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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Conrad Harrigan arriva in uno dei momenti strategici della prima stagione di MobLand: la famiglia Harrigan sta per fare un salto di scala, passando dal controllo di traffici "tradizionali" (armi ed eroina) all’ingresso nel mercato del fentanyl. Ma, come spesso accade nei drammi criminali ben scritti, ciò che viene detto non è mai solo ciò che si vuole far sapere. Questo discorso, pronunciato da Conrad davanti ai suoi familiari e collaboratori, è un classico esempio di doppio livello comunicativo: ufficialmente è una dichiarazione di potere e visione strategica, ma ufficiosamente è un interrogatorio mascherato, in cui ogni parola, ogni pausa, ogni sguardo serve a testare la lealtà di Archie, uno dei suoi uomini più fidati — o forse, il più sospetto.
MINUTAGGIO: 52:30-54:52
RUOLO: Conrad Harrigan
ATTORE: Pierce Brosnan
DOVE: Paramount
INGLESE
The twins have agreed to our terms. Hmm? It's only taken two years to reel the poncey fuckers in, but I'd had enough. I sent Archie to work his magic. Archie took my offer to the twins, and the twins bought it. Now, this deal takes us to the next level. It'll throw off the thick end of a million per week. But we still have to service a shit ton of debt before the building starts washing its face. Now, before the twins agreed to play ball, we were pulling in... ooh, north of two million per week across our slate, that was. Heroin's booming. Guns, too. But we can't let the grass grow. Moreover, I have my own nut to think of, least of all you beloved fuckers. [chuckles] Bloodsucking lawyers, et cetera. Now, the question is, how do we fund this expansion? Hmm? Fentanyl. Hmm? Mm-hmm. Start a crackdown. The Stevensons sealed up The Fire right across London north and south. Now, I know some of you thought I'd lost the plot, missed the boat, nothing doing. Who controls The Fire? The answer? The Mexicans. Now, we all know the Mexicans are a bunch of jumpy, impracticable, insane, dangerous cocksuckers. So I thought to myself, "Who do I know who's also a jumpy, impracticable, insane, dangerous cocksucker? Richie Stevenson." So, I sat back and I let Richie fill up his boots, knowing it was only a matter of time before the Mexicans got sick of the cunt, stuck an apple in his mouth and spit-roast him for Cinco de Mayo. Whereupon we come in at a lower price, because now there's no competition.
ITALIANO
Ok. I gemelli hanno accettato i nostri termini, mhm? Da due anni volevo piegare quei presuntuosi e non ne potevo più. Ho mandato Archie a fare la sua magia. Archie ha presentato la sua offerta ai gemelli e loro hanno accettato. Ora, questo accordo ci porterà al livello successivo. Ma… avremo davvero molti interessi da pagare prima che l’affare inizi a dare i suoi frutti. Ora, prima che i Gemelli accettassero, noi… incassavamo più…ehh… più di due milioni a settimana, tramite i nostri contatti. L’eroina rende tanto, le armi anche, ma… non possiamo adagiarci sugli allori. Peraltro ho le mie spese a cui pensare, oltre a voi mie amate teste di cazzo, e agli avvocati succhiasangue. Ora.. la domanda è… Come finanziamo questa espansione. Mhm? Fentanyl. Mhm? Mhm-mhm. Iniziamo un giro di vite. Gli Stevenson assicuravano il Fentanyl da nord a sud di Londra. Alcuni di voi pensano che io abbia perso la bussola, e anche la nave. Che non abbia senso. Chi controlla il Fentanyl? La risposta? I Messicani! Sappiamo che i Messicani sono un gruppo di messicani, instabili, intrattabili, folli e pericolosi succhiacazzi. Così mi sono detto: “Chi altri conosco che è così instabile intrattabile, folle e pericoloso succhiacazzi? “Pugh (mima di sputarsi sulle mani prima di sbatterle)” Richie Stevenson. Quindi… sono rimasto a guardare lasciando che Richie si riempisse le tasche sapendo che i Messicani si sarebbero stancati di quell’idiota, e gli avrebbero ficcato una mela in bocca e l’avrebbero arrostito per il Cinque de mano. Di conseguenza, noi entriamo a un prezzo ridotto. Perché non c’è più concorrenza.
Londra, oggi. Ma potrebbe essere un qualsiasi giorno in cui l’impero della criminalità organizzata vacilla sotto il peso delle sue stesse regole. MobLand, la nuova serie Paramount+ firmata (e inizialmente diretta) da Guy Ritchie e scritta da Ronan Bennett, parte da una premessa che suona familiare, ma la esegue con una precisione quasi chirurgica: due famiglie che si spartiscono la città, un crimine di troppo che spezza una tregua, e un “fixer” che prova a tenere insieme i cocci. Tutto comincia con Eddie Harrigan (Anson Boon), il classico figlio di papà fuori controllo, che durante una serata al club accoltella un coetaneo. Da qui, l’escalation è inevitabile. In superficie c'è un classico revenge drama, ma MobLand non ha fretta di mettere i corpi sul tavolo. Preferisce raccontare la tensione che precede l’esplosione.
La miccia che brucia lentamente. Harry (Tom Hardy) è il perno morale (o amorale) della storia. È lui che prende in carico la gestione della crisi. È il personaggio che agisce, ma in silenzio. Mai teatrale, mai sopra le righe. Il suo mestiere non è quello di essere protagonista, ma quello di rimuovere gli ostacoli. E lo fa con una presenza rarefatta, con lo sguardo basso, la voce smorzata, i gesti calibrati. Un fixer che non alza mai la voce, ma che tutti ascoltano. In MobLand, il conflitto tra le due famiglie è solo il contenitore. Il contenuto vero è la frattura interna agli Harrigan. Conrad (Pierce Brosnan), patriarca in declino, è più simbolo che guida. Maeve (Helen Mirren), sua moglie, è la vera figura di potere, abilissima nel muovere fili che sembrano invisibili. I figli, invece, sono inadatti, disconnessi, manchevoli. Brendan è un debole, Kevin è troppo mite, ed Eddie è l’innesco del disastro.
“Ok. I gemelli hanno accettato i nostri termini, mhm?”
Conrad apre con un tono che sembra rilassato, ma quel “mhm?” iniziale è già una prova di controllo: non è solo un annuncio, è un'esca per osservare le reazioni della stanza. Sta ricordando a tutti che è lui ad averli piegati — ma sta anche dicendo: “Io so tutto, chi altro qui sapeva?”
“Ho mandato Archie a fare la sua magia.” Qui inizia il gioco. Conrad lancia il nome di Archie con apparente leggerezza, quasi a lodarlo, ma in realtà lo mette al centro dell’attenzione. Nella grammatica mafiosa della serie, “mandare qualcuno” significa responsabilizzarlo... o metterlo in una posizione vulnerabile. Se l'accordo fosse saltato, sarebbe stata colpa sua. Il fatto che sia andato bene, invece, diventa una scusa per testarlo. “Avremo davvero molti interessi da pagare prima che l’affare inizi a dare i suoi frutti.” Qui, in modo sottile, Conrad introduce il tema del rischio. L’accordo è andato bene, ma qualcuno potrebbe aver parlato troppo, o male. Sta mettendo la pressione sulla sala, e di riflesso su Archie. La domanda non è “chi ha fatto cosa”, ma “chi è pronto a coprire le perdite che arriveranno?”
“Ora… la domanda è… come finanziamo questa espansione?” Punto di svolta. Il fentanyl entra nel discorso, e con lui anche il sottotesto dell’interrogatorio. Da questo momento, secondo le tue indicazioni, Conrad comincia a guardare Archie con più attenzione. E ha senso: il fentanyl è il territorio degli Stevenson, e quindi la zona più sensibile. Parlare di entrarci, per Conrad, significa anche scoprire chi potrebbe volerlo impedire. “Fentanyl. Mhm? Mhm-mhm.” Ripetizione sospetta. Fa eco come un mantra o un test. Sta osservando chi si irrigidisce, chi abbassa lo sguardo, chi incrocia le braccia. Quel doppio “mhm” non è solo una pausa retorica: è uno specchio.
“Chi controlla il Fentanyl? La risposta? I Messicani!” Conrad cambia tono. Diventa teatrale, ironico, quasi caricaturale. Ma è una strategia: sta mascherando l’intenzione con l’umorismo. È un classico metodo per far passare l’esame della reazione: ride Archie? Fa finta di ridere? Rimane serio? Si infastidisce?
“Così mi sono detto: ‘Chi altri conosco che è così instabile, intrattabile, folle e pericoloso?’ Richie Stevenson.” Questa è la stoccata finale. Conrad espone pubblicamente la sua strategia: ho lasciato che Richie si bruciasse da solo con i messicani, e ora entriamo noi. Ma ciò che interessa davvero è capire chi tra i presenti ha provato a sabotare questo piano. E la frase “sono rimasto a guardare” è una vera e propria trappola: significa che se qualcuno ha agito, non può averlo fatto con il suo consenso.
“Di conseguenza, noi entriamo a un prezzo ridotto. Perché non c’è più concorrenza.”
Finale da boss. Apparente trionfo, ma in realtà un'ultima prova: se tutto è andato secondo i suoi piani, allora qualcuno che ha cercato di ostacolarlo ora è inutile. O pericoloso. Archie, in particolare, diventa il bersaglio silenzioso di questo monologo: se ha detto o fatto qualcosa con gli Stevenson, ora è il momento in cui inizia a sudare.
Questo monologo è un’arma a doppio taglio: Conrad Harrigan la impugna con la freddezza di chi sa che le parole possono colpire più in profondità delle pallottole. È un discorso con cui ribadisce la propria leadership, spiega la strategia di espansione nel mercato del fentanyl e, al tempo stesso, interroga la propria famiglia. Senza fare domande.
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