Dialogo tra Greg Fotter e una hostess in \"Ti presento i miei\"

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~BELLE

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Scena da "Ti presento i miei": Greg Fotter impazzisce in aereo


Cari amici e appassionati del cinema, sono Belle, e oggi ho il piacere di introdurvi a un articolo che esplora un aspetto fondamentale del cinema: il potere del dialogo. In particolare, ci concentreremo su una scena memorabile del film "Ti presento i miei", dove le parole e l'interazione tra i personaggi rivelano molto più di quello che si vede sullo schermo. Questo dialogo, carico di tensione e emozione, è un esempio lampante di come le parole possano essere uno strumento potente nelle mani di un attore, capace di trasmettere una gamma di sentimenti e stati d'animo che vanno ben oltre il testo scritto.


QUALCHE INFORMAZIONE SU "TI PRESENTO I MIEI"


IL FILM


Carissimi lettori e amanti del cinema, oggi vorrei condividere con voi un film che, sebbene si presenti come una leggera commedia, nasconde al suo interno tematiche molto più profonde e universali. Parlo di "Ti presento i miei", una storia che ci invita a riflettere sulle dinamiche familiari e le sfide delle relazioni interpersonali. Immaginatevi in una situazione delicata e decisiva: Greg Fotter, un infermiere dal cuore d'oro, desidera chiedere la mano della sua amata, Pam. La strada verso l'altare si rivela tortuosa e piena di ostacoli, soprattutto quando si tratta di conquistare l'approvazione di Jack, il suocero che tutti temerebbero, un ex agente della CIA che non lascia nulla al caso. Questa commedia, che ci fa sorridere e riflettere, ci porta dentro le dinamiche di una famiglia dove il rispetto e l'approvazione diventano un vero e proprio percorso ad ostacoli per Greg. Il film ci mostra come, nonostante le situazioni a volte esilaranti e imbarazzanti, l'importanza della fiducia, dell'onestà e della capacità di adattarsi siano fondamentali in ogni relazione.


"Ti presento i miei" non è solo una risata dopo l'altra; è un viaggio emotivo nelle complicazioni, talvolta comiche, talvolta profondamente umane, che incontriamo nel cercare di far parte di una nuova famiglia. È una storia che parla a tutti noi, ricordandoci che, nonostante le difficoltà e i malintesi, l'amore e la comprensione possono superare ogni ostacolo.


CHI E' GREG FOTTER


In questa nostra esplorazione cinematografica, incontriamo un personaggio tenero e genuino: Greg Fotter. Greg, un infermiere devoto e compassionevole, sfida gli stereotipi di genere in un mondo dove certe professioni sono ancora erroneamente etichettate come meno "maschili". La sua scelta professionale diventa un punto focale nel film, affrontando tematiche come gli stereotipi di genere e la pressione sociale legata alle aspettative professionali. Greg è l'incarnazione dell'uomo buono, gentile e pieno di buone intenzioni. La natura goffa e la tendenza a finire in situazioni imbarazzanti aggiungono un tocco di umorismo e umanità alla sua storia. L'amore incondizionato per Pam, è il fulcro della trama, e il suo desiderio di sposarla lo mette in un percorso di conflitto e crescita personale, in particolare nelle sue interazioni con la famiglia di lei.


Il rapporto di Greg con Jack Byrnes, il temuto suocero, è un viaggio di auto-scoperta e accettazione, anche se traumatica. Nello sforzo di guadagnare l'approvazione di Jack, Greg si ritrova spesso a esagerare o a mentire, portando a situazioni che mettono alla prova i suoi valori di onestà e lealtà. Questa dinamica mette in luce la lotta interiore di Greg nel trovare il giusto equilibrio tra essere se stesso e soddisfare le aspettative altrui.


Non conosciamo molto del background familiare di Greg, almeno nel primo capitolo della trilogia, ma è evidente che proviene da un contesto diverso da quello dei Byrnes, accentuando il suo senso di estraneità e inadeguatezza. Nel corso del film, assistiamo alla sua evoluzione: da un uomo ansioso e disposto a tutto per piacere, a una persona che impara l'importanza dell'autenticità e dell'essere fedele a se stesso.


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LA SITUAZIONE E LA SCENA


LA SITUAZIONE


Greg, il nostro eroe malcapitato, si trova in una situazione che riflette tutta la tensione e la fatica accumulate nel suo sforzo di conquistare l'approvazione del suocero, Jack. Stanco, stressato e con la mente annebbiata dalle continue prove e sfide, Greg decide di lasciarsi alle spalle questa dolorosa esperienza e ritornare a casa, cercando rifugio nella normalità del suo quotidiano, senza perdere per un solo istante l'amore per Pam. Immaginatevi Greg, con la sua valigia troppo grande per la cabina dell'aereo, quasi un simbolo della pesantezza emotiva che porta con sé. Questa valigia, piena non solo di oggetti ma di esperienze e ricordi, rappresenta l'ultimo legame con la realtà che Greg cerca disperatamente di mantenere. Il terrore di separarsi da essa è palpabile, quasi come se lasciarla andare significasse perdere un pezzo di sé stesso, l'ultimo baluardo di normalità in un mondo capovolto. La scena si complica ulteriormente quando una hostess, ignara di tutto ciò che Greg ha vissuto, insiste per mettere la valigia in stiva. Ecco che ci troviamo davanti a un Greg al limite, in una situazione che sfugge rapidamente di mano, sottolineando il contrasto tra il suo mondo interiore turbolento e un mondo esterno che sembra non capirlo o riconoscerlo. È un momento chiave che ci fa riflettere su quanto possiamo sentirsi persi e incompresi quando il mondo attorno a noi sembra ignorare le nostre battaglie interiori.


LA SCENA



FOTTER: (rivolto a uno degli altri passeggeri)Mi scusi… Le si scuoce la pasta, eh?


Arriva una hostess.


HOSTESS: Mi dispiace, signore. Va nella stiva quello.


FOTTER: No, fatto.


HOSTESS: No mi spiace, non c’entra, la valigia va messa nella sti…


FOTTER: Senta, nella stiva mai. Chiaro?


HOSTESS: Non occorre che lei alzi la voce, signore.


FOTTER: Non sto alzando la voce. COSI' SAREBBE ALZARE LA VOCE, chiaro? Non la voglio mettere nella stiva, chiaro? E a proposito, la vostra linea aerea fa schifo a imbarcare le valigie, chiaro? Perché l’ho già fatto una volta e l’avete persa, e poi è andato tutto a puttane, è stato un inferno per me, chiaro?


HOSTESS: Posso assicurarle che la sua valigia sarà più che al sicuro nella stiva insieme alle altre.


FOTTER: Ah, si? Come lo sa che la mia valigia sarà al sicuro insieme alle altre? E’? La prenderà lei fisicamente, la metterà nella stiva? Andrà lei adesso, fuori, con i tizi con i paraorecchie e ce la metterà?


HOSTESS: No…


FOTTER: No? Allora, chiuda quel buco dentato e mi stia a sentire, quando dico che ho smesso di affrontare l’argomento “imbarcare”.


HOSTESS: Signore, su questa linea aerea se il bagaglio ha queste dimensioni dobbiamo metterlo nella…


FOTTER: Bene! Sa che c’è? Tolga le sue zampacce immonde dalla mia valigia, chiaro? Non è che ho una bomba, qui. Non voglio far esplodere l’aereo.


HOSTESS: Signore!


FOTTER: Voglio solo riporre la mia valigia secondo le vostre regole di sicurezza.


HOSTESS: Signore, signore, signore!


FOTTER: Se aspetta un secondo e si toglie quei bastoncini dalla testa e ci si pulisce le orecchie, forse capisce che sono una persona con dei sentimenti e capisce che non deve fare altro che quello che voglio io, e quello che voglio io è uncinarmi alla mia valigia, e non sentire i suoi discorsi. Il solo modo per farmi mollare la presa sarebbe che lei venisse qui in questo momento e volesse strapparla dalle mie dita morte senza vita. Chiaro? Se la libera dalla mia presa kung-fu, bene, allora venga e se la prenda, chiaro? Altrimenti smamma, battona!


(QUI IL LINK PER LA SCENA)


SI, SONO STATA IO CHE HO LIBERATO IL PRIGIONIERO


Riflettendo su questo scambio intenso tra Greg e l'hostess, possiamo apprezzare la complessità del personaggio di Greg e la sua evoluzione nel corso del film. Attraverso questo dialogo, gli attori hanno l'opportunità di esplorare e trasmettere una gamma di emozioni umane profonde, dalla frustrazione alla disperazione, dall'ironia alla sfida. Come attori e attrici, possiamo trarre ispirazione da scene come questa per migliorare la nostra capacità di esprimere emozioni complesse e di connetterci con il pubblico in modi profondamente significativi. Grazie per la lettura, e buone nozze al povero Greg!


Con affetto,


Belle


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