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~ LA REDAZIONE DI RC
"Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien, racchiude battaglie epiche, viaggi eroici e discorsi che raggiuungono l'essenza stessa del coraggio e della speranza. Tra questi, il monologo di Théoden, Re di Rohan, emerge come un emblema di resistenza umana contro l'avversità. Questo discorso, ricco di simbolismo e profondità emotiva, serve anche come ponte tra il disperato presente e la speranza di un futuro rinnovato.
MINUTAGGIO: 1:58:12-1:59:49
RUOLO: Thèoden
ATTORE: Bernard Hill
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
Eomer. Take your Èored down the left flank. Gamling, follow the King's banner down the center. Grimbold, take your company right, after you pass the wall. Forth, and fear no darkness! Arise! Arise, Riders of Theoden! Spears shall be shaken, shields shall be splintered! A sword day... a red day... ere the sun rises! Whatever happens, stay with me. I'll look after you. Ride now!... Ride now!... Ride! Ride to ruin and the world's ending! Death! Death! DEATH! Forth, Eorlingas!
ITALIANO
E'omer, porta la tua eored sul fianco sinistro. Gamling, segui il vessillo del re al centro. Grimbold, porta la tua compagnia a destra dopo aver passato le mura. Avanti, e non temete l'oscurità. Desti, desti, cavalieri di Théoden! Lance saranno scosse! Scudi saranno frantumati! Un giorno di spade! Un giorno rosso! Prima che sorga il sole! Cavalcate ora! Cavalcate ora! Cavalcate, per la rovina e per la fine del mondo! Morte. Morte. Morte! Avanti, Eorlingas! Morte!
Théoden è un personaggio importante sia nei romanzi de "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien che nella loro trasposizione cinematografica diretta da Peter Jackson. È il Re di Rohan, il regno dei Rohirrim, noto anche come i Cavalieri dell'Ermo. Théoden gioca un ruolo cruciale nella lotta contro Sauron, l'antagonista principale della trilogia.
Nel corso della storia, Théoden subisce l'influenza malefica di Saruman attraverso Grima Vermilinguo, il suo consigliere, che lo indebolisce e lo rende incapace di governare efficacemente il suo regno. Questo stato di soggezione dura fino all'arrivo di Gandalf, che lo libera dall'influenza malefica, permettendogli di riprendere il suo ruolo di leader carismatico e valoroso.
Dopo essere stato liberato dall'influsso di Saruman, Théoden mobilita i Rohirrim per combattere contro le forze di Saruman, giocando un ruolo decisivo nella Battaglia del Fosso di Helm, dove i difensori di Rohan, assieme a un piccolo contingente di soldati di Gondor e agli Hobbit, resistono con successo all'assedio delle forze di Saruman.
In seguito, Théoden risponde all'appello di Gondor e conduce i suoi cavalieri nella Battaglia dei Campi del Pelennor, davanti alle porte di Minas Tirith. Questa battaglia è uno dei momenti più epici della guerra contro Sauron, e Théoden dimostra grande coraggio e leadership. Purtroppo, trova la morte in questa battaglia, ma il suo sacrificio è fondamentale per la vittoria finale contro le forze del male.
Il discorso di Théoden è uno dei momenti più emozionanti e potenti della trilogia de "Il Signore degli Anelli".
Il discorso è strutturato come un comando militare, ma anche come un inno motivazionale. Théoden nomina specifici comandanti - Éomer, Gamling e Grimbold - assegnandoli a posizioni strategiche, dimostrando la sua leadership e la sua conoscenza della tattica militare. Questo serve anche a infondere fiducia nelle sue truppe, mostrando che ogni dettaglio è stato considerato.
La frase "Avanti, e non temete l'oscurità" è emblematica. L'oscurità rappresenta l'imminente battaglia, e la disperazione, il dubbio, e il male contro cui combattono. Incoraggiando i suoi uomini a non temere l'oscurità, Théoden li esorta a superare la paura, rafforzando il loro spirito contro le avversità.
Le successive linee - "Desti, desti, cavalieri di Théoden! Lance saranno scosse! Scudi saranno frantumati!" - evocano immagini di un risveglio violento e caotico, una preparazione per lo scontro imminente. Queste frasi potenziano la sensazione di un'ultima resistenza, dove ogni guerriero è chiamato a dare tutto ciò che ha, nonostante la prospettiva della distruzione.
Il climax del discorso, "Cavalcate ora! Cavalcate ora! Cavalcate, per la rovina e per la fine del mondo! Morte. Morte. Morte!", è una chiamata alla carica che mescola rassegnazione e sfida. L'accettazione della "rovina" e della "fine del mondo" riflette la consapevolezza di Théoden del potenziale sacrificio supremo che lui e i suoi uomini stanno per fare. Anziché scoraggiarsi, scelgono di affrontare il loro destino con coraggio, trasformando la loro marcia verso la morte in un atto di sfida eroica.
Attraverso le sue parole, Théoden incarna l'essenza della leadership in tempi di crisi, offrendo ai suoi uomini e alla narrativa stessa un'ancora di determinazione e un faro di coraggio. Nel contesto della vasta e intricata trama di Tolkien, il monologo di Théoden riecheggia come un promemoria della forza interiore che risiede in ciascuno di noi, pronta a essere scatenata di fronte alle avversità.
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