanitario, che percepisce come inefficiente e incapace di prendersi cura adeguatamente di lei. L'operazione di asportazione della mammella senza consenso, insieme al fallimento nel rimuovere il tumore, simboleggia per lei una sorta di tradimento da parte di un sistema che dovrebbe proteggere i cittadini ma che, nella sua esperienza, non riesce nemmeno a garantire la cura adeguata a chi è ai vertici del potere (oltre a essere un chiaro attacco verso il dottor Nèstor, sindacalista, che le ha parzialmente mentito per arrivare allo sciopero).


Il monologo è costruito attorno a un dualismo tra vittimismo e potere: da un lato, la Presidente è una vittima del sistema sanitario, ma dall'altro, rifiuta di cedere e si presenta come l'unica in grado di risolvere la situazione. Questa ambivalenza conferisce al suo personaggio una complessità drammatica, poiché la malattia diventa una metafora della crisi del sistema sanitario stesso.


Il passaggio più incisivo è l'affermazione "Questa sanità mi ha asportato una mammella... e ora il tumore si sta diffondendo nel mio corpo." Qui, la sanità pubblica è rappresentata quasi come un aggressore, che ha fallito nel proteggerla e, allo stesso tempo, ha alimentato il problema. La sua volontà di non cedere, "anche se la mancanza di medici e terapie mi costerà la vita", conferma la sua resolutezza, ma al contempo riflette un profondo cinismo nei confronti del sistema.


La chiusura del discorso, con l’affermazione che “questa sanità si merita di meglio”, rappresenta una sfida diretta al sistema e un invito implicito al cambiamento, offrendo al pubblico una visione critica della sanità pubblica e della politica, dove la figura della Presidente diventa un simbolo di lotta e di ideologia.

CONCLUSIONE

Il monologo mette in luce la complessità della figura della Presidente, che da un lato è vittima di un sistema sanitario inadeguato e dall'altro si erge come simbolo di resistenza e potere politico. La sua malattia diventa una metafora della crisi sanitaria più ampia, e il suo rifiuto di cedere rappresenta un'aspra critica alle dinamiche politiche e sociali che la circondano.

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