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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel film "Vi presento Joe Black", diretto da Martin Brest, il personaggio di William Parrish, (Anthony Hopkins), offre una riflessione profonda e commovente sulla vita, la morte e il significato delle relazioni umane attraverso i suoi monologhi. Uno dei momenti più emblematici del film si verifica durante un ricevimento di compleanno, dove Parrish si rivolge agli ospiti con un discorso che svela la sua accettazione della morte imminente ma anche il suo apprezzamento per la vita che ha condotto.
MINUTAGGIO: 00:40-1:48
RUOLO: Bill Parrish
ATTORE: Anthony Hopkins
DOVE: Netflix
INGLESE
Thank you, thank you. I thought I was going to sneak away tonight. What a glorious night. Every face I see is a memory. It may not be a perfectly perfect memory. Sometimes we had our ups and downs. But we're all together, and you're mine for a night. And I'm going to break precedent and tell you my one candle wish: that you would have a life as lucky as mine, where you can wake up one morning and say, "I don't want anything more." Sixty-five years. Don't they go by in a blink?
ITALIANO
Grazie, grazie. Pensavo di andarmene via in silenzio. Che notte incantata. Ogni volto che vedo è un ricordo. Forse non è un ricordo perfettamente piacevole. A volte abbiamo avuto i nostri alti e bassi. Ma siamo tutti insieme. E siete miei, per una notte. Farò uno strappo alla regola e vi dirò qual è il desiderio che ho espresso. Che abbiate una vita fortunata come la mia, per cu potete svegliarvi una mattina e dire…:”Non voglio nulla di più.” Sessantacinque anni. Non passano in un lampo.
“Vi presento Joe Black" è un film del 1998 diretto da Martin Brest, che narra una storia profonda e intensa, mescolando elementi di romanticismo, dramma e misticismo.
Il film si apre con la figura di William Parrish, un potente e benestante editore, che si trova a vivere i suoi ultimi giorni di vita, avendo avuto una serie di premonizioni sulla sua morte imminente. La vita di William viene stravolta quando incontra uno strano e misterioso giovane uomo, che si presenta come Joe Black.
Joe si rivela a William come la personificazione della morte, venuta sulla terra per accompagnarlo nell'aldilà. Joe è affascinato dalla vita terrena e decide di prendersi un periodo di tempo per vivere come un umano, durante il quale rimarrà ospite di William.
Durante il suo soggiorno, Joe si innamora di Susan, la figlia minore di William, ignara dell'identità e della vera natura di Joe. Susan è coinvolta in una relazione complicata con un altro uomo, ma è visibilmente attratta da Joe, la cui innocenza e curiosità per la vita umana la colpiscono profondamente.
Il film esplora le dinamiche della famiglia Parrish, i temi dell'amore, del destino e della mortalità, e pone domande filosofiche sulla vita e sulla morte. Mentre William cerca di fare i conti con il suo destino e di sistemare gli affari della sua vita prima di partire, Joe sperimenta i dilemmi e le gioie umane, imparando cosa significa vivere e amare.
Verso il finale, si svolge un banchetto in onore di William, dove i sentimenti e i conflitti raggiungono il culmine. Joe dovrà decidere tra il compimento del suo dovere verso la morte o il desiderio di seguire il cuore, con conseguenze significative per tutti i personaggi coinvolti.
Il monologo di William Parrish è un momento chiave che riflette molti dei temi centrali del film: la mortalità, il valore della vita e l'importanza delle relazioni umane. Parrish inizia con un tono di gratitudine, anticipando un addio tranquillo e privato, che però si trasforma in un'occasione pubblica per esprimere il suo apprezzamento verso le persone che hanno segnato la sua vita. Questo rivela il suo desiderio di chiudere la sua vita con riconoscenza e dignità. Dice che ogni volto rappresenta un ricordo, non necessariamente piacevole, ma significativo. Qui, Parrish tocca la complessità delle relazioni umane, riconoscendo che, nonostante gli alti e bassi, c'è un valore intrinseco nel semplice essere insieme. Questo enfatizza la sua accettazione della vita come un insieme di esperienze variegate, alcune positive e altre meno, ma tutte parte di un tessuto condiviso.
L'affermazione "e siete miei, per una notte" è particolarmente toccante perché sottolinea la transitorietà del momento e, per estensione, della vita stessa. Parrish è consapevole che sta per lasciare tutto ciò, ma per quella notte, si sente ancora parte del mondo terreno e delle sue relazioni. Il suo desiderio espresso — che gli altri possano avere una vita fortunata come la sua — è un augurio altruistico. Sottolinea il suo riconoscimento della propria fortuna nel poter guardare indietro alla sua vita senza rimpianti, desiderando lo stesso per gli altri. L'idea di svegliarsi un giorno senza volere nulla di più è una potente dichiarazione di contentezza e completamento.
Il monologo di William Parrish serve come un potente veicolo per esplorare temi essenziali dell'esperienza umana. Attraverso le sue parole, il film invita gli spettatori a riflettere sulle proprie vite, le relazioni e i momenti passati. Parrish, nel riconoscere la complessità e la bellezza della vita, esprime un desiderio profondo che tutti possano raggiungere un senso di pienezza e soddisfazione.
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