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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Margaret, tratto dal film Hold Your Breath (2024), è un esempio di preghiera che riflette la profonda complessità emotiva e psicologica del suo personaggio. Ambientato durante gli anni del Dust Bowl, in un contesto di isolamento e difficoltà materiali, questo passaggio mette in evidenza il conflitto interiore di una madre che lotta per proteggere la sua famiglia dalle sue stesse paure e colpe.
MINUTAGGIO: 1:44-3:20
RUOLO: Margaret
ATTRICE: Sarah Paulson
DOVE: Disney +
INGLESE
Dear Lord, we ask that you keep the storms at bay. Calm the dust. We thank you for bringing Henry this job. Preserve those who travel. Bring Henry in safety to his journey's end. Let him earn enough to finish our home. Plant a crop. Help me. Help me to see the gifts you've given me rather than the things you've taken away. Help me to keep Rose and Ollie healthy and safe. Don't let them fall ill like the other children. Rose, toss down some hay, sweetheart. Just a little. We have to make it last. Bruise me, bloody me, if it means you won't touch a hair on their heads. Please kiss Ada for me. Promise her that I will fend off my human proneness for evil so that we can be together again. All of us. And when I lie awake tonight, banish worry from my heart. Reward me with peaceful black sleep. Amen.
ITALIANO
Signore, ti chiediamo di tenere a bada le tempeste e di placare la polvere. Ti ringraziamo per il nuovo lavoro di Henry. Proteggi coloro che viaggiano. Veglia su Henry affinché faccia ritorno sano e salvo, e fa che guadagni abbastanza per finire la nostra casa. Donaci un raccolto. Aiuta anche me. Aiutami ad apprezzare ciò che mi hai donato, e a non rimpiangere ciò che mi hai tolto. Aiutami a tenere Rose e Holly al sicuro e in buona salute. Fa che non si ammalino come gli altri bambini, ma feriscimi, torturami, se questo impedirà che venga loro tolto un solo capello. Bacia Ada da parte mia. Promettile che respingerò la mia naturale predisposizione al male, così un giorno potremo ricongiungerci. Tutti noi. E quando resterò sveglia stanotte, allontana le preoccupazioni dal mio cuore, ricompensami con un sonno profondo e sereno. Amen.
"Hold Your Breath" (2024) è un thriller psicologico ambientato nell'Oklahoma degli anni '30, durante la devastante stagione delle tempeste di polvere, nota come Dust Bowl. Il film, diretto da Karrie Crouse e Will Joines, vede Sarah Paulson nei panni di Margaret Bellum, una madre che vive isolata con i suoi due figli, Rose (Amiah Miller) e Ollie (Alona Jane Robbins), mentre il marito è lontano. La trama si sviluppa quando Margaret inizia a credere che una presenza misteriosa, legata alle tempeste di polvere, stia minacciando la sua famiglia.
Una leggenda locale narra di una figura mitica chiamata il "Gray Man", che si nasconde tra la polvere e le ombre, capace di far compiere terribili azioni alle persone. Mentre si diffondono notizie su un uomo che ha ucciso una famiglia vicina, il terrore per la sicurezza dei Bellum cresce, sia per questa figura misteriosa sia per il declino mentale di Margaret, che soffre di incubi, cammina nel sonno e vive visioni inquietanti delle tempeste.
Il film gioca sull'ambiguità: il pericolo è reale o tutto è frutto della mente di Margaret, logorata dall'isolamento e dalle responsabilità materne? Il personaggio di Margaret trova un parallelo in Esther (Annaleigh Ashford), un'altra madre che sembra subire un destino simile, contribuendo a rafforzare il tema della pressione mentale che può sfociare nella follia. Una performance di alto livello da parte di Sarah Paulson è uno dei punti di forza del film, che offre scene potenti, come il confronto con il predicatore Wallace Grady (interpretato da Ebon Moss-Bachrach).
Il monologo di Margaret si presenta come una preghiera intima, carica di disperazione e speranza, in cui la protagonista rivela le sue più profonde paure e desideri. Margaret inizia con una preghiera rivolta a Dio, chiedendo protezione contro le forze della natura, le tempeste e la polvere, elementi distruttivi nel contesto della Dust Bowl. Questo riflette il desiderio di controllo in una realtà che sembra fuori dal suo potere, rappresentando l'ostilità dell'ambiente che la circonda. La sua preghiera si estende alla protezione del marito, Henry, e al suo lavoro, essenziale per la sopravvivenza della famiglia. Chiede a Dio di benedire il raccolto e si preoccupa della salute delle sue figlie, Rose e Holly. In questo, emerge il ruolo tradizionale della madre come protettrice della famiglia, pronta a sacrificarsi ("feriscimi, torturami") pur di garantire il loro benessere. Qui Margaret mostra un amore incondizionato e una fede che rasenta il martirio. La menzione di Ada, una figlia morta, rivela il dolore non risolto di Margaret e il suo desiderio di redenzione. Chiede a Dio di perdonare la sua "naturale predisposizione al male", un riferimento che può indicare un senso di colpa per la morte di Ada o per pensieri e azioni di cui si vergogna.
Questo crea un forte legame tra la sua lotta interiore e la fede, come se Margaret sentisse che la sua sofferenza è una punizione divina o un riflesso della sua colpa. La preghiera termina con una richiesta molto umana: quella di trovare pace durante la notte, un momento che Margaret associa alle sue paure e alle sue preoccupazioni. La mancanza di sonno simboleggia lo stato mentale fragile di Margaret, sempre in allerta, incapace di rilassarsi. La sua ricerca di un sonno profondo è anche un riflesso del desiderio di fuga dai suoi tormenti mentali.
Attraverso questa preghiera, Margaret si rivela come una madre amorevole, disposta a sacrificarsi per i propri figli, ma anche come una donna intrappolata nelle sue lotte interiori. La richiesta di protezione per la sua famiglia si intreccia con il senso di colpa per la perdita di Ada e con la paura di non riuscire a resistere alle proprie debolezze.
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