Monologo - Willy Wonka in La Fabbrica di Cioccolato

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il film "La Fabbrica di Cioccolato", diretto da Tim Burton, è un'esplorazione del mondo dell'immaginazione attraverso gli occhi del suo eccentrico protagonista, Willy Wonka. La narrazione si svolge attraverso una serie di eventi colorati e personaggi memorabili, culminando in momenti di profonda riflessione sulla natura dell'innovazione, della competizione e dell'isolamento. Il monologo del nonno di Charlie Bucket offre una finestra nel passato di Wonka, delineando il contesto della sua ascesa e delle sfide incontrate.

LA STORIA DI WILLY WONKA

MINUTAGGIO: 6:25-11:24

RUOLO: Nonno Joe

ATTORE: David Kelly

DOVE: Netflix



INGLESE


Think so? I know so! I saw Willy Wonka with my own two eyes! I used to work for him, you know. Of course, I was a much younger man in those days. Only, say, sixty- five or seventy. Twenty-five years ago, Willy Wonka began with a small store on Cherry Street, but the whole world wanted his candy. Willy Wonka had the knack for candy. He could make tiny candy- coated eggs that you sucked on for only a few seconds, and they hatched into little chocolate birds. The man was a genius. Did you know he invented a new way of making chocolate ice cream so that it stays cold for hours, without a freezer? You can even leave it lying in the sun for hours on a hot day, and it won’t go runny! But Willy Wonka did it! Before long, he decided to build a proper chocolate factory. I had retired by then, mind you, this was only fifteen years ago. It was the largest chocolate factory in history! Fifty times as big as any other! The opening day was a media sensation! You mean Prince Pondicherry! Well, Prince Pondicherry wrote a letter to Mr. Wonka, and asked him to come all the way out to India and build him a colossal palace, entirely out of chocolate. True to his word, the bricks were chocolate, and even the cement holding them together was chocolate! All the walls and ceilings were made out of chocolate as well! So were the carpets and the pictures and the furniture. Even the telephone was chocolate. Prince Pondicherry was pleased as punch. But Mr. Wonka was right, of course. Soon after, there came a very hot day, with a boiling sun. The entire palace melted away in the course of an hour. It was all Prince Pondicherry could do to escape with his life and not drown in liquid chocolate! Soon after, he sent an urgent telegram to Mr. Wonka in request of a new palace. But Willy Wonka was facing problems of his own. All the other candy makers, you see, had grown jealous of Mr. Wonka. They began sending in spies to steal his secret recipes. Fickelgrubber started making an ice cream that would never melt. Prodnose came out with a chewing gum that never lost its flavour. Slugworth began marketing candy balloons that you could blow up to incredible sizes. Then pop with a pin. The thievery got so bad that one day, without warning, Willy Wonka told every single one of his workers to go home! He announced that he was closing his chocolate factory forever!



ITALIANO


Io ho visto Willy Wonka con questi miei oggi. Lavoravo nella sua fabbrica. Naturalmente a quei tempi ero molto più giovane di adesso. Willy Wonka aveva iniziato con un solo negozio a Cherry Street, ma tutto il mondo voleva i suoi dolci. Quell’uomo era un genio. Lo sapevi che ha inventato un nuovo modo di fare il gelato al cioccolato, che resta freddo per ore senza bisogno del freezer? Puoi anche lasciarlo sotto il sole di una giornata calda e non si scioglie. Ma Willy Wonka l’ha fatto. Non passò molto tempo che costruì una vera fabbrica di cioccolato, la più grande della storia. Cinquanta volte più grande di qualunque altra. Il principe Pondichery scrisse una lettera al signor Wonka chiedendogli di andare da lui fino in India per costruirgli un colossale palazzo tutto fatto di cioccolato. Mantenne la promessa: i mattoni erano di cioccolato, e il cemento che li univa era di cioccolato. Anche le parete e i soffitti erano fatti di cioccolato. E lo erano anche i tappeti, i quadri e i mobili. Ma il signor Wonka aveva ragione: poco tempo dopo ci fu una giornata molto calda, con un sole rovente. Il principe inviò un telegramma richiedendo un nuovo palazzo, ma Willy Wonka aveva i suoi problemi. Gli altri produttori di cioccolato, vedi, erano invidiosi del signor Wonka. E cominciarono ad inviare delle spie per inviare le sue ricette segrete. Fickelgruber produsse un gelato che non si scioglieva mai; Prodnose lanciò un gelato che non perdeva mai il sapore; poi Slugworth iniziò a vendere un chuwing gum con cui fare palloni di dimensioni incredbili I furti arrivrono a tal punto che un giorno senza preavviso il signor Wonka disse ai suoi pperai di tornanderseen a casa, e annunciò che avrebbe chiuso l sua Fabbrica di Cioccolato per sempre.

LA FABBRICA DI CIOCCOLATO

"La Fabbrica di Cioccolato" è un film basato sul famoso romanzo di Roald Dahl "Charlie e la Fabbrica di Cioccolato". È stato adattato più volte per il grande schermo, con le versioni più note dirette da Mel Stuart nel 1971 e da Tim Burton nel 2005, che sarebbe quella dal quale è tratto il monologo.


La trama si concentra su un bambino povero di nome Charlie Bucket. Charlie vive in una piccola casa con i suoi genitori e quattro nonni. Nonostante le difficoltà economiche della sua famiglia, Charlie è un ragazzo dolce e buono di cuore. La storia prende una svolta straordinaria quando Willy Wonka, l'eccentrico proprietario della più grande fabbrica di cioccolato del mondo, annuncia che ha nascosto cinque "Biglietti d'Oro" in altrettante tavolette di cioccolato Wonka sparse per il mondo. Chi trova un Biglietto d'Oro avrà diritto a una visita guidata nella sua leggendaria fabbrica e a un premio misterioso.


Charlie desidera ardentemente trovare un Biglietto d'Oro, ma le sue possibilità sembrano minime a causa delle sue limitate possibilità economiche. La fortuna gli sorride e trova l'ultimo dei cinque Biglietti d'Oro in una tavoletta di cioccolato che gli viene regalata per il suo compleanno.


Accompagnato dal nonno Joe, Charlie partecipa al tour insieme ad altri quattro bambini, ognuno dei quali rappresenta vari vizi o difetti caratteriali: la ghiottoneria, l'avidità, la competitività eccessiva e l'arroganza. Durante la visita, ogni bambino eccetto Charlie cade vittima delle proprie debolezze, che li portano a essere "eliminati" in modi bizzarri e fantasiosi dalla visita.


Alla fine del tour, si scopre che il vero premio di Wonka è molto più grande di quanto chiunque avesse immaginato: Willy Wonka desidera trovare un erede per prendere in carico la fabbrica di cioccolato. Essendo l'unico bambino rimasto, Charlie è il vincitore. Wonka gli pone una condizione: dovrà lasciare la sua famiglia per vivere e lavorare nella fabbrica. Charlie rifiuta l'offerta, scegliendo di rimanere con la sua famiglia. Wonka, ispirato dall'esempio di Charlie, si riconcilia con il proprio passato e il padre da cui si era allontanato. Alla fine, decide di fare a Charlie un'offerta diversa, permettendogli di prendere in mano la fabbrica di cioccolato senza separarsi dalla sua famiglia. Charlie accetta, e lui e la sua famiglia si trasferiscono nella fabbrica, portando avanti il lascito di Wonka con un nuovo spirito di comunità e famiglia.

ANALISI MONOLOGO

Il nonno descrive Wonka come un "genio" e parla delle sue invenzioni straordinarie, come il gelato che non si scioglie al sole. Questo enfatizza l'elemento di magia e meraviglia che permea il mondo di Wonka, rafforzando la sua immagine di inventore eccezionale e unico nel suo genere. Il racconto del nonno mostra come Wonka sia passato da un piccolo negozio a una grande fabbrica di cioccolato, evidenziando il suo successo e la crescente popolarità dei suoi prodotti. Questo sottolinea il tema dell'ascesa "dall'umile all'eroico", molto amato nelle narrazioni classiche.


La descrizione delle azioni dei rivali di Wonka illustra un tema ricorrente nelle storie di successo: l'invidia e la competizione. I rivali di Wonka, non riuscendo a eguagliare il suo talento, ricorrono a tattiche disoneste come lo spionaggio industriale per rubare le sue ricette. La decisione finale di Wonka di chiudere la fabbrica e licenziare i suoi operai riflette il suo senso di tradimento e la delusione per il comportamento disonesto degli altri. Questo atto di chiusura protegge le sue creazioni, e sottolinea anche il suo crescente isolamento dal mondo esterno, preparando il terreno per la trama principale del film, in cui riapre la fabbrica solo per pochi eletti.

Conclusioni

Questo discorso si rivela una componente cruciale della narrazione, agendo come un ponte tra il passato misterioso di Willy Wonka e gli eventi presenti nel film. Il monologo arricchisce la trama e approfondisce la caratterizzazione di Wonka, permettendo allo spettatore di cogliere pienamente la complessità e la magia del suo mondo.

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