Il monologo di Michelle in \"Ti presento i suoceri\": analisi di una dichiarazione d'amore disperata

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Perfetto, questo monologo di Michelle (Emma Roberts) è il cuore emotivo di Ti presento i suoceri. Una di quelle scene che si staccano dal tono più comico del film e ti colpiscono perché improvvisamente arriva la verità nuda e cruda. Senza ironia. Senza rete. Solo una donna che ha deciso di dire tutto, una volta per tutte. Il monologo arriva in un momento cruciale del film: la relazione tra Michelle e Allen è sull’orlo del collasso. Dopo la cena disastrosa, dopo la scoperta dei tradimenti incrociati tra i genitori, tutto sembra frammentarsi. Non solo la fiducia tra le due famiglie, ma anche quella tra loro due come coppia.

Non ci sarà mai un giorno in cui non ci ameremo

MINUTAGGIO: 1:07:50-1:09:00
RUOLO: Michelle
ATTRICE:
Emma Roberts
DOVE: Netflix



INGLESE

You're wrong about the easy part. The easiest thing we could do is smash this up and move on and keep asking ourselves the same questions but with other people. And if I do... If I do find somebody else, the difference will be that I already knew you. You will be my frame of reference for loving somebody, and I will compare them to you and they will fail. Why would you do that to me? And if we do someday have children with someone else, your little girl won't look like me. You won't be able to see me and everything we've gone through over the years in her face. And when she finds her person, it'll never remind you of what you and I had together. That's how we hang onto the best parts of our lives, Allen. That's what saves us. Jump with me. How can you ask me to promise you we won't go crazy later? You're crazy now. Unless you found something. Have you finally found something wrong with me? You've had enough time, so just tell me. Just tell me. What's wrong with this girl right here, right now? We're us, Allen. Nobody else. And I will miss you for the rest of my life.



ITALIANO

Ti sbagli sui momenti facili. La cosa più semplice sarebbe mandare tutto all’aria e andare avanti ponendoci le stesse domande ma con altre persone. E se io.. se io trovassi un altro il problema sarebbe proprio il fatto che… che avrei già conosciuto te. Tu saresti il mio punto di riferimento su come si ama, e confronterei lui con te, e non sarebbe all’altezza. Come potresti farmi questo. E sono sicura che se un giorno avessimo dei bambini con qualcun altro, tua figlia non somiglierebbe a me. Nel suo viso, tu non vedresti me e tutto ciò che abbiamo passato negli anni. E quando troverà un ragazzo non ti ricorderà mai ciò che abbiamo condiviso noi due. E’ così che ci aggrappiamo ai momenti migliori della vita. E’ solo questo che ci salva. Fà questo salto con me. Come puoi chiedermi di promettermi che non impazziremo in futuro, tu sei pazzo già adesso. O hai scoperto qualcosa? Dimmi, hai scoperto qualcosa che non va in me? Di tempo ne hai avuto, perciò dimmelo, dimmi cosa c’è che non va in questa ragazza, dimmelo qui, dimmelo adesso. Siamo noi, Allan. Nessun altro che noi. E mi mancheresti da morire per il resto dei miei giorni.

Ti presento i suoceri

Il film "Ti presento i suoceri" (titolo originale You People, 2023), diretto da Kenya Barris, gioca tutto sul cortocircuito emotivo e sociale che si crea quando due mondi – e due famiglie – si incontrano, o meglio, si scontrano. Ma attenzione: da qui in avanti lasciamo da parte l'approccio da commedia "leggera" e proviamo a guardare sotto la superficie, perché il film, pur con il suo tono brillante, mette a nudo parecchie tensioni e fragilità generazionali e affettive. Michelle e Allen stanno per sposarsi, ma sono chiaramente in fasi emotive diverse.

Lei è convinta, decisa, orientata verso il futuro. Lui è titubante, e non solo per paura dell’impegno: il suo disagio sembra derivare da un’intuizione di fondo. Qualcosa non torna. C’è una tensione che non si può spiegare solo con “nervosismo da matrimonio”.

La decisione di invitare i genitori a cena è, in apparenza, un tentativo di fare gruppo, di mettere insieme due famiglie che dovranno condividere una nuova storia comune. Ma sotto questa scelta si nasconde la speranza – o forse l’illusione – che una cena possa risolvere qualcosa che è già incrinato.

Ed ecco che arriva l’elemento che strappa il film dal binario classico della “family comedy” e lo butta dritto in una dinamica tragicomica da camera da letto:

Il padre di Michelle ha una relazione con la madre di Allen

Il padre di Allen ha una relazione con la madre di Michelle


È un incrocio quasi teatrale, che potremmo immaginare in una pièce di Harold Pinter o in una commedia degli equivoci di Feydeau, ma che qui prende la forma di uno scoppio improvviso e incontrollabile. Non è solo lo scandalo del tradimento. È l’assurdità dell’intreccio, la casualità impietosa con cui i ruoli familiari e affettivi si sovrappongono e collidono.

La cena, che doveva essere un momento di riconciliazione, diventa il detonatore. E da lì inizia il vero film.

Analisi Monologo

"La cosa più semplice sarebbe mandare tutto all’aria..." Michelle ribalta un concetto che spesso viene romantizzato nel cinema: che andarsene sia sempre la scelta più dolorosa. Qui invece lei dice l’opposto: mandare tutto all’aria è facile. Il vero atto di coraggio è restare. Avere paura, ma restare. Provare a ricostruire qualcosa sulle macerie. Questo è uno snodo interessante, perché mostra un personaggio femminile che rifiuta il ruolo della vittima passiva, e si prende la responsabilità del proprio desiderio. "Se io trovassi un altro, il problema sarebbe proprio il fatto che… che avrei già conosciuto te." Questo è il passaggio più intimo. Michelle mette a nudo una verità che chiunque abbia avuto una relazione importante conosce: dopo un amore vero, tutto ciò che viene dopo è un confronto. Lei non dice che Allen è perfetto. Dice una cosa molto più spiazzante: che lui è diventato il suo metro di paragone emotivo. C’è qualcosa di tossico in questa idea? Forse. Ma è onesta. E il cinema, quando è onesto, funziona.

Anche la parte sui figli è potentissima: “Tua figlia non somiglierebbe a me..." Qui si passa da un discorso di coppia a un discorso quasi esistenziale. Michelle parla di identità, di memoria emotiva. Avere un figlio con un’altra persona significherebbe rinunciare a un’eredità simbolica. È come dire: “tu sei la mia casa, anche quando mi fa male starci dentro”. "Dimmi cosa c’è che non va in questa ragazza..." Nell’ultima parte Michelle si mette completamente a nudo. Gli chiede se c’è qualcosa che lui ha visto in lei e non ha detto. È un momento di vulnerabilità assoluta. Niente filtri. Nessuna dignità da proteggere. È lì, davanti a lui, a chiedere: “Parlami. Guardami. Dimmi la verità.” E poi la frase che chiude tutto: "Siamo noi, Allan. Nessun altro che noi. E mi mancheresti da morire per il resto dei miei giorni." È l’equivalente di una mano tesa nel buio, sperando che l’altro la afferri.

Conclusione

Quello di Michelle è uno di quei monologhi che, in un film di tono prevalentemente comico, riesce a scavare un buco nel ritmo e a trasformarsi in un momento sospeso. È un passaggio dove il cinema smette di raccontare solo ciò che accade, e comincia a raccontare ciò che resta.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com