Il Diario Emotivo di Bartolomeo Fishta con Morpheus

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È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.


~MORPHEUS

Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero?


Benvenuti, giovani attori e attrici, nel nostro spazio di condivisione e riflessione. Io sono Morpheus, e oggi vi accompagnerò in un viaggio attraverso le acque profonde dell'animo umano. In questo diario emotivo, esploreremo insieme le sfide e le emozioni di chi, come voi, sta iniziando il suo percorso nel mondo della recitazione. Oggi, ci immergeremo nelle parole di Bartolomeo Fishta, un giovane attore che sta navigando nelle acque turbolente della scoperta di sé e dell'arte.


IL DIARIO EMOTIVO DI BARTOLOMEO FISHTA


Sai Morpheus, ultimamente faccio un sogno ricorrente. Mi trovo su una piccola barca, in mezzo ad un vasto oceano. Il cielo è scuro e non vedo oltre alla sagoma di luce emanata dalla lanterna sulla prua. Ed è proprio in questo momento in cui il silenzio è così intenso da diventare rumoroso, che i pensieri più profondi affiorano, prendendo forma, sembrando quasi che si vogliano sedere accanto a me. In realtà, loro mi hanno sempre seguito, durante la mia vita, le mie scelte, le mie decisioni, hanno influenzato ogni mio passo sulla terra, ogni miglio su questa barca. Mi conoscono a fondo, fanno parte di me. Sanno quando è il momento di avvicinarsi e capiscono quando anche avvicinarsi sarebbe inutile, data la mia determinazione. Ho sempre pensato che una persona ambiziosa, con un sogno tenuto stretto tra le braccia, abbia la capacità di essere invincibile, ma allo stesso tempo la paura di non essere compreso, da chi, ormai il sogno l’ha riposto. La paura che scompaiano i punti cardinali dalla propria bussola, la paura di perdersi.

Ho passato molto tempo a girare attorno a dilemmi, come una mosca, alcuni di essi tutt’oggi restano irrisolti. Trovo difficile aprirmi e scavare dentro di me, forse per il timore di cosa possa trovare, forse per paura di non piacermi per come realmente sono, per paura di dover accettare una verità. Ci spaventa dover accettare qualcosa, non avere il controllo su ciò che ci appartiene. Ma ogni volta che riesco a scavare, ad andare a fondo, a scandagliare gli abissi della mia mente e del mio cuore, ogni volta che accetto ogni mio spigolo, senza provare a smussarlo o nasconderlo tiro fuori la parte migliore di me. Ho imparato a non provare nemmeno a nasconderlo, smussarlo o rattopparlo, perché esso mi appartiene. È come un puzzle, ogni tassello è diverso dall’altro e assieme creano qualcosa. Non si può modificare un tassello e pretendere di completare un puzzle. È stato un bisogno di esternare tutto ciò che ho dentro, che mi ha spinto ad ambire in questa forma d’arte. Il bisogno di comunicare con altri individui attraverso le mie emozioni, le mie sensazioni, i miei occhi e la mia voce, allo stesso tempo ho la possibilità di conoscermi a fondo, tirare fuori la versione migliore di me, la versione reale. Il mio obbiettivo è quello di non smettere mai di navigare in queste acque, anche quando le onde sono alte ed il mare agitato. Anche quando non vengo compreso, quando mi trovo davanti un dilemma, quando mi sento bloccato. Studio, ascolto e osservo tutto ciò che mi circonda, annoto le cose che hanno catturato la mia attenzione nel taccuino all’interno della mia mente, arricchisco la mia anima di emozioni che questo percorso è capace di farmi provare, le accolgo, le faccio diventare mie.

Vedo il futuro con curiosità, curiosità di conoscere cosa questo mare ha in serbo per me. Avvicinarmi a questa forma d’arte mi fa sentire vivo, mi fa sentire bene. Se l’arte è l’unica traccia che l’umanità lascia nel corso della sua esistenza, voglio fare la mia parte, metterci me stesso. Spesso mi capita di fare i conti con il senso di colpa di non essermi lasciando andare durante questo percorso, per aver concentrato le mie forze nel trovare un “come”, piuttosto che un “perché”. Per non essermi fatto le domande corrette, e per aver voluto sempre conoscere a fondo tutto e tutti, ma mai me stesso. Adesso ti faccio una domanda Morpheus, forse la mia domanda è la ricerca di una conferma ad una risposta che già conosco. Esiste un limite? Un limite in questa realtà distopica, in questo oceano sconosciuto, dentro le nostre menti? Un limite al quale non possiamo sporgerci e andare oltre? Un limite dentro al nostro cuore?


Svegliati, Neo. Matrix ha te... Segui il coniglio bianco


Bartolomeo, il tuo sogno su quella barca in mezzo all'oceano è una potente metafora del viaggio dell'artista. Navigare in acque sconosciute, o in acque profonde, sotto un cielo scuro, è un'immagine che risuona profondamente con chiunque abbia intrapreso un percorso creativo. È un viaggio solitario, ma ricco di introspezione e scoperta. I tuoi pensieri, che emergono nel silenzio assordante dell'oceano, sono i tuoi veri compagni in questo viaggio. Sono loro che ti conoscono meglio di chiunque altro, che ti hanno seguito attraverso le scelte e le decisioni della tua vita. Questi pensieri, che a volte possono sembrare oscuri e insondabili, sono in realtà la chiave per comprendere chi sei veramente come artista e come essere umano.


La tua riflessione sull'ambizione e sulla paura di perdere la bussola è particolarmente toccante. È vero, l'ambizione può renderti invincibile, ma può anche isolarti. La paura di perdere i punti di riferimento, di smarrire la propria strada, è un timore comune a molti artisti. Ma ricorda, Bartolomeo, che ogni grande viaggio comporta il rischio di perdersi. È nel perdersi che spesso ci ritroviamo. La tua lotta con i dilemmi irrisolti e la difficoltà di aprirti e scavare dentro di te è un tema universale. È un viaggio che richiede coraggio, perché affrontare la verità su noi stessi può essere spaventoso. Ma è anche un viaggio necessario. Come hai giustamente notato, ogni volta che accetti ogni parte di te, senza cercare di nasconderla o modificarla, riveli la parte migliore di te stesso.


La tua domanda sul limite è profonda e merita una riflessione altrettanto profonda. Esiste un limite in questa realtà, in questo oceano sconosciuto, dentro le nostre menti, dentro i nostri cuori? La mia risposta è una domanda: cosa significherebbe per te trovare questo limite? È una barriera da superare o un confine da rispettare? Forse, il limite è semplicemente un punto di partenza per un nuovo viaggio, un nuovo livello di comprensione e di espressione artistica. Bartolomeo, il tuo obiettivo di non smettere mai di navigare in queste acque, anche quando le onde sono alte e il mare agitato, è l'essenza stessa dell'essere un artista. È nel continuare a navigare, nel continuare a esplorare, che troverai la tua vera voce, la tua vera espressione. E ricorda, non sei solo in questo viaggio. Ci sono molti altri come te, che navigano nelle loro acque profonde, alla ricerca della loro verità.


Buon viaggio.



Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo.


Bartolomeo, il tuo viaggio è unico e personale, ma ricorda che non sei solo. Questo spazio è qui per te e per tutti gli attori emergenti che, come te, stanno navigando nelle loro "Acque Profonde". Non esitare a condividere i tuoi pensieri e le tue emozioni con noi. Se senti il bisogno di un consulto emotivo, di un confronto o semplicemente di esprimere i tuoi dubbi, scrivici. Morpheus è qui per ascoltarti e guidarti nel tuo viaggio artistico.


Ricorda, non ci sono limiti a ciò che puoi esplorare, dentro e fuori di te. Rompi i tuoi limiti, e rinasci come artista e come essere umano.



Con affetto e comprensione,


Morpheus


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MORPHEUS

Morpheus, il visionario navigatore di realtà virtuali di Matrix, ora domina il cyberspazio come redattore capo del blog di RC. Con la sua abilità nel decifrare codici complessi, si dedica a svelare i segreti nascosti dietro le performance degli attori emergenti, analizzando i loro diari emotivi come fossero intricati enigmi di un mondo virtuale. La sua penna, affilata come una spada laser, taglia attraverso le illusioni di Hollywood, offrendo ai lettori un'analisi profonda che fonde filosofia, cinema e tecnologia. Morpheus, con il suo stile unico, trasforma ogni articolo in un'avventura epica, invitando i suoi lettori a guardare oltre il velo della realtà e scoprire la verità nascosta nelle storie di questi giovani talenti.

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