Monologo femminile - Hannah Weddingham in \"Ted Lasso\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di Rebecca Welton è un racconto intimo e doloroso che rivela il potere della manipolazione emotiva e il modo in cui Rupert, il suo ex marito, l’ha conquistata. Fino a questo punto della serie, sappiamo che Rupert Mannion è un uomo tossico e narcisista, che ha sempre usato il suo carisma e la sua ricchezza per ottenere ciò che voleva, trattando Rebecca come un trofeo. Ma qui, per la prima volta, vediamo come tutto sia iniziato, e perché lei sia rimasta intrappolata in quella relazione per così tanto tempo. Questa confessione arriva in un momento strategico: Rebecca sta osservando Rupert agire nello stesso modo con Zava, il calciatore che lei vorrebbe per il Richmond. Sta vedendo lo stesso copione ripetersi, ed è come se rivivesse in tempo reale il momento in cui lei stessa è caduta nella rete di Rupert.

Rupert prende sempre quello che vuole

STAGIONE 2 EPISODIO 3
MINUTAGGIO
: 30:21-31:35

RUOLO: Rebecca Welton
ATTRICE:
Hannah Waddingham
DOVE:
Apple TV



INGLESE


Rupert's gonna land Zava. Years ago, when I was bartending in that private club, Rupert and his then wife came into the bar. He was the life and soul of the party. Buying rounds of drinks for everyone, telling stories. Just charm personified. And he left me a massive tip. And then about a week later, he came back without his wife and asked me out. I, of course, said no. Then he left. What a dіck. But then he came back the next night and the next night and the next. And he would just sit at the bar with a drink and chatted to me until close. And he just said, "It doesn't matter if you ever go out with me. It's just worth it being here to get to know you." It's a fine line between stalking and romance. Mmm. And after about six weeks of that, he asked me out again. And I said yes without any hesitation. Because by that point... I just felt so lucky because he wanted me. He made me feel special. Chosen. He made me feel like that.



ITALIANO


Rupert si prenderà Zava. Anni fa, quando facevo la barista in quel club, Rupert e la sua moglie di allora vennero al bar. Lui era letteralmente l’anima della festa, offrendo da bere a tutti i presenti, era… era il fascino in persona, e mi lasciò una super mancia. Dopo circa una settimana tornò al bar, senza la moglie e mi chiese di uscire. Ovviamente dissi di no, e se ne andò. Ma tornò la sera successiva. E la successiva. E la successiva. Si sedeva al bancone con un drink e chiacchieravamo fino alla chiusura. E mi diceva: “Non importa se uscirai con me. Vale la pena starmene qui a conoscerti.” E dopo circa sei settimane così mi chiese di nuovo di uscire, e quel punto gli risposi di si, senza alcuna esitazione. Mi sentivo fortunata, perché lui voleva me. Mi sono sentita speciale, scelta. Mi ha fatto sentire così.

Ted Lasso

"Ted Lasso" è una serie che, sotto l'apparenza di una commedia sportiva leggera, si rivela una narrazione stratificata e ricca di sfumature emotive. Creata da Bill Lawrence, Jason Sudeikis, Joe Kelly e Brendan Hunt, la serie ha debuttato su Apple TV+ nel 2020 e si è rapidamente imposta come un prodotto capace di bilanciare umorismo, introspezione e crescita personale.



La storia segue Ted Lasso (Jason Sudeikis), un allenatore di football americano ingaggiato per allenare una squadra di calcio inglese, l’AFC Richmond, nonostante non abbia alcuna esperienza nel calcio europeo. L’assunzione non è casuale: Rebecca Welton (Hannah Waddingham), la nuova proprietaria del club, vuole distruggere la squadra come vendetta nei confronti del suo ex marito, il precedente proprietario, e pensa che assumere un allenatore incompetente sia il modo migliore per farlo.

Ted arriva in Inghilterra con un atteggiamento genuinamente positivo e un approccio fuori dagli schemi. Nonostante il cinismo iniziale di stampa, tifosi e giocatori, il suo metodo si basa sulla costruzione di fiducia e sul rafforzamento dell’identità della squadra, più che sulla tattica. Nel corso delle tre stagioni, la narrazione si sviluppa non solo attorno alle dinamiche sportive, ma anche ai percorsi di crescita personale dei personaggi.



Prima stagione: accettare il cambiamento


L’inizio è segnato dal contrasto tra l’ottimismo quasi ingenuo di Ted e la freddezza dell’ambiente calcistico britannico. All’interno della squadra, il capitano Roy Kent (Brett Goldstein), un veterano dal carattere burbero, e la giovane star Jamie Tartt (Phil Dunster), arrogante e talentuoso, rappresentano due poli opposti della leadership sportiva. Ted, con il suo metodo poco convenzionale, guadagna gradualmente il rispetto del gruppo, in particolare dell’insicuro Nathan Shelley (Nick Mohammed), inizialmente magazziniere, che Ted promuove a vice-allenatore.

Parallelamente, Rebecca, inizialmente intenzionata a sabotare Ted, si ritrova a cambiare idea, grazie anche all’amicizia con Keeley Jones (Juno Temple), influencer e fidanzata di Jamie, che evolve da semplice presenza mondana a figura chiave nella gestione del club. La stagione si conclude con il Richmond che retrocede, ma con una squadra più coesa e un’idea chiara su come ripartire.



Seconda stagione: affrontare i demoni interiori


Se la prima stagione esplora l’adattamento di Ted a un nuovo mondo, la seconda va più in profondità nel lato emotivo dei personaggi. Ted, nonostante la sua positività, inizia a mostrare segni di attacchi di panico, rivelando un lato più vulnerabile. Il tema della salute mentale prende il centro della scena con l’introduzione della psicologa dello sport Dr. Sharon Fieldstone (Sarah Niles), che sfida Ted a confrontarsi con il dolore irrisolto del suo passato, in particolare la morte del padre.

Nathan, da umile assistente insicuro, diventa sempre più ambizioso e rancoroso, sentendosi trascurato da Ted e sviluppando un’invidia crescente. Il suo arco narrativo culmina con il tradimento, quando lascia il Richmond per unirsi al West Ham, ora di proprietà dell’ex marito di Rebecca.

Intanto, Roy Kent, ritiratosi dal calcio giocato, trova una nuova dimensione come allenatore e partner di Keeley, mentre Jamie, dopo un periodo di crisi, cerca di maturare e diventare un giocatore meno egocentrico. La stagione chiude con tensioni irrisolte e un Richmond pronto a tornare in Premier League.



Terza stagione: chi siamo veramente?


La stagione finale affronta le questioni identitarie di ogni personaggio. Ted deve decidere se restare o tornare negli Stati Uniti per stare con il figlio. Nathan, dopo aver raggiunto il successo al West Ham, si rende conto di aver perso il senso di sé nel suo desiderio di affermazione. Rebecca riflette sul suo ruolo nel club, mentre Roy e Keeley affrontano le difficoltà di una relazione in continua evoluzione.

Sul piano sportivo, l’AFC Richmond, dato per sfavorito, diventa una squadra competitiva grazie a un calcio innovativo ispirato al Total Football, simbolo del superamento dei vecchi schemi e della ricerca di un’identità collettiva. La stagione si conclude con Ted che sceglie di lasciare il club per tornare a casa, Nathan che trova un equilibrio e Rebecca che, anziché vendere il Richmond, lo trasforma in qualcosa di ancora più grande.



Tematiche: più di una serie sportiva


Ted Lasso ribalta il concetto tradizionale di leadership. Il suo metodo non è basato sull’autorità o sulla conoscenza tecnica, ma sulla capacità di comprendere e valorizzare gli altri. Il messaggio è chiaro: vincere non significa solo alzare trofei, ma creare qualcosa di duraturo e significativo.


Salute mentale e vulnerabilità maschile


Uno degli aspetti più innovativi della serie è come affronta la salute mentale, specialmente tra gli uomini. Ted, che all’inizio sembra un ottimista incrollabile, si scopre fragile, segnato da traumi irrisolti. Nathan rappresenta il pericolo dell’insicurezza trasformata in rabbia repressa. Roy Kent, apparentemente duro e inscalfibile, impara a esprimere le proprie emozioni.


Trovare una famiglia fuori dalla famiglia biologica


L’AFC Richmond non è solo una squadra, ma una comunità. Ogni personaggio trova nel club un senso di appartenenza che va oltre il calcio: Rebecca si libera dall’ombra del suo ex-marito, Keeley costruisce una

carriera indipendente, Jamie supera il trauma di un padre tossico.


Il concetto di successo


La serie decostruisce l’idea classica di successo. Ted vince senza vincere trofei, Jamie diventa un leader quando smette di pensare solo a sé stesso, Nathan capisce che l’ambizione fine a sé stessa non porta alla felicità.

"Ted Lasso" è una serie che parte da un’idea semplice – un allenatore di football americano nel mondo del calcio inglese – per raccontare qualcosa di molto più profondo: il valore dell’empatia, il peso delle aspettative, la necessità di affrontare i propri demoni. Lo fa con un tono leggero ma mai superficiale, costruendo personaggi credibili e situazioni che parlano a tutti, che si sia tifosi di calcio o meno.

Analisi Monologo

Rebecca inizia con una frase che già lascia intendere l’inevitabilità della situazione: "Rupert si prenderà Zava." Sta dicendo, con certezza, che Zava cadrà sotto l’influenza di Rupert proprio come è successo a lei. Perché sa esattamente come lui opera, quali corde tocca, come fa sentire le persone. Segue poi un flashback che ci riporta al momento in cui tutto è iniziato: "Anni fa, quando facevo la barista in quel club, Rupert e la sua moglie di allora vennero al bar. Lui era letteralmente l’anima della festa, offrendo da bere a tutti i presenti, era… era il fascino in persona, e mi lasciò una super mancia." Qui vediamo la prima immagine di Rupert: un uomo carismatico, che sa come attirare l’attenzione e far sentire le persone speciali. Rebecca non dice esplicitamente di essere stata colpita da lui in quel momento, ma il modo in cui lo descrive lascia intendere che il suo fascino fosse magnetico.


Poi, il primo segnale della sua tattica: "Dopo circa una settimana tornò al bar, senza la moglie e mi chiese di uscire. Ovviamente dissi di no, e se ne andò. Ma tornò la sera successiva. E la successiva. E la successiva." Qui vediamo la strategia di Rupert: la persistenza. Non si è arrabbiato, non ha insistito con arroganza. Ha giocato sul tempo, facendo sentire Rebecca come se la sua presenza fosse un dono, una sorta di privilegio.


"Si sedeva al bancone con un drink e chiacchieravamo fino alla chiusura. E mi diceva: 'Non importa se uscirai con me. Vale la pena starmene qui a conoscerti.'" Questa frase è il cuore della manipolazione. Rupert fa sembrare il suo interesse puro e disinteressato, come se l’obiettivo non fosse conquistarla, ma semplicemente conoscerla. È un’illusione perfetta, perché la fa sentire unica, speciale, degna di un’attenzione incondizionata.

Poi arriva il momento decisivo: "E dopo circa sei settimane così mi chiese di nuovo di uscire, e a quel punto gli risposi di sì, senza alcuna esitazione." Qui Rebecca non si è più sentita “corteggiata”, ma scelta. La frase finale riassume perfettamente il meccanismo psicologico che Rupert ha usato: "Mi sentivo fortunata, perché lui voleva me. Mi sono sentita speciale, scelta. Mi ha fatto sentire così." Qui Rebecca rivela la trappola in cui è caduta. Rupert l’ha conquistata perché ha costruito una dinamica in cui lei si sentisse speciale semplicemente per essere stata scelta da lui.

Ed è proprio questo il collegamento con Zava: Rupert sa che non deve convincere Zava con argomentazioni tecniche o economiche. Deve solo fargli sentire che essere scelto da lui è un privilegio.

Conclusione

Questo monologo è una riflessione sul potere della manipolazione e sulla fragilità umana di fronte al desiderio di sentirsi speciali. Rebecca, ora più matura e consapevole, vede con lucidità come Rupert ha agito con lei e come sta facendo lo stesso con Zava. Ma il vero punto della scena non è solo la prevedibilità di Rupert: è il dolore di Rebecca nel rendersi conto di quanto fosse facile cadere in quella trappola.

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