I migliori film italiani - anni '70

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~ LA REDAZIONE DI RC

GUIDA AI MIGLIORI FILM ITALIANI DEGLI ANNI '70


Carissimi appassionati di cinema, è con grande entusiasmo che vi presento un viaggio gli anni '70 del cinema italiano. Questi film ci trasportano in un'era di sperimentazione, di sfide sociali, di drammaticità e umorismo, mostrando la maestria e la diversità del cinema italiano. Quindi, preparatevi a un viaggio straordinario, dove ogni film è una finestra su un mondo ricco di emozioni, idee e storie indimenticabili.


I MIGLIORI FILM ITALIANI NEGLI ANNI '70


Sacco e Vanzetti – Giuliano Montaldo (1971)


La storia si concentra sui personaggi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due immigrati italiani in America, ingiustamente accusati di rapina e omicidio in un clima di forte pregiudizio anti-immigrato e paura del comunismo. La loro lotta legale e morale diventa un simbolo delle ingiustizie del sistema giudiziario americano, mettendo in luce la discriminazione e il pregiudizio contro gli immigrati e gli attivisti politici.



Il caso Mattei - Francesco Rosi (1972)


La trama si sviluppa attorno alla figura di Enrico Mattei, un influente uomo d'affari e politico italiano che ha avuto un ruolo determinante nella creazione dell'ENI, l'Ente Nazionale Idrocarburi. Mattei era noto per la sua politica audace e innovativa nel campo energetico, che sfidava il monopolio delle grandi compagnie petrolifere. La storia si concentra sulle circostanze misteriose e controverse della sua morte in un incidente aereo nel 1962, sollevando dubbi e teorie del complotto. Il film invita lo spettatore a riflettere sulle dinamiche oscure che spesso si celano dietro le facciate del successo e del potere.



Nel nome del padre - Marco Bellocchio (1972)


In un collegio religioso gestito con ferrea disciplina un gruppo di studenti, guidati dal carismatico e ribelle Angiolino, inizia a mettere in discussione e a sfidare l'opprimente sistema imposto dai direttori del collegio. Angiolino, con il suo spirito indomito e la sua intelligenza acuta, diventa un simbolo di resistenza contro l'oppressione e l'autorità, spingendo gli altri studenti a partecipare attivamente alla sua lotta per la libertà e l'autodeterminazione. I



Lo scopone scientifico - Luigi Comencini (1972)


Un film che intreccia abilmente elementi di commedia e dramma, riflettendo sottilmente sulle dinamiche di classe e fortuna. La trama ruota attorno a un peculiare gioco di carte chiamato "scopone scientifico", giocato tra una coppia di anziani ricchi americani e una famiglia di umili raccoglitori di carta romani. Il gioco diventa una metafora della lotta di classe, con i ricchi che sembrano divertirsi nel vedere gli umili giocatori lottare per vincere una partita che sembra essere sempre a loro sfavore. Nonostante l'ingenuità e l'ostinazione dei giocatori romani, la coppia americana mantiene il controllo, simboleggiando il divario insuperabile tra ricchezza e povertà.



La prima notte di quiete – Valerio Zurlini (1972)


Un film che esplora con intensità e profondità temi come la solitudine, l'amore e la disillusione. La storia è ambientata nella pittoresca Rimini, e si concentra sulla figura di Daniele Dominici, un professore di liceo intrappolato in una vita che lo soffoca e in un matrimonio infelice. La sua esistenza grigia e monotona viene improvvisamente scossa dall'incontro con una sua studentessa, la giovane e misteriosa Vanina. Questa relazione, segnata da un'intensa passione e da un'inevitabile tragedia, diventa per Daniele una sorta di fuga dalla realtà, un'illusione di felicità e libertà in un mondo che sembra privo di speranza.



Mimì metallurgico ferito nell’onore – Lina Wertmüller (1972)


Un film che unisce con maestria la commedia all'analisi sociale, affrontando temi come l'onore, la politica e i rapporti di genere. La storia segue le vicende di Carmelo Mardocheo, detto Mimì, un operaio siciliano che, a seguito di un torto subito, lascia la Sicilia per Torino. In questa città, Mimì sperimenta un cambiamento radicale di vita, immergendosi nelle lotte politiche e sindacali e iniziando una relazione con Fiorella, una giovane attivista. La sua vita si complica quando torna in Sicilia e si ritrova intrappolato in un intreccio di relazioni amorose e conflitti legati al concetto di onore maschile.



Film d’amore e d’anarchia, ovvero “Stamattina in via dei fiori nella nota casa di tolleranza…” – Lina Wertmüller (1973)


La trama ruota attorno a Tunin, un giovane anarchico proveniente dalla campagna, che arriva a Roma con il compito di assassinare Benito Mussolini. Durante la sua missione, si rifugia in una casa di tolleranza, dove incontra e si innamora di Salomè, una delle prostitute. Il loro amore nasce in un contesto di conflitto e tensione politica, offrendo un contrasto stridente ma toccante tra la dolcezza dell'affetto e la durezza della realtà esterna.



Diario di un maestro - Vittorio De Seta (1973)


Un giovane insegnante, interpretato da Bruno Cirino, viene assegnato a una scuola elementare in una zona disagiata di Roma. Qui, si trova di fronte a una classe di studenti problematici, provenienti da ambienti difficili e spesso trascurati dal sistema educativo. Con passione e dedizione, l'insegnante cerca di costruire un rapporto di fiducia e comprensione con i suoi studenti, utilizzando metodi didattici innovativi e ponendo l'accento sulla necessità di ascoltare e comprendere le loro storie personali e le loro difficoltà.



Amarcord - Federico Fellini (1973)


il titolo, un'espressione dialettale romagnola che significa "mi ricordo", anticipa il tono nostalgico e personale del film. La trama si snoda attraverso una serie di episodi, spesso esilaranti, talvolta toccanti, che dipingono un affresco colorato e surreale della vita quotidiana, delle tradizioni e delle eccentricità degli abitanti del paese. Personaggi pittoreschi, come la figura materna e dominante della madre, il padre burbero ma affettuoso, la sexy tabaccaia, e il visionario zio matto, si muovono in un mondo dove il reale e l'immaginario si fondono in modo indistinguibile. Il film esplora temi come la sessualità, i sogni, le frustrazioni e le gioie dell'adolescenza, il tutto ambientato sotto il regime fascista, il cui impatto sulla vita del paese è rappresentato con ironia e critica sottile.



Pane e cioccolata - Franco Brusati (1973)


Nino Garofoli, un emigrato italiano in Svizzera, lotta per adattarsi a una cultura e a un ambiente che lo vedono come un estraneo, e si trova ad affrontare la difficoltà di trovare un lavoro stabile e dignitoso, e il pregiudizio e la discriminazione da parte della società svizzera.


Il titolo simboleggia il contrasto tra la semplicità e la povertà della vita italiana (il pane) e la ricchezza apparente della Svizzera (la cioccolata). Questo contrasto si riflette anche nelle dinamiche sociali e nella lotta di Nino per mantenere la sua identità e dignità in un ambiente che lo costringe costantemente a compromessi.



C'eravamo tanto amati - Ettore Scola (1974)


Gianni, Nicola e Antonio sono tre uomini che si incontrano durante la Resistenza e diventano amici inseparabili. Tuttavia, con il passare degli anni, le loro vite prendono direzioni diverse, riflesso dei cambiamenti e delle trasformazioni della società italiana. Il film segue il loro percorso attraverso le speranze, le disillusioni e i compromessi che caratterizzano la loro esistenza. Gianni diventa un avvocato di successo, perdendo però i suoi ideali giovanili nel processo; Nicola, un medico ospedaliero, cerca di mantenere vivo il suo ideale di giustizia e uguaglianza; mentre Antonio rimane il più semplice e genuino, lavorando come impiegato statale. Una riflessione amara ma affettuosa su come le idee e gli ideali possano cambiare nel tempo, influenzati dalle circostanze storiche e personali.



Il portiere di notte – Liliana Cavani (1974)


La trama ruota attorno alla figura di Max, un ex ufficiale nazista che, lavorando come portiere di notte in un hotel a Vienna, incontra casualmente Lucia, una sopravvissuta ai campi di concentramento con cui aveva avuto un rapporto sadomasochistico durante la guerra. Questo incontro riaccende una relazione intensa e disturbante tra i due, contrassegnata da un misto di desiderio, colpa e trauma. Il film sfida lo spettatore a confrontarsi con la natura ambigua dei legami tra oppressore e oppresso e le complesse dinamiche psicologiche che possono sorgere in situazioni estreme.


DA 8 E 1/2 IN POI


Profondo rosso – Dario Argento (1975)


Un capolavoro del genere giallo e un classico del cinema horror italiano. La trama segue le indagini di un pianista di jazz, Marc Daly, che diventa testimone di un omicidio. Sconvolto e ossessionato dall'evento, Marc decide di investigare sul caso, immergendosi in un labirinto di indizi, enigmi e pericoli. Il film è un viaggio nel macabro e nel misterioso, dove ogni angolo può nascondere una verità inquietante o una minaccia mortale. L'atmosfera è resa ancora più densa e tesa dalla colonna sonora memorabile dei Goblin, che accompagna lo spettatore in questo percorso oscuro e affascinante.



Maria R. e gli angeli di Trastevere – Elfriede Gaeng (Diana Thermes) (1975)


Un film che esplora la vita quotidiana e le dinamiche sociali nel quartiere romano di Trastevere, con uno sguardo particolare verso i margini della società. La trama si concentra su Maria R., una donna che diventa una figura materna e protettiva per i giovani emarginati e i bambini delle strade di Trastevere. Attraverso gli occhi di Maria R., il film dipinge un ritratto autentico e commovente della vita nel quartiere, mostrando le difficoltà, le speranze e le piccole gioie di chi vive ai margini della società. Il film si distingue per il suo approccio realistico e umanistico, dando voce a personaggi spesso trascurati dal cinema mainstream.



Pasqualino Settebellezze – Lina Wertmüller (1975 )


La storia si concentra su Pasqualino Frafuso, un piccolo truffatore napoletano soprannominato "Settebellezze" per la sua vanità e il suo fascino. La narrazione segue le disavventure di Pasqualino dalla Napoli dell'era fascista fino a un campo di concentramento tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. Inizialmente, Pasqualino cerca di mantenere il suo senso dell'onore e della dignità in un mondo che cade a pezzi, ma ben presto si ritrova a fare scelte disperate per sopravvivere. Lina Wertmüller, con un approccio audace e provocatorio, crea un ritratto complesso di un uomo che lotta per mantenere la sua umanità in condizioni estreme.



Fantozzi - Luciano Salce (1975)


Una delle commedie italiane più amate e iconiche, basata sui libri di Paolo Villaggio, che interpreta anche il protagonista. Il film racconta le tragicomiche avventure di Ugo Fantozzi, un impiegato sottomesso e maldestro che lavora in una grande azienda. Fantozzi è un personaggio rappresentativo del "piccolo uomo" schiacciato dalle gerarchie aziendali e dalle assurdità della burocrazia. Le sue disavventure, sia in ufficio che nella vita privata, sono una serie di episodi esilaranti e allo stesso tempo amari, che mettono in luce le frustrazioni e le umiliazioni quotidiane del cittadino medio.



Novecento - Bernardo Bertolucci (1976)


Un'epica cinematografica che esplora la storia sociale e politica dell'Italia nel corso del 20° secolo, in particolare attraverso le vicende del primo mezzo secolo. Il film è diviso in due parti e racconta la storia di due uomini nati lo stesso giorno nel 1900 in una grande tenuta rurale dell'Emilia-Romagna: Alfredo Berlinghieri, interpretato da Robert De Niro, e Olmo Dalcò, interpretato da Gérard Depardieu. Alfredo appartiene a una famiglia di proprietari terrieri, mentre Olmo è figlio di contadini. Nonostante le loro diverse origini sociali, i due crescono insieme e diventano amici. Tuttavia, con il passare degli anni e l'arrivo dei grandi eventi storici, come la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, il fascismo e la lotta di classe, la loro amicizia viene messa alla prova.



Un borghese piccolo piccolo - Mario Monicelli (1977)


La storia segue Giovanni Vivaldi, interpretato magistralmente da Alberto Sordi, un modesto impiegato statale, l'archetipo del "borghese piccolo piccolo" che vive una vita ordinaria e senza fronzoli. La tranquilla esistenza di Giovanni viene stravolta quando suo figlio, l'unica sua vera gioia e motivo di orgoglio, viene brutalmente ucciso durante una rapina. Questo tragico evento segna una svolta drammatica nella vita di Giovanni, che, consumato dal desiderio di vendetta, intraprende un percorso oscuro e vendicativo che lo porterà a confrontarsi con la criminalità e la corruzione.



Una giornata particolare - Ettore Scola (1977)


La storia si concentra su due personaggi, Antonietta e Gabriele, interpretati rispettivamente da Sophia Loren e Marcello Mastroianni, che vivono nel medesimo palazzo. Antonietta è una casalinga trascurata e madre di sei figli, mentre Gabriele è un annunciatore radio licenziato a causa della sua omosessualità, considerata all'epoca un crimine. Entrambi rimangono nel palazzo deserto mentre tutti gli altri residenti partecipano alla parata fascista. La loro casuale incontro sfocia in una profonda connessione emotiva, che si sviluppa nel corso della giornata.



Padre padrone - Paolo e Vittorio Taviani (1977)


Il film racconta la storia di Gavino, un ragazzo sardo che viene costretto dal padre a lasciare la scuola all'età di sei anni per lavorare come pastore nelle campagne sarde. Questa decisione segna l'inizio di una vita di isolamento e di dura fatica sotto l'oppressivo dominio paterno. Il film segue il percorso di Gavino dalla sua infanzia fino all'età adulta, mostrando come, nonostante le avversità e la mancanza di istruzione formale, riesca a insegnarsi da solo a leggere e a scrivere. Questo apprendimento segna un punto di svolta nella sua vita, dandogli gli strumenti per liberarsi dalla tirannia del padre e dalla vita dura e solitaria del pastore.



L'albero degli zoccoli - Ermanno Olmi (1978)


Un film che celebra la vita quotidiana dei contadini lombardi verso la fine del XIX secolo. La trama segue le storie intrecciate di diverse famiglie che lavorano e vivono in una cascina, dipingendo un quadro autentico e dettagliato della vita rurale di quel periodo. Il film è noto per il suo approccio documentaristico e per l'uso di attori non professionisti, che contribuiscono a creare un'atmosfera di realismo e autenticità. Un episodio chiave del film riguarda un contadino che taglia un albero nella proprietà del padrone per fare un nuovo paio di zoccoli per suo figlio, affinché possa andare a scuola. Questo gesto semplice ma significativo sottolinea la durezza della vita contadina, ma anche la profondità dell'amore genitoriale e il desiderio di un futuro migliore per i propri figli.



Io sono mia – Sofia Scandurra (1978)


La storia si concentra sulla protagonista, una giovane donna che lotta per affermare la sua identità e indipendenza in una società ancora dominata da valori patriarcali. Il film segue il suo viaggio di auto-scoperta e ribellione contro le convenzioni sociali e le aspettative familiari. Attraverso una serie di esperienze, tra cui relazioni amorose, amicizie e confronti lavorativi, la protagonista cerca di definire se stessa e il suo posto nel mondo.



Ecce Bombo – Nanni Moretti (1978)


"Ecce Bombo", diretto e interpretato da Nanni Moretti, è un film che rappresenta un momento significativo nel cinema italiano, segnando l'ingresso di Moretti nel panorama cinematografico con uno stile distintivo e personale. Il film è un ritratto ironico e autoironico della generazione del '68 in Italia, mettendo in scena le disillusioni, le ansie e le idiosincrasie di un gruppo di giovani intellettuali romani. La trama segue le vicende di Michele Apicella, interpretato dallo stesso Moretti, e del suo gruppo di amici. Michele è un personaggio indeciso e insoddisfatto, che riflette le incertezze e le contraddizioni della sua generazione. Attraverso una serie di episodi che vanno dall'umoristico al patetico, il film esplora temi come l'alienazione, la ricerca di senso e l'incapacità di adattarsi alle convenzioni sociali.



Un sacco bello – Carlo Verdone (1980)


Conosciuto anche con il titolo internazionale "Fun is Beautiful", il film è una raccolta di tre episodi, ognuno incentrato su un diverso personaggio interpretato da Verdone stesso, ciascuno rappresentativo di un certo tipo sociale dell'Italia dell'epoca. I personaggi sono: Enzo, un giovane romano disoccupato e un po' scapestrato, che vive ancora con la madre e cerca di sfruttare ogni occasione per divertirsi; Leo, un timido e imbranato ragazzo di provincia che arriva a Roma per un appuntamento al buio, solo per trovarsi in una serie di situazioni imbarazzanti; e Ruggero, un padre di famiglia arrogante e prepotente, ossessionato dal controllo e dal mantenimento delle apparenze.



AL PROSSIMO DECENNIO DI FILM ITALIANI!


Concludendo questa nostra rassegna cinematografica dedicata agli anni '70, ci troviamo immersi in un sentimento di profonda gratitudine e ammirazione per i maestri del cinema italiano. Questi film non sono solo opere del passato, ma dialoghi continui che ancora oggi ci insegnano, ci ispirano e ci commuovono. Continuiamo a esplorare insieme il magnifico mondo del cinema, lasciandoci incantare dalla sua magia senza tempo.


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