Monologo - Alice e gli Uomini in La Regina degli Scacchi

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO


"La Regina di Scacchi", ha catturato l'attenzione per il suo approccio incisivo e umano alle questioni di genere, autonomia e potere personale. Il monologo di Alice, serve come punto di svolta per la protagonista, Beth Harmon, e come manifesto che incarna la lotta femminile in un mondo prevalentemente maschile.

IL MONOLOGO DI ALICE


STAGIONE 1 EP 6

MINUTAGGIO: 00:05-00:36

RUOLO: Alice

ATTRICE: Chloe Pirrie

DOVE: Netflix


INGLESE


Men are gonna come along and wanna teach you things. Doesn’t make them any smarter. In most ways, they’re not, but it makes them feel bigger. They can show you how things are done. You just let them blow by, and you go on ahead, ad do just what the hell you fell like. It takes a strong woman to stay by herself, in a world where people will settle for anything, just to say they have something. There we are. So you never forget who you are.



ITALIANO


Gli uomini voglio sempre insegnarti qualcosa. Non per questo sono intelligenti. Molto spesso non lo sono, ma li fa sentire più grandi. Vogliono farti vedere come si fanno le cose. Tu lasciali blaterare, poi va avanti e fa sempre quello che ti pare cavolo. Devi essere una donna forte per stare sola, in un mondo in cui le persone si accontentano di tutto, per poter dire di aver qualcosa. Ecco qua. Non dimenticare mai chi sei.

La regina degli Scacchi


"La Regina di Scacchi" (The Queen's Gambit) è una miniserie televisiva americana, che ha riscosso un grande successo su Netflix fin dalla sua prima apparizione nel 2020. Basata sull'omonimo romanzo del 1983 scritto da Walter Tevis, la serie segue la vita di Elizabeth Harmon, un'orfana che scopre di avere un incredibile talento per gli scacchi. Mentre lotta per affrontare i suoi problemi di dipendenza e per affermarsi nel mondo dominato dagli uomini degli scacchi degli anni '50 e '60, Beth si imbarca in un viaggio per diventare la migliore giocatrice di scacchi del mondo.


La serie è stata lodata per la sua scrittura, la regia, la qualità della produzione, e in particolare per la performance della protagonista, Anya Taylor-Joy, nel ruolo di Beth Harmon. Attraverso la sua narrazione, "La Regina di Scacchi" esplora temi come la genialità e la follia, la solitudine, l'adozione e il femminismo, offrendo allo stesso tempo uno sguardo affascinante e spesso intenso sul mondo degli scacchi.


Oltre al successo di pubblico e critica, la serie ha avuto un impatto significativo sulla popolarità degli scacchi, stimolando un rinnovato interesse per il gioco a livello globale. Questo fenomeno culturale è stato talmente marcato che negozi e piattaforme online hanno registrato un'impennata nelle vendite di scacchiere e nei download di app dedicate agli scacchi. "La Regina di Scacchi" ha anche ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui premi agli Emmy e ai Golden Globe, consolidando ulteriormente la sua posizione come una delle serie televisive più influenti e ammirate degli ultimi anni.

ANALISI DEL MONOLOGO


Il monologo di Alice è un momento che offre uno spaccato profondo del personaggio e del tema della serie. Attraverso queste parole, Alice tocca diversi punti chiave relativi all'autonomia, al genere e al concetto di forza individuale, specialmente in contesti dominati dagli uomini, come quello degli scacchi negli anni '50 e '60.


Prima di tutto, il monologo mette in luce la tendenza di alcuni uomini a voler dimostrare superiorità intellettuale, un atteggiamento non necessariamente fondato sulla reale competenza o intelligenza, ma piuttosto su un bisogno di affermazione del proprio ego. Questo comportamento può essere interpretato come un riflesso delle dinamiche di potere di genere prevalenti all'epoca, che vedevano le donne spesso sminuite o tenute ai margini in molti ambiti della società, inclusi quelli intellettuali o competitivi come il gioco degli scacchi.


Il consiglio di Alice di "lasciarli blaterare" e poi "andare avanti e fare sempre quello che ti pare" sottolinea l'importanza dell'autonomia e della fiducia in se stessi. Suggerisce una resistenza sottile ma efficace contro il tentativo maschile di imporre il proprio controllo o di definire le capacità e i limiti di una donna. È un invito a rompere gli schemi, a non conformarsi alle aspettative altrui, e a perseguire la propria strada con determinazione.


Alice tocca poi il concetto di solitudine come condizione necessaria per chi vuole veramente distinguersi, non accontentandosi della mediocrità o della semplice apparenza di successo. Questa riflessione esorta a ricercare un senso di identità e di scopo che sia genuinamente proprio, non derivato o dipendente dall'approvazione o dalla compagnia altrui. È un richiamo alla forza di carattere e alla capacità di stare soli di fronte alle pressioni sociali, per mantenere fede ai propri principi e obiettivi.


"Non dimenticare mai chi sei" riecheggia come un mantra di auto-affermazione e integrità. Questa frase sintetizza l'essenza dell'intero monologo, ribadendo l'importanza di rimanere fedeli a se stessi, indipendentemente dalle sfide o dalle aspettative esterne. È un messaggio potente di empowerment, che risona particolarmente nelle esperienze di coloro che si trovano a navigare in ambienti competitivi o in situazioni di disparità di potere.


Questo monologo offre anche spunti di riflessione sulla resistenza personale, sull'empowerment femminile e sulla ricerca di un'identità autentica in un mondo che spesso cerca di modellarci secondo convenzioni e aspettative predefinite.

Conclusioni


Il monologo di Alice è un emblema di resistenza e di potere personale che risuona ben oltre i confini della serie. Attraverso le sue parole, veniamo invitati a riflettere sull'importanza dell'autonomia, sulla sfida di mantenere la propria integrità in un mondo che spesso ci spinge verso la conformità, e sul valore dell'indipendenza emotiva e intellettuale. Questa analisi sottolinea come il monologo di Alice sia centrale per la comprensione del personaggio di Beth Harmon, e agisca anche come catalizzatore per un dialogo più ampio su temi universali di genere, potere e identità.

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