Monologo - Pierfrancesco Favino in Il Traditore

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "Il traditore" di Marco Bellocchio, la figura di Tommaso Buscetta, emerge come una delle più complesse e contraddittorie nella storia recente del cinema italiano che esplora il mondo della mafia. Attraverso il suo personaggio, il film si addentra nel cuore oscuro di Cosa Nostra, esponendo le sue rigide strutture gerarchiche e il profondo codice d'onore che regola la vita dei suoi membri.

LA PIRAMIDE DELLA MAFIA

MINUTAGGIO: 46:00-48:03

RUOLO: Tommaso Buscetta

ATTORE: Pierfrancesco Favino

DOVE: Netflix


ITALIANO


“Cosa nostra”, si chiama. Noi uomini d’onore la chiamiamo così: lei si deve figurare una piramide. Alla base di questa piramide ci sono i soldati. io sono un soldato, sono un soldato semplice. E il soldato fa giuramento di fedeltà assoluta a cosa nostra per tutta la vita, non si esce da cosa nostra. Tre famiglie fomano un mandamento, con il suo capo mandamento, e al vertice di questa piramide, al suo punto più alto c’è la commissioene, con il suo capo commissione che viene eletto da tutti i soldati di tutte le famiglie. Io ho giurato fedeltà a cosa nostra, quella antica, più di quarant’anni fa. Ero bambino. L’altra volta io ho accettato le sue sigarette perché era un pcchetto già adesso. una stecca, un pacchetto nuovo non avrei mai accettato.

IL TRADITORE

"Il traditore" è un film del 2019 diretto da Marco Bellocchio, che racconta la storia di Tommaso Buscetta, interpretato da Pierfrancesco Favino, un mafioso pentito che ha giocato un ruolo cruciale nei maxi-processi degli anni '80 contro la mafia siciliana.


La trama si sviluppa attorno alla figura di Buscetta, che, dopo essere emigrato in Brasile per sfuggire alla guerra interna della mafia, viene arrestato e successivamente estradato in Italia. Qui, decide di diventare un collaboratore di giustizia, mettendo a rischio la propria vita e quella della sua famiglia. Buscetta fornisce informazioni dettagliate sui membri di Cosa Nostra, rivelando la struttura e le operazioni dell'organizzazione mafiosa, e contribuendo così significativamente al successo dei processi.


"Il traditore" si concentra sulle testimonianze di Buscetta durante il processo, ma anche sul suo conflitto interno e sui dilemmi morali di tradire i codici d'onore della mafia a cui aveva precedentemente giurato fedeltà. Il film offre anche uno sguardo sulla vita personale di Buscetta, compresa la sua relazione con la terza moglie Cristina, e il suo costante sforzo per proteggere la sua famiglia dalle ritorsioni della mafia.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Tommaso Buscetta è un esempio potente di narrazione che svela la struttura interna di Cosa Nostra, ma anche l'approccio personale e i principi di Buscetta riguardo alla mafia. Questa parte del suo discorso illustra vividamente la gerarchia e il codice d'onore che regola l'organizzazione mafiosa, così come il suo personale conflitto e le sue riflessioni.


Buscetta descrive l'organizzazione come una piramide, una metafora che evidenzia la rigida gerarchia e il sistema di potere della mafia. Alla base ci sono i soldati, gli esecutori delle volontà dei loro superiori, che rappresentano la maggior parte dei membri e sostengono l'intera struttura con la loro fedeltà e le loro azioni. Identificandosi come un "soldato semplice", Buscetta sottolinea la sua posizione iniziale all'interno dell'organizzazione, ma anche il suo impegno e il suo rispetto per il giuramento di fedeltà. Questa umiltà apparente nasconde la sua profonda conoscenza e comprensione dei meccanismi interni di Cosa Nostra.


Il giuramento di fedeltà "per tutta la vita" rappresenta il nucleo del codice d'onore mafioso, che prescrive una lealtà incondizionata. Buscetta esprime un senso di irrevocabilità e di immutabilità nel suo impegno, nonostante le sue successive scelte lo portino a rompere questo voto. Quando parla del rifiuto di accettare un pacchetto di sigarette nuovo, Buscetta rivela il suo attaccamento ai principi di Cosa Nostra che regolano anche i gesti quotidiani più banali, come l'accettazione di regali. Questo dettaglio mostra la profondità del suo coinvolgimento e il peso dei piccoli gesti all'interno della mafia.


Attraverso il monologo, Buscetta esprime un conflitto interiore tra la fedeltà alla "Cosa Nostra antica" a cui aveva giurato fedeltà da bambino e le sue azioni come collaboratore di giustizia. È evidente la sua lotta tra il rispetto per il codice d'onore che una volta governava la sua vita e il suo nuovo percorso verso la redenzione e la giustizia.

CONCLUSIONI

Il monologo di Tommaso Buscetta è un veicolo per l'esplorazione della sua psiche complessa e del suo tumultuoso percorso di vita, offrendo allo spettatore una visione più profonda del suo personaggio e della sua evoluzione. Mentre il film procede a dipanare la trama di tradimenti e vendette, è attraverso questi momenti di riflessione verbale che si cattura l'essenza del conflitto interiore di Buscetta.

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