Avengers Endgame: Analisi del Dialogo tra Hulk e l’Antico nel Viaggio del Tempo

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Avenger: Endgame

Avengers: Endgame (2019), diretto da Anthony e Joe Russo, scritto da Christopher Markus e Stephen McFeely. Un film che non è tanto un sequel, quanto un epilogo. È il momento in cui si tirano le somme, si chiude un ciclo narrativo che, piaccia o meno, ha segnato un pezzo importante del cinema pop contemporaneo. Ecco una lettura approfondita della trama, con qualche deviazione necessaria per comprendere meglio cosa succede – e perché.

Infinity War (2018) finiva con un gesto che è diventato un’icona: lo schiocco di dita di Thanos che dimezza l’universo. I Vendicatori, per la prima volta, perdono. La Terra è un pianeta dimezzato, silenzioso, sospeso nel lutto. In Endgame, l’azione riprende esattamente lì. Non si tratta solo di “fermare il cattivo”, ma di fare i conti con un fallimento collettivo. Questo è il motore emotivo della storia.

Dopo un tentativo fallito di vendetta iniziale (in cui Thor decapita Thanos in una scena quasi antieroica, carica di rimorso), passano cinque anni. E qui c’è uno dei momenti più audaci per un film di questo tipo: si insiste sul vuoto. Il mondo è andato avanti, ma i personaggi no. Steve Rogers conduce gruppi di supporto, Natasha tiene insieme i resti degli Avengers come un capitano in una nave fantasma, Tony ha una famiglia ma vive nella contraddizione. Questo blocco narrativo è fondamentale: non è azione, è stasi. E serve a dare peso all’idea che non si può semplicemente "aggiustare tutto".

L’ingranaggio riparte quando Scott Lang (Ant-Man) riesce a uscire dal Regno Quantico. Per lui sono passate poche ore, ma fuori sono passati cinque anni. E porta con sé un’idea: usare il Regno Quantico per viaggiare nel tempo. È l’innesto sci-fi del film. Non è una trovata originale (il viaggio nel tempo è ovunque nel cinema), ma qui viene giocata come un colpo di dadi disperato, costruito in modo che ogni tappa abbia senso narrativo e tematico.

Il piano è semplice solo in apparenza: tornare indietro nei momenti in cui le Gemme dell’Infinito erano accessibili, prenderle, usarle per riportare indietro chi è stato cancellato e poi rimettere tutto a posto.

Le squadre si dividono:

New York 2012: Tony, Steve, Bruce e Scott. Ci troviamo nel bel mezzo degli eventi del primo Avengers. Qui c’è una delle sequenze più divertenti del film, ma anche una riflessione su cosa significava essere eroi allora rispetto ad oggi.

Asgard 2013: Thor e Rocket vanno a recuperare la Gemma della Realtà. Il momento più importante qui è l'incontro tra Thor e sua madre, Frigga. Serve a ricucire qualcosa di spezzato nel personaggio di Thor.

Morag e Vormir: Natasha, Clint, Nebula e Rhodey. Due momenti chiave. La morte di Natasha è un sacrificio definitivo, uno dei pochi veri momenti tragici del MCU. Vormir chiede un "prezzo" che non si può barare.

Con le gemme recuperate, Hulk (che è diventato una fusione tra Bruce Banner e Hulk, il cosiddetto Professor Hulk) usa il nuovo guanto per riportare indietro i dispersi. Funziona. Ma il ritorno di Thanos, che riesce a intercettare la missione nel passato grazie alla connessione neurale di Nebula, porta al secondo scontro.

Questa è la parte più “spettacolare” del film, ma non vive di sola CGI. È costruita su una resa dei conti personale. Tony, Steve e Thor combattono Thanos insieme, ma è chiaro che sono stanchi, rotti, disperati. Poi arriva quel momento: “Avengers... Assemble”. Il ritorno degli eroi. Un’esplosione di catarsi.

L’ultima mossa è di Tony Stark. Prende le gemme, schiocca le dita e cancella Thanos e il suo esercito. Il prezzo è altissimo: muore. Non come supereroe, ma come uomo che ha chiuso un cerchio. Era iniziato tutto con lui in Iron Man (2008), si chiude con lui. Una scelta che non viene enfatizzata con retorica, ma con una semplicità che funziona: “I am Iron Man.”

Il dialogo

Hulk: Mark Ruffalo
Antico: Tilda Swinton

Hulk: Ti prego, ti prego.
Antico: Mi dispiace, non posso aiutarti Bruce. Se ti presto la gemma del tempo per aiutare la tua realtà, la mia sarà distrutta.
Hulk: Con il dovuto rispetto, senti… no, non credo che la scienza appoggi questa cosa.
Antico: Le gemme dell’infinito creano quello che tu percepisci come flusso del tempo. Se rimuovi una di quelle gemme, quel flusso si divide. Questo potrebbe avvantaggiare la tua realtà, ma sicuramente mina la mia nuova. In questo nuovo ramo della realtà, senza la nostra arma principale contro le forze dell’oscurità, il nostro mondo verrebbe devastato. Milioni di persone soffriranno. Perciò dimmi, dottore, può la tua scienza impedire tutto questo?
Hulk: No. Ma possiamo cancellarlo. Perché una volta finito con le Gemme, le riporteremo una per una quando erano state prese. Quindi, cronologicamente, da quella realtà non ce n’è mai andata.
Antico: Si, ma stai lasciando fuori la parte più importante. Per poter riportare le Gemme dovrete sopravvivere.
Hulk: Lo faremo. Lo farò. Lo prometto.
Antico: 2 Non metterò a rischio questa realtà su una promessa. E’ il dovere dello Stregone Supremo proteggere la Gemma del Tempo.
Hulk: Allora perché mai Strange l’ha data via?
Antico: Cosa hai detto?
Hulk: Strange l’ha data via. L’ha data a Thanos.
Antico: Di sua volontà?
Hulk: Si.
Antico: Perché?
Hulk: Questo io non lo so. Forse lui ha commesso un errore.
Antico: O magari io. Strange dovrebbe essere il migliore di noi.
Hulk: Allora dovrebbe averlo fatto per qualche motivo.
Antico: Temo che tu possa avere ragione. Gli dà la gemma.
Hulk: Grazie.
Antico: Conto su di te, Bruce. Tutti ci contiamo. 

Analisi dialogo

New York, 2012. I Vendicatori del presente sono tornati nel passato per recuperare le Gemme dell’Infinito. Hulk (che in realtà è Bruce Banner in versione Professor Hulk) ha il compito di recuperare la Gemma del Tempo dal Sanctum Sanctorum. Ma lì trova l’Antico, che all’epoca era ancora in carica. E lei, giustamente, non gliela vuole dare.

No, non credo che la scienza appoggi questa cosa.” Banner prova inizialmente a spiegare la sua visione da scienziato: rimettere le Gemme al loro posto dopo l’uso. Ma l’Antico lo corregge: le Gemme non si usano come strumenti esterni al tempo. Sono il tempo. E rimuoverle ne altera il flusso. Non si tratta di giocare con le cause ed effetti: si tratta di manipolare l’essenza stessa della realtà. Questa è la chiave: l’Antico non è una guardiana delle Gemme, è una custode dell’equilibrio. Laddove Hulk pensa in termini di risoluzione del problema, lei pensa in termini di prevenzione del danno. È un conflitto tra scienza e metafisica, ma anche tra urgenza e lungimiranza.

Quel flusso si divide…La spiegazione dell’Antico introduce visivamente quello che il film poi visualizza nel resto della trama: ogni intervento crea un ramo alternativo. E se in quel ramo si toglie la Gemma del Tempo, si lascia il mondo senza difese. Il rischio non è solo teorico: la devastazione è una conseguenza concreta. È qui che entra in gioco il concetto di linea temporale come organismo vivente. Non si può prendere qualcosa in prestito senza alterare la struttura. Il dialogo fa intuire che il tempo, in questo universo, non è una sequenza, ma un equilibrio energetico.

“Allora perché mai Strange l’ha data via?”

Questa è la svolta. Hulk non convince l’Antico con la logica, ma con un dato di fatto: Doctor Strange, il suo successore, ha consegnato volontariamente la Gemma a Thanos. È qui che l’Antico ha un momento di vulnerabilità rara: “O magari io.” Questa battuta cambia tutto. Perché l’Antico è una figura di autorità, ma non è infallibile. E riconosce che se Strange — che “dovrebbe essere il migliore di noi” — ha fatto una scelta tanto assurda, allora forse c’è una ragione più grande. È un momento che parla di fiducia nell’altro, ma anche di abbandono del controllo.

La sua decisione di consegnare la Gemma nasce da un atto di fede. Non nel piano, ma nella persona. “Conto su di te, Bruce. Tutti ci contiamo.” Il dialogo si chiude con un passaggio di responsabilità. L’Antico non sta più solo custodendo una Gemma: sta affidando il destino del suo mondo a Bruce. Lo fa perché, per la prima volta, il personaggio di Hulk/Banner viene riconosciuto non per la sua forza, ma per la sua capacità di prendersi una responsabilità morale.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com