Monologo finale di Raquel in Dalla mia finestra: analisi

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Questo monologo arriva negli ultimi minuti di “Dalla mia finestra”, quando ormai la relazione tra Raquel e Ares ha attraversato varie fasi: attrazione, passione, crisi, riconciliazione. È un momento che nel linguaggio del cinema romantico ha sempre una funzione precisa: chiudere il cerchio. Ma a differenza di molte altre storie d’amore adolescenziali, qui non assistiamo a un “vissero felici e contenti” nel senso tradizionale. Raquel ci parla da un punto di arrivo, non più da dietro una finestra, ma con una voce che sa cosa ha vissuto e cosa ha perso. È un momento di maturazione – e non tanto perché “ha sofferto per amore”, ma perché riesce a riconoscere il valore del distacco.

Una storia d'amore travagliata

MINUTAGGIO: 1:43:30-1:46:20
RUOLO: Raquel
ATTRICE:
Clara Galle
DOVE: Netflix

Ares è rimasto due settimane in osservazione e poi è tornato a casa. E a casa abbiamo quasi sempre l’amore: a letto, in bagno, in cucina, e poi in fast food, sulla spiaggia. Avevamo passato l’estate aggrovigliati, ma l’ultimo giorno ce l’eravamo presa un pò troppo comoda. Quello che era successo in piscina non aveva coinvolto solo Ares. La paura di perdere il figlio aveva fatto traballare i principi degli Hidalgo. Le loro priorità cambiarono, e l’Alpha tre e la famiglia iniziarono ad essere due cose distinte. grazie allo spavento e alla mia visita, avevano accettato che Ares studiasse medicina. Lui non voleva andarsene da qui, ma alla fine, visto che la sua famiglia era d’accordo, l’avevo convinta ad andare a studiare nella migliore università di medicina del mondo. A tutti sarebbe piaciuto che l’università fosse a Barcellona. Ma per nostro dispiacere si trovava a Stoccolma. E così a dispetto di tutto, Ares andò a tremila chilometri di distanza per studiare quello che sognava da sempre. Il giorno che ci siamo salutati in aeroporto ho scoperto che questa storia, la nostra storia era cominciata prima di quanto immaginassi. Ha detto: “devo confessarti una cosa: il mio wi-fi l’avevo rotto io per poter parlare con tei.” L’ha detto così, semplicemente. Mi ha regalato questa felicità, dopo ci siamo baciati e se ne è andato. L’ho visto allontanarsi, perdersi tra gli altri viaggiatori fino a sparire. E’ stato allora che ho capito che l’amore aveva creduto in noi. Credeva tanto in quello che Ares e io avevamo costruito che ci ha insegnato a fare delle rinunce. Anche io gli avevo fatto un regalo. Qualcosa di materiale, un piccolo souvenir. Ormai entrambi sapevamo che a volte amare qualcuno significa anche saperci rinunciare. Le rinunce fanno parte dell’amore, così come l’amore fa parte della vita. Ares dice sempre che io gli ho insegnato ad amare. Ma lui mi ha insegnato qualcosa di più importante: Ares mi ha insegnato a credere in me e ad avere il coraggio per farlo.

Dalla mia finestra

Dalla mia finestra” è un film spagnolo uscito su Netflix nel 2022, diretto da Marçal Forés, tratto dal romanzo omonimo di Ariana Godoy, diventato popolare su Wattpad prima di arrivare alla pubblicazione. Il titolo originale è "A través de mi ventana", e il film rientra nel filone del teen drama romantico con sfumature erotiche. La storia ruota attorno a Raquel, una ragazza adolescente che vive una vita piuttosto tranquilla con la madre e il fratellino, trascorrendo il tempo fra lo studio, i suoi sogni di diventare scrittrice e... un’ossessione silenziosa per il vicino di casa, Ares Hidalgo.

Ares è uno dei tre fratelli della famiglia Hidalgo, ricchi, affascinanti, e, come da cliché del genere, irraggiungibili. Raquel lo osserva da tempo attraverso la finestra della sua camera, ma tra i due non c'è mai stato un vero dialogo. Almeno fino a quando lui non inizia misteriosamente ad accedere alla rete Wi-Fi di casa sua – letteralmente, è così che inizia il loro contatto. Da lì parte un avvicinamento che mescola curiosità, attrazione fisica e tensione emotiva.

Il film segue lo sviluppo di questa relazione, che passa da un contatto freddo e distaccato a una vera e propria passione. Ma la relazione tra Raquel e Ares non è mai semplice: lui è abituato a controllare le situazioni, ha un passato emotivamente distaccato, e si porta dietro il peso delle aspettative familiari. Lei, invece, è sensibile, molto più coinvolta, e spinta da un desiderio che non è solo fisico: vuole essere vista davvero, non solo desiderata.

Analisi Monologo

“Avevamo passato l’estate aggrovigliati, ma l’ultimo giorno ce l’eravamo presa un po’ troppo comoda.” In poche parole, Raquel riassume l’essenza del loro rapporto: fisico, istintivo, travolgente. Ma la frase “ce l’eravamo presa un po’ troppo comoda” è una spia. In quel lasciarsi andare c'è una sorta di leggerezza che contrasta con la profondità delle conseguenze. L’episodio della piscina – e il ricovero di Ares – è lo spartiacque tra la spensieratezza e l’inizio della vita vera. Il cambiamento più interessante non è quello tra i due protagonisti, ma quello degli Hidalgo: per la prima volta, la famiglia permette ad Ares di scegliere. Di diventare medico. Di non essere solo un ingranaggio dell’azienda Alpha 3. È un cambiamento silenzioso, ma decisivo: mostra come l’amore, anche se esterno alla famiglia, possa modificare le strutture di potere.

Poi arriva la separazione. Ares parte per Stoccolma, Raquel resta. Ma non è un addio tragico. È una scelta reciproca: “A volte amare qualcuno significa anche saperci rinunciare.” Non è un’idea originale – l’amore come sacrificio è un tema antico quanto il mito stesso – ma qui è espresso con un tono disarmante, semplice, senza retorica. Non c’è dramma, non c’è pathos eccessivo. Solo una presa di coscienza. “Ares dice sempre che io gli ho insegnato ad amare. Ma lui mi ha insegnato qualcosa di più importante: Ares mi ha insegnato a credere in me e ad avere il coraggio per farlo.”

Qui il cerchio si chiude davvero. Nel suo monologo iniziale Raquel diceva che “per raccontare una storia ci vuole coraggio”. Ora lo ribadisce: Ares è stato il motore che l’ha spinta non solo ad vivere, ma a credere nella propria voce.

Conclusione

Il bello di questo monologo finale è che rispecchia perfettamente il percorso emotivo del personaggio di Raquel. Inizia la storia come un’osservatrice silenziosa, nascosta dietro un vetro. Finisce per diventare una donna capace di scegliere, lasciar andare e soprattutto parlare con una voce propria.

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