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~ LA REDAZIONE DI RC
In "La Regina degli Scacchi", una serie che esplora con maestria i temi della resilienza, del genio e della solitudine attraverso il viaggio di Beth Harmon nel mondo degli scacchi, ci imbattiamo in diversi spunti di riflessione, umani e universali. Uno di questi momenti si trova nelle parole di Alice, un personaggio che, sebbene opere nell'ombra, fornisce una delle chiavi di lettura più illuminanti dell'intera serie. Questo monologo non solo serve a caratterizzare ulteriormente la profondità emotiva e la complessità di Alice ma funge anche da bussola morale per Beth e, per estensione, per gli spettatori. In questa analisi andremo alla ricerca delle parole di Alice, esaminando come queste risuonino con temi universali di paura, indipendenza, autenticità, critica sociale e autosufficienza.
STAGIONE 1 EP 5
MINUTAGGIO: 00:00-00:42
RUOLO: Alice
ATTRICE: Chloe Pirrie
DOVE: Netflix
INGLESE
Dark’s nothing to be afraid of. In fact, I’d go as far as saying there’s nothing to be afraid of. Anywhere. The strongest person is the person who isn’t scared to be alone. It’s other people you got to worry about. Other people. They’ll tell what to do, how to feel… before you know it… you’re pouring your life out in search of something other people told you to go look for. Someday, you’re gonna be all alone, so you need to figure out how to take care of yourself.
ITALIANO
Non devi avere paura del buio, anzi, oserei dire che non devi avere paura di niente. Mai e poi mai. Una persona forte è una persona che non teme di stare da sola. Sono altre le persone di cui preoccuparti. Quelle persone che ti dicono cosa fare, cosa provare… in un batter d’occhio… hai sprecato la tua vita cercando qualcosa che altre persone ti hanno detto di cercare. Un giorno rimarrai tutta sola, quindi devi imparare a prenderti cura di te stessa.
"La Regina degli Scacchi" ("The Queen's Gambit") è una miniserie televisiva statunitense che ha riscosso un enorme successo sia di pubblico che di critica. Basata sull'omonimo romanzo del 1983 scritto da Walter Tevis, la serie è stata rilasciata su Netflix nell'ottobre 2020. Ambientata durante la Guerra Fredda, narra la storia di Elizabeth Harmon, una giovane orfana che scopre di avere un incredibile talento per gli scacchi.
Fin dalla sua giovinezza in un orfanotrofio nel Kentucky, Beth, interpretata magistralmente da Anya Taylor-Joy, lotta con dipendenze e problemi personali mentre si fa strada nel mondo dominato dagli uomini degli scacchi competitivi. La sua ascesa è tumultuosa, affrontando sfide personali e professionali, inclusi stereotipi di genere, dipendenza da sostanze e la pressione di competere a livelli sempre più elevati.
La serie, oltre a esplorare il genio scacchistico di Beth, si sofferma anche sulle sue relazioni personali, inclusa la sua amicizia con Jolene, un'altra ragazza dell'orfanotrofio, e il suo rapporto con Alma Wheatley, che la adotta nella sua adolescenza.
"La Regina degli Scacchi" è stata lodata per la sua attenzione ai dettagli, soprattutto per quanto riguarda le partite di scacchi, che sono state coreografate con l'aiuto di esperti scacchisti per garantire l'autenticità.
La performance di Anya Taylor-Joy come Beth Harmon è stata particolarmente elogiata, e la serie ha vinto numerosi premi, tra cui il Golden Globe per la migliore miniserie o film televisivo e il Premio Emmy per la regia di una miniserie o film televisivo. "La Regina degli Scacchi" è un esempio brillante di come una storia ben raccontata possa catturare l'immaginazione di un pubblico globale, indipendentemente dalla loro familiarità con il gioco degli scacchi.
Il monologo di Alice tocca temi profondi ed universali, riflettendo su paura, indipendenza, autenticità e l'importanza dell'autosufficienza. Si apre con un invito a non avere paura, del buio e di "niente". Questo richiamo al coraggio può essere interpretato in diversi modi, ma in un contesto cinematografico o narrativo, spesso prelude a un viaggio dell'eroe o a una trasformazione personale. Il buio qui può essere visto come una metafora dell'ignoto, delle sfide o delle difficoltà della vita. Alice suggerisce che il vero coraggio risiede nell'affrontare questi ostacoli senza paura. Segue una celebrazione dell'indipendenza e dell'autosufficienza. Alice identifica la forza in chi non teme la solitudine, proponendo che la capacità di stare soli sia una virtù, non una debolezza. Questo tema risuona fortemente con il concetto di autenticità, sottolineando l'importanza di vivere una vita guidata dai propri desideri e credenze, piuttosto che essere influenzati o manipolati dalle aspettative altrui.
C'è una chiara critica sociale nelle parole di Alice riguardo alle persone che cercano di dettare il comportamento altrui, suggerendo che seguire acriticamente i consigli o le aspettative altrui possa portare a una vita di rimpianti. Questo punto di vista mette in luce la facilità con cui gli individui possono perdere di vista i propri sogni e aspirazioni in favore della ricerca di approvazione esterna. Il monologo si conclude con un richiamo all'importanza dell'autosufficienza. L'idea che "un giorno rimarrai tutta sola" potrebbe sembrare cupa, ma Alice la presenta come una realtà inevitabile che richiede preparazione e accettazione. Imparare a "prendersi cura di se stessi" è visto come una necessità pratica ma come un atto di autoaffermazione e forza interiore.
Attraverso questo monologo, Alice trasmette un messaggio di empowerment, invitando a una riflessione profonda su cosa significhi vivere una vita piena e autentica.
Le parole di Alice in "La Regina degli Scacchi" fungono da potente catalizzatore per una riflessione intima su come affrontiamo le sfide della vita, i nostri rapporti con gli altri e la nostra stessa autopercezione. Attraverso il suo monologo, ci viene offerto uno specchio nel quale osservare le nostre paure più profonde e le nostre più grandi aspirazioni, spingendoci a interrogarci su cosa significhi veramente vivere una vita autentica e piena.
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