Natalie e il monologo dei garage in Non è romantico?

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!

Articolo a cura di...

~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo si colloca dopo che Natalie si è risvegliata dal mondo parallelo zuccheroso in cui era finita dopo l'incidente. Tornata nel mondo reale, non è più la stessa persona: ha acquisito consapevolezza, autostima, e finalmente voce. Il suo capo, il Signor Lewis, è il simbolo di quella realtà professionale che fino a quel momento non l’aveva mai presa sul serio. Quello che vediamo in questa scena, quindi, non è solo una presentazione di un progetto architettonico. È la scena in cui Natalie prende il centro del suo stesso palco.

Franklin è mio figlio, ma anche la terra è la mia famiglia

MINUTAGGIO: 1:14:30-1:16:25
RUOLO: Natalie
ATTRICE:
Rebel Wilson
DOVE: Netflix



INGLESE

Okay, Mr. Lewis, I've been thinking a lot lately about what we value, what we deem worthy of investing our time and love and, of course, our money into, so... as we design your exciting new hotel, I would like to first focus on the parking garage. Think about it. They're dark... they're closed off. Nobody ever really notices them. But what if we open them up? What if we actually... made something of them? Made them bright and airy... and there were glass walls everywhere? And then, suddenly... something that was invisible, something nobody ever cared about or looked twice at... suddenly, they're not invisible anymore. People actually look at them and... see beauty. They see something... at least. I think that could be, like, really special.



ITALIANO

Signor Lewis, ultimamente ho pensato molto a ciò che conta per noi. A ciò che riteniamo degno di un investimento del nostro tempo, del nostro amore, e ovviamente dei nostri soldi. Quindi mentre progettiamo il nostro fantastico nuovo hotel vorrei concentrarmi per prima cosa sui garage. Ci pensi bene: sono isolati, sono bui… purtroppo nessuno li nota mai davvero. E se rivoluziassimo tutto? Se all’improvviso magari ci facessimo qualcosa? Se li rendessimo luminosi, e arieggiati. Con pareti di vetro dappertutto. In questo modo qualcosa che era invisibile, qualcosa di cui non importava niente a nessuno, che tutti ignoravano, all’improvviso non sarà più invisibile. Se cominciassimo a guardare, e fosse bello? Vedremmo qualcosa, finalmente. Credo che potrebbe essere davvero speciale. 

Non è romantico?

Non è romantico?" (Isn't It Romantic) è una commedia che gioca con le regole del genere romantico... per ribaltarne proprio le fondamenta. Partendo dalla trama che hai già sintetizzato, possiamo entrare più a fondo in quello che fa il film: un’operazione di metacinema leggera ma consapevole, che sfrutta i cliché delle rom-com per interrogarsi su quanto questi cliché siano diventati parte integrante dell’immaginario collettivo – e di quanto ne siamo vittime, anche se pensiamo di esserne immuni.

Natalie (Rebel Wilson) è una protagonista "anti-rom-com". Non è bella secondo i canoni hollywoodiani, non è particolarmente brillante o disinvolta socialmente, e soprattutto: odia le commedie romantiche. C’è un trauma che ha originato questa sua disillusione: da bambina, sua madre (in una breve ma significativa scena d’apertura) le dice chiaramente che "quelle come lei" non avranno mai una storia come Pretty Woman o Notting Hill. Il film pianta subito il seme: il romanticismo è un club esclusivo da cui molte donne si sentono escluse.

Poi arriva il colpo in testa e il passaggio in un universo parallelo, ed è qui che il film si apre davvero: quello che stiamo per vedere non è una commedia romantica, ma una commedia che mima una commedia romantica per criticarla. Natalie si ritrova nel suo peggiore incubo: tutto è impacchettato come un sogno rosa, ogni uomo è attraente, i dialoghi sono pieni di frasi preconfezionate, il sesso è censurato in stile PG-13, e il suo capo – l’arrogante Blake (Liam Hemsworth) – è improvvisamente affascinato da lei.

Ma c’è un punto interessante: Natalie inizia a comportarsi da protagonista di rom-com per "uscire" da quel mondo. Sta cercando un "happy ending", convinta che – come in ogni film romantico – se riesce ad arrivare alla scena del bacio finale con l'uomo giusto, tornerà alla realtà. Ma è proprio questa la trappola: Natalie sta recitando un ruolo che non sente suo, solo per forzare una trasformazione. Il personaggio di Josh (Adam DeVine), collega e miglior amico della protagonista, è il classico "bravo ragazzo" da friendzone. Fin qui, niente di nuovo. Ma Non è romantico? fa qualcosa di più sottile: quando Josh si innamora (in stile love at first Heimlich) della modella Isabella (Priyanka Chopra), il film gioca sull'idea che forse... non tutti i migliori amici devono diventare partner romantici.

La festa di fidanzamento tra Josh e Isabella segna un punto di rottura per Natalie, ma è anche l'inizio della sua vera consapevolezza: la realizzazione non può dipendere da un partner. Il vero "finale" non è amare qualcun altro, ma amare sé stessi.

Analisi Monologo

“Mentre progettiamo il nostro fantastico nuovo hotel vorrei concentrarmi per prima cosa sui garage.” L’idea stessa è già un controsenso rispetto al pensiero dominante: non ci concentriamo sul lussuoso, sull’ovvio, ma su ciò che è invisibile. Natalie chiede attenzione per uno spazio dimenticato, trascurato. Ma la chiave è tutta nella metafora: il garage è Natalie stessa. Per tutta la vita – nel suo mondo “vero” quanto in quello della commedia romantica – Natalie è stata quel garage: utile ma ignorata, funzionale ma mai guardata con attenzione. Nessuno si è mai fermato a “vederla”, nemmeno lei.

“Qualcosa che era invisibile, qualcosa di cui non importava niente a nessuno, che tutti ignoravano, all’improvviso non sarà più invisibile.” Il progetto che presenta al capo è solo in parte architettonico: in realtà è un atto di trasformazione simbolica. Natalie sta affermando che ciò che veniva dato per scontato – come un garage – può essere valorizzato se solo qualcuno si prende il tempo di vederlo. Esattamente ciò che lei ora chiede per sé. Natalie non si nasconde più, non si scusa. Non dice “forse è una sciocchezza”, non cerca approvazione. Parla con voce chiara, propone un’idea che è tecnica e personale allo stesso tempo.

Conclusione

Questo monologo rappresenta la vera evoluzione di Natalie. A differenza della dichiarazione in chiesa, qui non ha bisogno di convincere nessuno dell’amore per sé stessa. Qui lo dimostra nei fatti. Prende la parola, prende spazio, e porta la sua visione davanti a chi una volta la ignorava.

Il garage non è solo una metafora della sua vita, ma anche del modo in cui la società tende a trattare ciò che non è immediatamente visibile o conforme. Natalie non si è trasformata in una principessa. Ha solo capito che il valore non sta in quello che si vede subito, ma in ciò che si ha il coraggio di vedere meglio.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.

Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com