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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel cuore del film di fantascienza "The Martian" di Ridley Scott, il personaggio di Mark Watney, offre una finestra sull'esperienza umana nell'isolamento interplanetario. Il monologo dove Watney discute i suoi piani per raggiungere il Mars Ascent Vehicle (MAV) e ritornare in orbita, incapsula tematiche di ingegnosità, ironia, collaborazione e resilienza.
MINUTAGGIO: 1:32:10-1:33:14
RUOLO: Mark Watney
ATTORE: Matt Damon
DOVE: Netflix
INGLESE
Every Ares mission requires three years of presupplies… so NASA figured out it's a lot easier to ship some of this stuff ahead of time rather than bring it with us. So, as a result, the MAV for Ares-4 is already waiting at the Schiaparelli Crater. And the plan is to use it to launch me into orbit just as the Hermes is passing. And then, I guess... they catch me? In space. Mark thinks about that. Grins. Okay, I guess that sounds awesome. Anyway, that's not really my problem right now. First, I have to get there. And it's 3,200 kilometers away. So I have 200 sols to figure out how to bring everything here that's keeping me alive – the Atmospheric Regulator, the Oxygenator, and the Water Reclaimer – along for the ride. Luckily, I have the brainpower of the entire planet Earth helping me with this endeavor. So far we've come up with, "Drill holes in the roof of your rover and then hit it with a rock." We'll get there.
ITALIANO
Per ogni missione Ares servono tre anni di pre-rifornimenti. Quindi la NASA ha deciso molto tempo fa che era più facile spedire prima l’occorrente piuttosto che farlo partire con noi. E così il risultato è che il MAV per Ares 4 è già stato mandato nel Cratere Schiaparelli, ed è lì in attesa. E quindi il piano prevede che io usi quello per andare in orbita esattamente nel momento in cui Hermes starà passando e che loro riescano ad acchiapparmi… nello spazio. Quindi ho 200 sol per trovare un modo per prendere tutto ciò che servirà a tenermi in vita, cioè: l’ossigenatore, il depuratore d’acqua, il regolatore atmosferico e portarlo via con me. Ah… per fortuna avrò le più grandi menti del pianeta terra. Davvero, tutti i migliori cervelli dell’intero pianeta che mi aiuteranno in questa impresa. Finora hanno saputo dirmi: “Ehi perché non fai dei buchi sul tetto del rover e lo colpisci più forte che puoi con un sasso…” Ma ce la faremo.
"The Martian" è un film di fantascienza del 2015 diretto da Ridley Scott e basato sul romanzo omonimo di Andy Weir. Il film racconta la storia di Mark Watney, un astronauta interpretato da Matt Damon, che viene lasciato indietro su Marte dopo che la sua squadra lo presume morto a seguito di una tempesta devastante.
Solo sul pianeta rosso e con scarse risorse, Watney deve fare affidamento sul suo ingegno, il suo spirito di adattamento e il suo umorismo per sopravvivere e trovare un modo per comunicare con la Terra. Utilizzando le sue conoscenze scientifiche, in particolare in botanica, riesce a coltivare patate per estendere le sue scorte alimentari, utilizzando il suolo marziano fertilizzato con i propri rifiuti biologici e creando acqua attraverso un processo chimico pericoloso.
Parallelamente, la storia segue gli sforzi della NASA e dei membri della sua precedente missione, che cercano disperatamente di salvarlo. Dopo molti tentativi falliti e successi, e attraverso la collaborazione internazionale, compresa l'assistenza dell'Agenzia Spaziale Cinese, viene pianificata una missione di salvataggio ad alto rischio.
Il film culmina con un audace salvataggio spaziale, durante il quale i compagni di squadra di Watney devono lanciare un'altra missione per recuperarlo. Watney, utilizzando il suo ingegno, modifica la sua tuta spaziale per raggiungere l'orbita di Marte, dove i suoi compagni lo aspettano per portarlo in salvo. La tensione è alta fino all'ultimo momento, ma alla fine Watney viene recuperato sano e salvo, dimostrando l'indomabile spirito umano e la potenza della collaborazione globale.
Il monologo di Mark Watney riflette diverse tematiche centrali del film, come l'ingegnosità, l'isolamento, la speranza e l'interdipendenza tra Watney e il team di supporto sulla Terra. Watney descrive il processo di pre-rifornimento per le missioni su Marte, che dimostra la lungimiranza e l'ingegnosità della pianificazione spaziale.
Il fatto che il MAV (Mars Ascent Vehicle) sia già stato inviato anticipatamente per una futura missione, e che lui debba utilizzarlo per tornare in orbita, sottolinea un incredibile livello di pianificazione e utilizzo delle risorse. Il piano di Watney per sopravvivere e raggiungere il MAV illustra il tema della creatività nel risolvere problemi. Deve riunire e trasportare apparecchiature vitali come l'ossigenatore, il depuratore d'acqua e il regolatore atmosferico, che sono essenziali per la sua sopravvivenza durante il viaggio verso il MAV.
Questo mostra la sua capacità di adattarsi e manipolare la tecnologia in ambienti ostili. L'umorismo di Watney emerge quando descrive il consiglio ricevuto di "fare dei buchi sul tetto del rover e colpirlo più forte che puoi con un sasso". Questo uso dell'ironia non solo serve a sottolineare la disperazione e l'apparente assurdità delle sue circostanze, ma anche a mantenere un tono leggero, nonostante la gravità della sua situazione.
Watney riconosce di avere il supporto delle "più grandi menti del pianeta", evidenziando l'importanza della collaborazione globale e del supporto intellettuale nella risoluzione di problemi complessi. Nonostante si trovi solo su Marte, non è veramente solo; la sua sopravvivenza dipende dal lavoro di squadra e dall'ingegnosità collettiva delle persone sulla Terra.il monologo riflette una forte sensazione di speranza e la determinazione di Watney di sfruttare ogni possibile risorsa e opportunità per sopravvivere. La frase "Ma ce la faremo" chiude il monologo con una nota positiva, sottolineando la sua resilienza e la fiducia nelle persone che lavorano per salvarlo.
Attraverso l'analisi del monologo di Mark Watney in "The Martian", emergono chiaramente le complesse dinamiche di un uomo che si confronta con l'ambiente alieno e ostile di Marte. Watney, con il suo spirito indomito e la sua astuzia, simboleggia l'essenza della tenacia umana di fronte all'ignoto. Il suo utilizzo dell'ironia e la sua capacità di rimanere ottimista sotto pressione non solo forniscono momenti di leggerezza nel dramma, ma rafforzano anche un messaggio centrale del film: l'importanza della speranza e del supporto collettivo nella ricerca di soluzioni a problemi apparentemente insormontabili.
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