Monologo - Aldo Baglio in Chiedimi se sono felice

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "Chiedimi se sono felice" del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, la commedia si intreccia profondamente con momenti di seria riflessione sulla vita, l'amicizia e la ricerca della felicità. L’introduzione di Aldo è un passaggio che getta luce sulle dinamiche personali tra i personaggi e offre anche una finestra sulle loro aspirazioni.

MIIII CHE FATICA

MINUTAGGIO: 00:10-8:45

RUOLO: Aldo

ATTORE: Aldo Baglio

DOVE: Netflix



ITALIANO


Avete mai sentito di qualcuno che era felice mentre stava morendo? Forse quell’alpinista, l’ho letto sul giornale… che è arrivato su, e non è più tornato su. Ha raggiunto il suo scopo. Oppure quel sub che è andato giù e non è più tornato su. Ha fatto il suo record personale. Forse un sorriso gli è scappato. E poi ci sono io alla fine di questa storia. Eccomi. Vi sembrerà strano ma, anche se sto per morire, sono felice. Che cos’è il rancore? E’ quella cosa… è quando lo stomaco ti si.. coè, lo dice la parola stessa. Ran-Core… Che bisogna… Maria, ma proprio io dovevo fare la voce fuori campo? Allora stiamo calmi. in pratica è come quando sei amico. Ma proprio amicone amicone amicone, no? E succede una mezza cazzata e te la leghi al dito. E va a finire che non ti vedi più per tre anni, no? Ed è esattamente quello che è successo a noi…Eppure tre anni fa le cose erano molto diverse. Tanto per cominciare, tre anni fa, io, Giovanni e Giacomo eravamo amici, ma proprio amiconi amiconi. E poi eravamo attori. Attori… Non proprio Attoroni di stirpe. Più attori diciamo… io ad esempio facevo la comparsa nelle opere liriche. Cinque sere a settimana più una pomeridiana. Quattro soldi. Ma si sa, agli inizi non si può fare gli schizzinosi. Quel lavoro me l’aveva trovato silvana, la mia fidanzata. Anche se non per vantarmi di quel periodo di mezze fidanzate ne avevo a garganella. Forse non ero la comparsa del secolo, ma col costume del 600 facevo la mia porca figura. Per fortuna c’era chi se la cavava meglio di me. Giacomo ad esempio, era riuscito ad entrare nel mondo del cinema. Faceva il doppiatore. Diceva sempre che doppiare gli piaceva, perché ogni giorno puoi diventare qualcun altro: un giorno sei Gary Grant, domani Robert De Niro, un giorno sei Al Pacino, e quello dopo Tom Cruise. QUel giorno Giacomo era Mr. Quaggott… E poi c’era Giovanni. Beh, Giovanni di noi era quello messo peggio. Meschino, faceva il manichino vivente ai grandi magazzini.

CHIEDIMI SE SONO FELICE

"Chiedimi se sono felice" è un film del 2000 diretto e interpretato dal trio comico italiano Aldo, Giovanni e Giacomo, con la collaborazione di Massimo Venier nella regia. È uno dei film più noti e amati del trio, ricco di umorismo e momenti toccanti.


La trama si concentra su tre amici: Aldo, Giovanni e Giacomo, che condividono la passione per il teatro e decidono di mettere in scena "Il Cyrano de Bergerac". Le prove per lo spettacolo sono al centro della storia, ma il vero fulcro del film è la loro amicizia e le dinamiche tra i personaggi.


La trama prende una svolta quando entra in scena Marina, interpretata da Marina Massironi. Lei diventa oggetto dell'affetto sia di Giovanni che di Giacomo, creando tensioni tra i due amici. La situazione si complica ulteriormente quando Giovanni scopre di essere innamorato di Marina, ma decide di reprimere i suoi sentimenti quando si rende conto che anche Giacomo è innamorato di lei.


Il film esplora temi come l'amicizia, l'amore, il sacrificio personale e la lealtà, intrecciando momenti comici con altri più emotivi. La famosa battuta "Chiedimi se sono felice" emerge in un momento chiave, diventando un simbolo del sacrificio personale di Giovanni per l'amicizia e l'amore non corrisposto.

ANALISI MONOLOGO

Inizialmente, Aldo si interroga sulla felicità nelle circostanze estreme, come quella della morte. Cita esempi di persone che, raggiungendo i propri obiettivi ultimi (l'alpinista che raggiunge la vetta, il sub che stabilisce un record), potrebbero aver trovato un momento di felicità suprema. Questo introduce una riflessione sulla felicità come realizzazione personale, anche a costo della vita.


Segue poi una confessione personale: anche se sta per morire, Aldo si dichiara felice. Questo rivela un'intima accettazione del suo destino e un apprezzamento per gli aspetti più profondi della vita, come l'amicizia e l'amore, che vengono elaborati nel seguito del monologo.


La parte centrale del monologo è una riflessione sull'amicizia e sul rancore. Aldo usa una metafora fisica ("lo stomaco ti si...") per descrivere il rancore, paragonandolo a un dolore che attanaglia, e poi racconta di come un piccolo dissapore ha portato alla rottura di una profonda amicizia triennale. Nel finale, Aldo fa un ritratto di sé stesso e dei suoi amici, sottolineando le loro umili origini professionali e il contrasto tra i sogni e la realtà. Descrive la loro situazione lavorativa e sentimentale con un tono ironico ma anche con un certo orgoglio, evidenziando come ognuno di loro cercasse di migliorarsi e adattarsi alle circostanze della vita.

Conclusioni

Aldo, a modo suo… esplora la natura effimera della felicità e il valore dell'amicizia, ma apre anche una riflessione sul significato del successo personale e sulle piccole vittorie quotidiane che, nonostante le avversità, arricchiscono la vita. Il monologo è dunque un potente strumento narrativo che amplifica i temi del film, rendendo "Chiedimi se sono felice" un'opera che risuona con chiunque abbia mai riflettuto sui veri pilastri della contentezza e dell'umanità.

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