Monologo - Peppino e la Bellezza ne I Cento Passi

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO


Il monologo di Peppino Impastato in "I cento passi" rappresenta uno dei momenti più intensi e riflessivi del film. Attraverso le parole di Peppino, il regista Marco Tullio Giordana ci invita a una riflessione critica sul rapporto tra uomo e ambiente, sulle trasformazioni sociali e sul potere salvifico della bellezza.

PEPPINO E LA BELLEZZA


MINUTAGGIO: 35:26-36:20

RUOLO: Peppino Impastato

ATTORE: Luigi LoCascio

DOVE: Rai Play



ITALIANO


Sai cosa penso? Che questo aeroporto in fondo non è brutto, anzi. Visto così, dall’alto. Uno sale qua sopra e potrebbe anche pensare che la natura vince sempre, che è ancora più forte dell’uomo, e invece non è così. In fondo tutte le cose, anche le peggiori, una volta fatte, poi si trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere. Fanno ste case schifose, con le finestre in alluminio, i muri di mattoni vivi, mi stai seguendo ...? I balconcini. La gente ci va abitare e ci mette le tendine, i gerani, la televisione… dopo un po’ tutto fa parte del paesaggio. Esiste. Nessuno si ricorda di com’era prima. Non ci vuole niente a distruggere la bellezza. E allora… invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e ste fesserie, bisognerebbe ricordare alla gente che cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. E’ importante la bellezza. Da quella scende già tutto il resto.

I CENTO PASSI


"I cento passi" è un film italiano del 2000 diretto da Marco Tullio Giordana, uno dei film più significativi del cinema italiano contemporaneo per il suo impegno civile e la sua potente narrazione. Il titolo del film fa riferimento alla distanza approssimativa tra la casa del protagonista, Peppino Impastato, e quella del boss mafioso Tano Badalamenti nel paese di Cinisi, in Sicilia.


Peppino Impastato, Luigi Lo Cascio, è una figura storica realmente esistita, attivista e giornalista che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia. Fin da giovane, Peppino si ribella contro l'ambiente mafioso che lo circonda, specialmente contro il proprio padre, un piccolo mafioso locale. Fondando la radio libera "Radio Aut" negli anni '70, utilizza lo humor e la satira per denunciare le attività mafiose, esponendosi a grandi rischi personali.


Il film attraversa la vita di Peppino, mostrando il suo crescendo di impegno civile fino al suo tragico assassinio nel 1978, a soli 30 anni, presumibilmente per ordine della mafia locale. "I cento passi" racconta la storia personale di Peppino, e pone anche una riflessione più ampia sulla società siciliana dell'epoca e sul coraggio richiesto per opporsi al sistema mafioso.

ANALISI DEL MONOLOGO


Il monologo di Peppino Impastato riflette una profonda meditazione sulla natura e l'impatto dell'attività umana sull'ambiente. Peppino osserva un panorama naturale, immaginando la creazione di un aeroporto, un simbolo di progresso tecnologico e civile, e inizialmente sembra ammirarne la bellezza esteriore e la coesistenza apparente con la natura circostante. Questo pensiero iniziale si trasforma rapidamente in una riflessione critica sull'impatto umano e sulla capacità di distorcere e giustificare qualsiasi intervento, indipendentemente dalle sue conseguenze negative.


La considerazione di come le costruzioni "schifose" vengano accettate e normalizzate nel paesaggio suggerisce una critica più ampia alla rassegnazione sociale, alla mancanza di consapevolezza o al disinteresse verso il degrado ambientale e culturale. Impastato mette in luce come le persone si adattino a queste modifiche, abituandosi e persino abbellendo ciò che inizialmente può essere brutto o inappropriato, dimenticando come fosse il mondo prima di queste alterazioni.


Il riferimento alla "bellezza" come punto di partenza per un cambiamento sociale è particolarmente significativo. Impastato suggerisce che, piuttosto che limitarsi a combattere attraverso la politica tradizionale o la lotta di classe, sarebbe più efficace educare e aiutare le persone a riconoscere e valorizzare la bellezza naturale e culturale. Questo potrebbe essere un mezzo più potente per ispirare la protezione dell'ambiente e il miglioramento sociale, poiché la bellezza ha un impatto diretto sulla qualità della vita e sul benessere emotivo degli individui.


Questa riflessione mette in luce l'approccio radicale e innovativo di Impastato alla politica e al cambiamento sociale.

Conclusioni


La proposta di Impastato di elevare la bellezza a principio educativo e rivoluzionario è una sfida al cinismo e alla rassegnazione, un invito a riscoprire l'importanza delle nostre scelte quotidiane nell'ambito più ampio della società. Il film commemora la vita di un eroe civile e agisce come un manifesto per il rinnovamento culturale e morale, evidenziando come la sensibilità estetica possa diventare strumento di consapevolezza e cambiamento.

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