Monologo - Nica in Tribunale in Fabbricante di Lacrime

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO


Sul finale del film "fabbricante di lacrime", tratto dall'omonimo romanzo di Erin Doom, questo monologo di Nica è ricco di emozioni e rivelazioni. Durante un cruciale momento di confronto giudiziario, la protagonista si erge a difesa di Rigel, attualmente in coma, ed estende la sua testimonianza alla dolorosa realtà vissuta da tutti i bambini dell'orfanotrofio noto come Grave. Questo discorso diventa una denuncia delle atrocità subite e una riflessione sul potere redentore dell'amore e del coraggio umano.

LA LIBERAZIONE DI NICA


MINUTAGGIO: 1:31:33-1:34:11

RUOLO: Nica

ATTRICE: Caterina Ferioli

DOVE: Netflix



ITALIANO


L'istituto lo chiamavamo Grave. e non perché avesse mura scrostate e cantine umide in cui venivamo rinchiusi tutti i giorni. Lo chiamavamo Grave perché era la tomba dell'anima. Io non porto cicatrici fisiche di quello che mi hanno fatto; e solo ora ho capito che non sono qui solo per denunciare il male che è stato fatto a me, ad Adeline, a Peter, o agli altri ragazzi, ma... anche quello che è stato fatto a Rigel Wilde. Rigel, che Margareth amava come un figlio, è stato costretto a guardare le nostre torture tutti i giorni, senza poterci salvare. Margareth lo aveva convinto di essere un mostro, lo aveva convinto di essere il lupo della favola. E se il male ti ama, come puoi essere amato o dare amore. Ora Rigel è in coma, ma per la prima volto so che è vivo, perché sa cos'è l'amore, e sa di essere amato. Non mi importa che mi crediate o no, e capisco chi ha avuto paura di testimoniare oggi, di dire la verità. Probabilmente le loro anime sono ancora rinchiuse al Grave. In quelle celle senza cielo, senza sapere che per essere amati o dare amore, non devi avere paura, ma solo tanto coraggio.

"FABBRICANTE DI LACRIME..."


"Fabbricante di lacrime" di Erin Doom è un romanzo che ha catturato l'attenzione soprattutto dei giovani lettori, consolidando il successo della scrittrice italiana.


Il racconto segue Nica, una ragazza cresciuta in un orfanotrofio in Minnesota, circondata da sinistre leggende, inclusa quella del Fabbricante di lacrime, un uomo solitario capace di creare lacrime cariche di tristezza e dolore. Adottata a diciassette anni dalla famiglia Milligan, Nica si trova con Rigel, un ragazzo cresciuto nello stesso orfanotrofio e noto per il suo atteggiamento brusco, nonostante un'attrazione segreta verso di lei.


Il libro esplora la complessa dinamica tra Nica e Rigel, mostrando come si svelano e si avvicinano gradualmente. Attraverso amicizie e sfide condivise, l'autrice approfondisce temi come l'amore, il dolore e la ricerca di appartenenza. Erin Doom si distingue per uno stile gotico-romantico, utilizzando una narrazione dettagliata e poeticamente ricca, arricchita da flashback che esplorano i traumi passati dei personaggi.

ANALISI DEL MONOLOGO


Il monologo di Nica in "Fabbricante di Lacrime" è un momento cruciale del flm, dove confluiscono emotività profonda e rivelazioni significative. Nica si trova in un'aula di tribunale, difendendo Rigel, che giace in coma. La sua testimonianza si estende ben oltre la difesa di un singolo individuo, per toccare l'intera realtà dolorosa vissuta nell'orfanotrofio denominato "Grave", metafora di una tomba per l'anima.


La scelta del nome "Grave" simboleggia il degrado fisico dell'istituto, e l'effetto devastante che esso ha avuto sull'integrità emotiva e psicologica dei bambini. Il dolore di Nica non è marcato da cicatrici visibili, ma è profondamente inciso nella sua psiche, sottolineando la natura invisibile ma devastante del trauma emotivo.


Il cuore del monologo si concentra su Rigel,descritto come costretto a assistere alle torture degli altri bambini, manipolato da Margareth, la direttrice dell'istituto, a credersi un mostro. Questa dinamica evidenzia la distorsione di realtà imposta ai bambini, facendoli sentire complici dei loro stessi abusi.


Nica sottolinea una rivelazione cruciale: la capacità di amare e di sentirsi amati come testimoni dell'esistenza autentica e della resistenza umana. Il suo discorso si sposta dalla dimensione personale a quella collettiva, estendendo la sua compassione verso coloro che non hanno trovato la forza di parlare. Conclude con un potente messaggio sul coraggio necessario per amare e per essere amati, che richiede la liberazione dalle proprie paure.


Questo monologo avanza la narrazione, e serve anche a illuminare temi centrali del romanzo come il trauma, la resilienza, la manipolazione emotiva, e la redenzione attraverso l'amore.

Conclusione


Il monologo di Nica in "Il fabbricante di lacrime" rappresenta un momento di profonda introspezione e di catarsi emotiva, essenziale per la comprensione dei temi centrali del romanzo. Il discorso della protagonista illumina la capacità dell'amore di trasformare e guarire.

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