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~ LA REDAZIONE DI RC
Il film "Eva contro Eva" di Joseph L. Mankiewicz è un capolavoro del cinema che sviscera con acutezza le dinamiche di potere e ambizione nel teatro di Broadway. Attraverso una narrazione incisiva e un cast eccezionale, il film esplora le complesse interazioni tra personaggi che sono mossi da desideri profondi e spesso contrastanti. Uno degli strumenti narrativi più efficaci usati da Mankiewicz per rivelare la profondità dei personaggi è il monologo.
MINUTAGGIO:
RUOLO: Eva
ATTRICE: Anne Baxter
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
I guess it started back home. Wisconsin, that is. There was just mum, and dad - and me. I was the only child, and I made believe a lot when I was a kid - I acted out all sorts of things... what they were isn't important. But somehow acting and make-believe began to fill up my life more and more, it got so that I couldn't tell the real from the unreal except that the unreal seemed more real to me... I'm talking a lot of gibberish, aren't I? Farmers were poor in those days, that's what dad was - a farmer. I had to help out. So I quit school and I went to Milwaukee. I became a secretary. In a brewery. When you're a secretary in a brewery - it's pretty hard to make believe you're anything else. Everything is beer. It wasn't much fun, but it helped at home - and there was a Little Theater Group... like a drop of rain in the desert That's where I met Eddie. He was a radio technician. We played 'Liliom' for three performances, I was awful - then the war came, and we got married. Eddie was in the air force - and they sent him to the South Pacific. You were with the O.W.I., weren't you Mr. Richards? That's what 'Who's Who' says... well, with Eddie gone, my life went back to beer. Except for a letter a week. One week Eddie wrote he had a leave coming up. I'd saved my money and vacation time. I went to San Francisco to meet him. Eddie wasn't there. They forwarded the telegram from Milwaukee - the one that came from Washington to say that Eddie wasn't coming at all. That Eddie was dead… so I figured I'd stay in San Francisco. i was alone, but couldn't go back without Eddie. I found a job. And his insurance helped... and there were theaters in San Francisco. And one night Margo Channing came to play in 'Remembrance'... and I went to see it. And - well - here I am...
ITALIANO
Da bambina vivevo in campagna. Sono del Wisconsin. Eravamo mamma, papà e io. Ero figlia unica. Da piccola mi piaceva inventare le favole e recitarle a me stessa. Cose da bimbi, è naturale… ma quel mondo fantasioso e irreale cominciò a poco a poco a riempirmi la vita. Finii per confondere la verità con il sogno… al punto che era quest'ultimo a sembrarmi reale. Sto dicendo molte sciocchezze, vi pare? La campagna rendeva poco allora. Papà era un contadino, era povero. Dovetti dare un aiuto. Lasciai gli studi e andai a Milwaukee. Mi impiega in una… fabbrica di birra. Quando sei in una fabbrica di birra, è difficile coltivare le proprie ispirazioni. Non c'è che birra! Non era piacevole ma ero utile ai miei. E poi c’era una piccola filodrammatica, una goccia d'acqua nel deserto. Fu lì che incontrai Eddie. Era un radiotecnico. Demmo quattro recite di Liliom. Recitai malissimo. Poi venne la guerra e ci sposammo. Eddie era Tenente pilota. Lo mandarono nel Pacifico. Lei era nel genio aeronautico, vero? Signor Richards? Lo dice la sua biografia. Poi, partito Eddie tornai alla fabbrica di birra. Lui mi scrive da ogni lunedì. Un giorno mi scrisse che sarebbe venuto in bici. Preso il denaro che avevo risparmiato e andai a San Francisco a incontrarlo. Ma Eddie non venne. Mi rispedire in un telegramma dal Milwaukee. Veniva da Washington. E comunicava che… Eddie non sarebbe più tornato. Eddie era morto. Decisi di restare a San Francisco. Ero sola. Non potevo tornare senza Eddie. Trovai il lavoro e mi aiutavo con la pensione. E non pensavo quasi più al teatro. Poi, una sera, Marco Channing interpretò Rimembranze. E io andai a vederla. Ed ora… Eccomi qua.
"Eva contro Eva" ("All About Eve") è un film del 1950 diretto da Joseph L. Mankiewicz, che ha riscosso un enorme successo di critica e pubblico, diventando un classico del cinema americano. La pellicola è famosa per la sua acuta osservazione delle ambizioni e delle dinamiche di potere nel mondo del teatro.
La trama ruota attorno a Margo Channing, interpretata da Bette Davis, una star del teatro di Broadway alla soglia dei quarant'anni, famosa tanto per il suo talento quanto per il suo temperamento forte. La vita di Margo subisce una svolta quando incontra Eva Harrington (Anne Baxter), una giovane apparentemente ingenua e adorante, che si presenta come una sua grande ammiratrice. Eva, che inizialmente sembra timida e innocente, viene accolta nel circolo intimo di Margo, inclusi il fidanzato regista Bill Sampson (Gary Merrill) e l'amica autrice Karen Richards (Celeste Holm).
Con il passare del tempo, Eva rivela la sua vera natura: è ambiziosa, calcolatrice e disposta a fare qualsiasi cosa per scalare le vette del successo nel mondo del teatro. Utilizzando l'astuzia e la manipolazione, Eva riesce a sostituirsi gradualmente a Margo nelle sue parti teatrali e nei rapporti personali, svelando la sua abilità nel giocare con le vulnerabilità e le insicurezze altrui.
Il monologo di Eva funziona come un mezzo per approfondire la sua psicologia e le sue motivazioni. Eva inizia descrivendo la sua infanzia solitaria nel Wisconsin, dove viveva con i genitori. Questo isolamento potrebbe aver contribuito a sviluppare la sua fervida immaginazione e la propensione a rifugiarsi in un mondo fantastico, il che è comune nei bambini unici che cercano compagnia nelle loro storie e giochi di finzione.
Eva menziona come il mondo delle favole abbia iniziato a sembrarle più reale della sua vita quotidiana. Lasciare gli studi per lavorare in una fabbrica di birra dimostra il suo senso di responsabilità verso la famiglia, nonostante la sua aspirazione personale al teatro. La durezza della vita lavorativa contrasta fortemente con il suo mondo interiore ricco di immaginazione e aspirazioni artistiche.
Nonostante la monotonia e la durezza del lavoro in fabbrica, Eva trova rifugio nel teatro amatoriale. Questo sottolinea il suo bisogno intrinseco di esprimersi artisticamente, e introduce anche il teatro come un catalizzatore per la trasformazione della sua vita.
La morte del marito rappresenta un punto di svolta emotivo per Eva. Il suo dolore e la solitudine che ne derivano la spingono a lasciare il suo passato e a ricominciare da sola a San Francisco. La visione di Margo Channing sul palco rappresenta un momento di rivelazione per Eva, risvegliando la sua passione sopita per il teatro e spingendola a inseguire nuovamente i suoi sogni artistici. Concludendo il monologo con "Ed ora… Eccomi qua", Eva suggerisce sottilmente il suo successo nel raggiungere il mondo che desiderava così ardentemente.
Il monologo di Eva evidenzia la sua complessità e ambivalenza morale. Attraverso il suo racconto, Eva si rivela sia come vittima sia come architetto della propria ascesa, una figura che incarna l'intersezione tra vulnerabilità e calcolo. Il suo monologo arricchisce la comprensione del personaggio e stimola anche una riflessione più ampia sulle tematiche di verità, performance e identità, così centrali nel teatro come nella vita.
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