Monologo - La regina degli Scacchi Episodio uno

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO


In una delle scene introduttive della miniserie Netflix "La Regina degli Scacchi" incontriamo Helen, una figura di supporto e guida all'interno di un orfanotrofio, mentre accoglie calorosamente Elizabeth, una nuova arrivata. Questo monologo, inserito in un contesto di transizione e speranza, pone le basi per il personaggio di Helen, e del contesto in cui Helizabeth vivrà la propria infanzia.

IL MONOLOGO DI HELEN


STAGIONE 1 EP 1

MINUTAGGIO: 6:20-7:34

RUOLO: Helen Deardorff

ATTRICE: Christiane Seidel

DOVE: Netflix


INGLESE


Home sweet home. Come on, let’s get you settled. We have 21 girls here, and they are all just as sweet as you. And here is your special place. You came put your clothes down here. And your toothbrush can go right here. And any other personal items, there. Oh! Show her to me. Came on, sit. I know that, in this moment, all you’re feeling is loss. But after grief brings you low, prayer and faith will lift high. High enough for you to see a new path for yourself. I think, Elizabeth, you’re going to find a much different life here. A better one than might have had. And I’m sure that you and I are going to be good friends.



ITALIANO


Casa dolce casa. Andiamo, ora ci sistemiamo. Qui ci sono 21 ragazze e sono tutte dolcissime come te. E qui c’è il tuo posto speciale. I vestiti li puoi mettere qui, mentre lo spazzolino lo mettiamo qui sopra. Tutti gli altri oggetti personali qui. Oh! Fammi vedere. Coraggio siediti. Mi rendo conto che in questo momento provi una grande sofferenza. Ma una volta sprofondata nel dolore, la preghiera e la fede ti risolleveranno. E così ti aiuteranno a trovare la tua strada. Elizabeth hai la possibilità di trovare una vita diversa qui. Una vita migliore di quella che avevi e sono convinta che tu e io diventeremo grandi amiche.


Qualcosa sulla serie...


"La Regina di Scacchi" (The Queen's Gambit) è una miniserie televisiva statunitense, disponibile su Netflix. Creata da Scott Frank e Allan Scott, la serie si basa sull'omonimo romanzo del 1983 scritto da Walter Tevis. Dal suo debutto nel 2020, "La Regina di Scacchi" ha ricevuto elogi sia dalla critica che dal pubblico per la sua narrazione, la regia, la scenografia, e soprattutto per la performance della protagonista, Anya Taylor-Joy, che interpreta Beth Harmon.


La trama segue la vita di Beth Harmon, un'orfana che scopre di avere un incredibile talento per gli scacchi mentre cresce in un orfanotrofio nel Kentucky negli anni '50 e '60. La serie racconta la sua ascesa nel mondo degli scacchi, dominato dagli uomini, mentre lotta contro la dipendenza e cerca di superare i traumi personali. L'approccio visivo, l'attenzione ai dettagli degli scacchi (con l'aiuto di consulenti esperti come Garry Kasparov, uno dei più grandi giocatori di scacchi di tutti i tempi, e Bruce Pandolfini), e la profondità emotiva dei personaggi hanno contribuito al successo della serie.


"La Regina di Scacchi" ha anche avuto un impatto significativo sulla cultura popolare, incrementando l'interesse per gli scacchi e influenzando le vendite di scacchiere e libri correlati. La serie ha vinto numerosi premi, tra cui il Golden Globe per la migliore miniserie o film televisivo e il premio della critica televisiva per la migliore miniserie.


Oltre alla performance stellare di Taylor-Joy, il cast include Bill Camp, che interpreta il custode dell'orfanotrofio che insegna a Beth a giocare a scacchi, Moses Ingram, Thomas Brodie-Sangster, Harry Melling e Marielle Heller in ruoli di supporto che aggiungono ricchezza e complessità alla storia.


"La Regina di Scacchi" non solo celebra il gioco degli scacchi, ma esplora anche temi come il genio e la follia, la solitudine, l'adozione e la resilienza femminile. La serie è diventata un fenomeno culturale, lodato per la sua capacità di attrarre spettatori senza precedenti conoscenze degli scacchi, rendendoli affascinati dal gioco e dalla sua protagonista.


ANALISI DEL MONOLOGO


Il monologo di Helen rivela diversi aspetti significativi relativi sia al suo personaggio che all'ambientazione e al contesto della narrazione in cui è inserito.


Il monologo si svolge in un orfanotrofio o in una qualche forma di istituto di accoglienza, come suggerito dall'accenno a "21 ragazze" e dalla descrizione di come organizzare gli effetti personali in uno spazio condiviso. Questo contesto implica che Elizabeth, la destinataria del monologo, è appena arrivata in questo luogo, forse dopo aver vissuto un trauma o una perdita, visto che Helen accenna a una "grande sofferenza".


Helen appare come una figura materna o di mentore, che cerca di rassicurare e accogliere Elizabeth in questo nuovo capitolo della sua vita. La sua scelta di parole come "casa dolce casa" e l'assicurazione che diventeranno "grandi amiche" suggeriscono un tentativo di creare un ambiente accogliente e di supporto. La sua enfasi sulla preghiera e la fede come mezzi per superare il dolore indica che potrebbe avere una forte inclinazione spirituale o religiosa, che vede come uno strumento di guarigione e orientamento.


Helen riconosce il dolore di Elizabeth, ma le assicura che attraverso la "preghiera e la fede" ci si può risollevare. Questo suggerisce una visione ottimistica della capacità di superare le avversità. Il monologo trasmette un messaggio di speranza, suggerendo che, nonostante le difficoltà passate, è possibile trovare "una vita migliore". C'è un senso di rinascita possibile all'interno dell'istituto. Facendo riferimento alle altre ragazze e alla prospettiva di diventare amiche, Helen evidenzia l'importanza della comunità e dell'appartenenza come elementi chiave nella guarigione e nel trovare un nuovo cammino nella vita.


Conclusioni


Il monologo di Helen, serve come ponte tra il passato doloroso di Elizabeth e il suo futuro potenziale. In queste parole, troviamo una potente affermazione dell'importanza del supporto comunitario, della fede come strumento di superamento delle avversità e della possibilità di una nuova vita anche per coloro che hanno sofferto grandi perdite.

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